| [10] Un po’ insomma come sempre nel caso di Matteo quando dice che Giuseppe il marito di Maria venne ad abitare in Nazaret "affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dai profeti, ch’egli sarebbe chiamato Nazareno" (Matt. 2:23), perché qui si parla di profeti che fecero questa predizione. Ma leggendo il libro dei profeti risulta impossibile stabilire dove questa specifica predizione è fatta. I profeti comunque la fecero; Matteo non disse questo di suo ma perché sospinto dallo Spirito Santo. Un altro esempio simile, tratto però da un discorso di Paolo, è quello della citazione delle parole di Gesù: "Più felice cosa è il dare che il ricevere" (Atti 20:35), difatti queste parole anche se non sono scritte né da Matteo, né da Marco, né da Luca né da Giovanni, noi crediamo che Gesù le disse.
[11] Il Concilio Annuale della Conferenza Generale discusse e votò la questione il 5 e il 9 ottobre 1989. A proposito delle decisioni della Conferenza Generale, che è il massimo organo della Chiesa Avventista, la White affermò: ‘… quando viene espresso un giudizio dalla Conferenza Generale, che è la più alta autorità che Dio abbia sulla terra, l’indipendenza e i giudizi privati non debbono essere più mantenuti, ma abbandonati’ (Manuale di Chiesa, pag. 37). Quel ‘è la più alta autorità che Dio abbia sulla terra’ è senza ombra di dubbio una affermazione falsa, affermazione che rivaleggia quanto ad arroganza con quella dei Cattolici romani a proposito del loro capo, definito anche lui la più alta autorità che Dio abbia sulla terra essendo niente di meno denominato il Vicario di Cristo. Stando così le cose se a quella Conferenza qualcuno prima della votazione non era d’accordo a far ricoprire l’ufficio di anziano anche alla donna, dopo il voto favorevole della Conferenza doveva abbandonare il suo giudizio privato sfavorevole anche se esso era pienamente in accordo con la Parola di Dio. Evidentemente la White che tanto parlava contro il papato accusandolo di avere mutato il quarto comandamento, con quelle sue parole non fece altro che innalzare contro Dio un altro potere, quello della Conferenza Generale della Chiesa Avventista, anche questo infatti ritiene di poter mutare le leggi di Dio (in questo caso, il divieto per la donna di insegnare e di essere eletta come anziano) come il papato. Al papato di Roma dunque se ne contrappone un altro sulla terra; quello Avventista che ha la sua sede in America. Giudicate da voi stessi fratelli quello che dico.
[12] I motivi addotti sono essenzialmente tre. 1) L’atteggiamento deviante assunto dalla chiesa sul problema del servizio militare all’epoca della prima guerra mondiale e confermato da prese di posizioni successive. Era accaduto che quando scoppiò la prima guerra mondiale, i dirigenti della chiesa avventista della Germania scrissero ai leaders del loro paese presentando la disponibilità delle chiese nel consigliare ai giovani in servizio di leva l’uso delle armi in difesa della patria, anche di sabato (oggi però gli Avventisti del 7° giorno riconoscono che quei dirigenti tedeschi sbagliarono nell’agire in quella maniera). 2) Il possibilismo della chiesa sull’alimentazione carnea. 3) L’incoerenza in rapporto agli standards (trucco, abbigliamento, ecc.).
[13] Per quanto riguarda la posizione della White a riguardo della guerra gli Avventisti del 7° giorno sostengono che lei non insegnò l’obiezione di coscienza radicale per cui un cristiano in caso di guerra dovrebbe, se chiamato, arruolarsi nell’esercito per non disubbidire alle autorità statali. Rolando Rizzo cita a sostegno di questa posizione della White una lettera scritta dal figlio W.C. White che fu, per sua designazione, il suo segretario particolare. W.C. White riporta nella lettera un colloquio avuto con sua madre in relazione alla guerra del 1915-1918, mentre lei si trovava sul letto di malattia. La White chiese a suo figlio: Il nostro popolo è in qualche maniera coinvolto dalla guerra? Sì - rispose W.C. White - centinaia sono stati costretti a entrare nell’esercito e alcuni sono stati uccisi mentre altri vivono situazioni di pericolo… Alcuni nostri fratelli in America e in Europa ritengono che quanti tra i nostri fratelli sono stati costretti a entrare nell’esercito avrebbero fatto male a sottomettersi al servizio militare. Loro pensano che sarebbe stato meglio per loro rifiutare di portare le armi, anche se sapevano che come risultato di questo rifiuto sarebbero stati fucilati’. Io non penso che dovrebbero farlo – rispose Ellen White – penso che devono compiere il loro dovere finché dura questo mondo’ (Arthur White, Ellen G. White, Review and Herald, 1992, vol. VI, pag. 427; citato da Rolando Rizzo, op. cit., pag. 92).
[14] Questo discorso parte dal presupposto che per gli Avventisti ‘Gesù perfeziona la legge e i profeti ma non li abolisce, poiché non esiste abisso tra l’Antico e il Nuovo Testamento ma solo completamento’ (Rolando Rizzo, op. cit., pag. 34).
[15] Nell’articolo viene citato l’esempio dell’Avventista Jerry L. Pettis che dal 1966 era deputato al Congresso degli Stati Uniti d’America.
[16] Anche Isacco e Giacobbe mentirono in due particolari circostanze.
Di Isacco è scritto: "E Isacco dimorò in Gherar. E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno alla sua moglie, egli rispondeva: ‘E’ mia sorella’; perché avea paura di dire: ‘E’ mia moglie’. ‘Non vorrei’, egli pensava, ‘che la gente del luogo avesse ad uccidermi, a motivo di Rebecca’. Poiché ella era di bell’aspetto. Ora, prolungandosi quivi il suo soggiorno, avvenne che Abimelec, re de’ Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: ‘Certo, costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: E’ mia sorella?’ E Isacco rispose: ‘Perché dicevo: Non vorrei esser messo a morte a motivo di lei’. E Abimelec: ‘Che cos’è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si giacesse con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa’. E Abimelec diede quest’ordine a tutto il popolo: ‘Chiunque toccherà quest’uomo o sua moglie sia messo a morte" (Gen. 26:6-11).
Di Giacobbe, che è annoverato anch’egli tra coloro che piacquero a Dio per la loro fede, viene detto che mentì a suo padre Isacco dicendogli di essere Esaù per appropriarsi della benedizione del primogenito (cfr. Gen. 27:1-40).
Possiamo giustificare le loro menzogne? Assolutamente no. La menzogna è menzogna, non importa da chi viene usata e quale sia la circostanza in cui viene detta.
fonte https://digilander.libero.it/evangeliciort...o_4%20avven.htm
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