IL FARO DEI SOGNI

Gli avventisti del settimo giorno.Capitolo 4

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view post Posted on 27/3/2022, 17:19     Top   Dislike
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[6] ‘Il parlare una lingua originata dallo Spirito per esprimere attraverso labbra umane le meraviglie del cielo’ (ibid., pag. 202).



[7] Solo che i Corinzi sotto l’influsso di costumi pagani si erano dati ad una forma di parlare in lingue propria della mistica pagana per cui Paolo fu costretto a scrivergli allo scopo ‘di eliminare molto caritatevolmente e a poco a poco le abitudini pagane della chiesa di Corinto di un certo parlare in lingua proprio del glossario degli adoratori di idoli’ (Jean Zurcher in op. cit., pag. 42).



[8] Faccio presente a riguardo della guarigione una contraddizione non piccola nell’agire degli Avventisti; molti Avventisti infatti ricorrono a pratiche e tecniche del New Age, come per esempio l’omeopatia e l’agopuntura, per ottenere la guarigione da alcune malattie.

In merito all’omeopatia va detto quanto segue. L’omeopatia (‘affezione uguale’ o ‘simile’) è un tipo di medicina alternativa fondata da Samuel Hahnemann (1755-1843), un dottore tedesco che credeva tra le altre cose nella reincarnazione e nell’avvento dell’Era dell’Acquario. Secondo l’omeopatia ‘le malattie degli uomini non provengono da una sostanza o umore, ossia da una materia di malattia, ma che esse sono soltanto alterazioni spirituali (dinamiche) della forza di tipo spirituale (Forza Vitale, Principio Vitale) che vivifica il corpo degli uomini ... La guarigione può avvenire soltanto per reazione della Forza Vitale al medicamento appropriatamente scelto’ (Samuel Hahnemann, Organon, Prefazione). In altre parole l’omeopatia vede l’uomo come un’espressione individuale dell’energia universale: perché esisterebbe una forza vitale essenziale eterna che, vibrando, crea delle onde e l’uomo sarebbe una di queste onde riflesse che riflette la natura divina della forza vitale. E la malattia sarebbe un’espressione della debolezza della forza vitale. Il medicamento quindi è teso a curare la forza vitale cioè a rafforzarla per metterla in grado di espellere il male dal corpo. Si legge nell’Enciclopedia Medica Italiana infatti: ‘... i medicamenti non agiscono materialmente, ma per le forze immateriali dinamiche in essi presenti e capaci di risvegliare le forze vitali dell’organismo. (...) dato che la guarigione non è la materia, ma la forza misteriosa che si estrinseca dal farmaco, bisognerà far di tutto perché questa energia residua si manifesti; e ciò si otterrà, oltreché col ridurre la materia ai minimi termini, anche coll’imprimere a essa un determinato numero di scuotimenti’ (Enciclopedia Medica Italiana, Firenze 1983, Vol. 10, 1643). Ricordiamo che il medicamento omeopatico consiste in piccole dosi di un rimedio che in pazienti sani produrrebbe i sintomi del male da curare nel paziente malato. Questo perché secondo l’omeopatia vale il principio similia similibus curantur (simile cura simile).

A riguardo dell’agopuntura va detto quanto segue. L’agopuntura è un metodo di cura delle malattie che ha avuto origine in Cina migliaia di anni fa. Oggi è molto diffuso anche in Europa; secondo alcune stime infatti sarebbero alcune migliaia i medici che in Europa fanno uso dell’agopuntura per curare gli ammalati. Ma per parlare di questa così decantata arte di guarire cinese, occorre prima parlare di quello che viene insegnato a riguardo della struttura umana da parte di coloro che insegnano l’agopuntura; insomma bisogna spiegare su che cosa si fonda l’agopuntura. Secondo quello che è insegnato sull’agopuntura, il vento solare ed altre forze centripete che vengono dal cielo entrano in relazione con la forza centrifuga proveniente dalla terra. Il corpo umano sarebbe formato appunto dalla collisione di queste due forze. Questa collisione produce delle spirali che formano i due lobi del cervello ed i più importanti organi vitali; queste spirali arrivano al centro e poi si espandono verso l’esterno, producendo le gambe, le braccia, le orecchie, il naso, gli occhi, ecc. Gli esperti di agopuntura spiegano questo concetto anche in questa maniera: queste due forze principali chiamate il Ki del Cielo e il Ki della Terra (la parola ‘Ki’ indica della energia elettromagnetica) dopo la collisione producono un ‘fantasma elettromagnetico’ (una specie di uomo interno magnetico). Quindi l’uomo assorbe dell’energia elettromagnetica dall’atmosfera attorno a lui, e questa energia lo carica come ‘una batteria’. Questa energia è ricevuta dal corpo umano mediante dei piccoli punti (punti d’agopuntura) sparsi su tutta la superficie del corpo umano; essi sono delle piccole bocche formate a spirale che si trovano sotto la superficie della pelle e sono collegate tra loro da sottilissimi canali di flusso (meridiani). Di questi punti ce ne sarebbero sul corpo umano circa 365 collegati tra loro da 14 meridiani. L’energia scorre in maniera omogenea sulla superficie del corpo, a meno che non si mangi male; in questo caso i punti terminali si bloccano, l’energia elettromagnetica stagna presso i punti, e si cominciano ad avvertire dei dolori qua e là soprattutto su questi punti. Bisogna quindi sbloccare questi punti otturati affinché l’energia ritorni a scorrere regolarmente e i dolori scompaiano; e in che maniera? Tramite degli aghi: viene inserito un ago nel punto adatto ed al momento giusto e nel modo corretto, che provoca una specie di minuscola esplosione che libera l’energia bloccata in quel punto. Oltre all’uso di aghi ci sono altri due metodi usati per ‘sbloccare’ l’energia nei punti. Quello che consiste in uno stimolo effettuato mediante pressione delle dita (da cui il nome di agopressione o massaggio Shiatzu) sui punti d’agopuntura. E quello chiamato Moxa: moxa è una pianta le cui foglie mediante una particolare manipolazione vengono rese simili ad una spugna, secca e morbida. Questo materiale viene confezionato a forma di cono e posto sul punto da trattare e quindi bruciato stimolando il punto d’agopuntura.

E’ dunque veramente contraddittorio dire da parte degli Avventisti che non si può più adottare il metodo di lavoro di Cristo, e poi andare a rifugiarsi in pratiche di medicina alternativa che affondano le loro radici nell’occultismo e nell’esoterismo.



[9] Come abbiamo visto Juan Carlos Viera afferma anche che gli apostoli commisero un altro errore, e cioè quello di pensare che la salvezza fosse riservata solo agli Ebrei, che commise anche la White nell’accettare la dottrina della ‘porta chiusa’. Ora, è vero che Pietro e quelli della circoncisione erano stati restii ad evangelizzare i Gentili perché li avevano chiamati immondi e contaminati infatti Pietro a casa di Cornelio disse che Dio gli aveva mostrato che egli non doveva "chiamare alcun uomo immondo o contaminato" (Atti 10:28). Ma dire che questa loro passata errata convinzione sia un po’ come quella della ‘porta chiusa’ della White vuol dire ingannare le persone, perché la dottrina della ‘porta chiusa’ sostenuta dalla White per alcuni anni dopo la grande delusione, secondo le stesse parole della White le fu confermata da Dio mediante una visione. Dunque Dio avrebbe prima detto alla White che la dottrina della porta chiusa era giusta (cioè che dal 22 ottobre 1844 non c’era più possibilità di salvezza per coloro che avevano rigettato quella data), e poi invece le avrebbe fatto capire mediante un’altra rivelazione che la dottrina della porta chiusa era sbagliata. Può Dio agire in questa maniera? No. Dunque l’errore della White (quando di errore gli Avventisti parlano) non si può in nessuna maniera paragonare all’errore compiuto inizialmente dagli apostoli sull’estensione dell’evangelizzazione, perché la White sosteneva quell’errore con una ‘visione’ mentre gli apostoli non sostennero mai il loro errore con una rivelazione di Dio perché Dio aveva sempre detto il contrario, e cioè che la salvezza sarebbe stata estesa ai Gentili, sia anticamente tramite i profeti e sia dopo tramite il suo Figliuolo. E non poteva dunque ‘rivelargli’ il contrario perché Egli non rinnega se stesso. La realtà è che la White ebbe una falsa visione sulla ‘porta chiusa’, cioè rimase sedotta dal diavolo e sedusse altri e ritenne di poter sostenere quell’eresia con una rivelazione di Dio. Dunque il suo agire fu un agire disonesto, il tipico agire di colui che dice: ‘Dio ha detto…’ quando Dio non ha parlato, e lo si vuol far passare da parte degli Avventisti come uno sbaglio simile a quello fatto dagli apostoli inizialmente. Attenzione dunque quando gli Avventisti parlano dell’errore teologico della porta chiusa accettato dalla White, perché non si trattò di un errore simile a quello che commisero inizialmente gli apostoli.







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[10] Un po’ insomma come sempre nel caso di Matteo quando dice che Giuseppe il marito di Maria venne ad abitare in Nazaret "affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dai profeti, ch’egli sarebbe chiamato Nazareno" (Matt. 2:23), perché qui si parla di profeti che fecero questa predizione. Ma leggendo il libro dei profeti risulta impossibile stabilire dove questa specifica predizione è fatta. I profeti comunque la fecero; Matteo non disse questo di suo ma perché sospinto dallo Spirito Santo. Un altro esempio simile, tratto però da un discorso di Paolo, è quello della citazione delle parole di Gesù: "Più felice cosa è il dare che il ricevere" (Atti 20:35), difatti queste parole anche se non sono scritte né da Matteo, né da Marco, né da Luca né da Giovanni, noi crediamo che Gesù le disse.



[11] Il Concilio Annuale della Conferenza Generale discusse e votò la questione il 5 e il 9 ottobre 1989. A proposito delle decisioni della Conferenza Generale, che è il massimo organo della Chiesa Avventista, la White affermò: ‘… quando viene espresso un giudizio dalla Conferenza Generale, che è la più alta autorità che Dio abbia sulla terra, l’indipendenza e i giudizi privati non debbono essere più mantenuti, ma abbandonati’ (Manuale di Chiesa, pag. 37). Quel ‘è la più alta autorità che Dio abbia sulla terra’ è senza ombra di dubbio una affermazione falsa, affermazione che rivaleggia quanto ad arroganza con quella dei Cattolici romani a proposito del loro capo, definito anche lui la più alta autorità che Dio abbia sulla terra essendo niente di meno denominato il Vicario di Cristo. Stando così le cose se a quella Conferenza qualcuno prima della votazione non era d’accordo a far ricoprire l’ufficio di anziano anche alla donna, dopo il voto favorevole della Conferenza doveva abbandonare il suo giudizio privato sfavorevole anche se esso era pienamente in accordo con la Parola di Dio. Evidentemente la White che tanto parlava contro il papato accusandolo di avere mutato il quarto comandamento, con quelle sue parole non fece altro che innalzare contro Dio un altro potere, quello della Conferenza Generale della Chiesa Avventista, anche questo infatti ritiene di poter mutare le leggi di Dio (in questo caso, il divieto per la donna di insegnare e di essere eletta come anziano) come il papato. Al papato di Roma dunque se ne contrappone un altro sulla terra; quello Avventista che ha la sua sede in America. Giudicate da voi stessi fratelli quello che dico.



[12] I motivi addotti sono essenzialmente tre. 1) L’atteggiamento deviante assunto dalla chiesa sul problema del servizio militare all’epoca della prima guerra mondiale e confermato da prese di posizioni successive. Era accaduto che quando scoppiò la prima guerra mondiale, i dirigenti della chiesa avventista della Germania scrissero ai leaders del loro paese presentando la disponibilità delle chiese nel consigliare ai giovani in servizio di leva l’uso delle armi in difesa della patria, anche di sabato (oggi però gli Avventisti del 7° giorno riconoscono che quei dirigenti tedeschi sbagliarono nell’agire in quella maniera). 2) Il possibilismo della chiesa sull’alimentazione carnea. 3) L’incoerenza in rapporto agli standards (trucco, abbigliamento, ecc.).



[13] Per quanto riguarda la posizione della White a riguardo della guerra gli Avventisti del 7° giorno sostengono che lei non insegnò l’obiezione di coscienza radicale per cui un cristiano in caso di guerra dovrebbe, se chiamato, arruolarsi nell’esercito per non disubbidire alle autorità statali. Rolando Rizzo cita a sostegno di questa posizione della White una lettera scritta dal figlio W.C. White che fu, per sua designazione, il suo segretario particolare. W.C. White riporta nella lettera un colloquio avuto con sua madre in relazione alla guerra del 1915-1918, mentre lei si trovava sul letto di malattia. La White chiese a suo figlio: Il nostro popolo è in qualche maniera coinvolto dalla guerra? Sì - rispose W.C. White - centinaia sono stati costretti a entrare nell’esercito e alcuni sono stati uccisi mentre altri vivono situazioni di pericolo… Alcuni nostri fratelli in America e in Europa ritengono che quanti tra i nostri fratelli sono stati costretti a entrare nell’esercito avrebbero fatto male a sottomettersi al servizio militare. Loro pensano che sarebbe stato meglio per loro rifiutare di portare le armi, anche se sapevano che come risultato di questo rifiuto sarebbero stati fucilati’. Io non penso che dovrebbero farlo – rispose Ellen White – penso che devono compiere il loro dovere finché dura questo mondo’ (Arthur White, Ellen G. White, Review and Herald, 1992, vol. VI, pag. 427; citato da Rolando Rizzo, op. cit., pag. 92).



[14] Questo discorso parte dal presupposto che per gli Avventisti ‘Gesù perfeziona la legge e i profeti ma non li abolisce, poiché non esiste abisso tra l’Antico e il Nuovo Testamento ma solo completamento’ (Rolando Rizzo, op. cit., pag. 34).



[15] Nell’articolo viene citato l’esempio dell’Avventista Jerry L. Pettis che dal 1966 era deputato al Congresso degli Stati Uniti d’America.



[16] Anche Isacco e Giacobbe mentirono in due particolari circostanze.

Di Isacco è scritto: "E Isacco dimorò in Gherar. E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno alla sua moglie, egli rispondeva: ‘E’ mia sorella’; perché avea paura di dire: ‘E’ mia moglie’. ‘Non vorrei’, egli pensava, ‘che la gente del luogo avesse ad uccidermi, a motivo di Rebecca’. Poiché ella era di bell’aspetto. Ora, prolungandosi quivi il suo soggiorno, avvenne che Abimelec, re de’ Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: ‘Certo, costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: E’ mia sorella?’ E Isacco rispose: ‘Perché dicevo: Non vorrei esser messo a morte a motivo di lei’. E Abimelec: ‘Che cos’è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si giacesse con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa’. E Abimelec diede quest’ordine a tutto il popolo: ‘Chiunque toccherà quest’uomo o sua moglie sia messo a morte" (Gen. 26:6-11).

Di Giacobbe, che è annoverato anch’egli tra coloro che piacquero a Dio per la loro fede, viene detto che mentì a suo padre Isacco dicendogli di essere Esaù per appropriarsi della benedizione del primogenito (cfr. Gen. 27:1-40).

Possiamo giustificare le loro menzogne? Assolutamente no. La menzogna è menzogna, non importa da chi viene usata e quale sia la circostanza in cui viene detta.





fonte https://digilander.libero.it/evangeliciort...o_4%20avven.htm

 
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