IL FARO DEI SOGNI

Categoria:Inventori britannici

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Edward William Barton-Wright



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Edward William Barton-Wright (Bangalore, 8 novembre 1860 – 26 aprile 1951) è stato un imprenditore e artista marziale britannico, specializzatosi sia nell'addestramento in tecniche di autodifesa che nella fisioterapia e creatore del bartitsu.

È ricordato oggi come uno dei primi europei ad insegnare le arti marziali giapponesi e come un pioniere del concetto di arti marziali miste.


Gli inizi

Era nato come Edward William Wright l'8 novembre 1860 a Bangalore, in India, terzo dei sei figli di William Barton Wright, un ingegnere ferroviario, e di sua moglie Janet. Dopo essere ritornato in Inghilterra con la sua famiglia durante gli anni 1880, Barton-Wright fu educato in Francia e Germania.

Dopo l'ammissione all'università, lavorò come impiegato delle ferrovie prima di intraprendere la carriera di ingegnere civile e topografo. Come ingegnere civile, lavorò per compagnie ferroviarie e minerarie in varie località, incluso il Portogallo e gli Stabilimenti dello Stretto (odierni Malaysia e Singapore). E.W. Barton-Wright fu tra uno dei i primi europei noti ad aver studiato le arti marziali giapponesi, e fu certamente il primo ad averle insegnate in Europa, nell'Impero britannico o nelle Americhe.

Nell'aprile 1892 assunse legalmente il nome di Edward William Barton-Wright.[1][2]
La fondazione del bartitsu

In un'intervista del 1950 Barton-Wright dichiarò di avere avuto un "interesse per le arti dell'autodifesa che è durato tutta la vita". Mentre lavorava per la E.H. Hunter Company in Giappone (circa 1893-1897), Barton-Wright studiò jujitsu in almeno due stili, incluso lo Shinden Fudo Ryū a Kōbe ed il Kodokan judo a Tokyo.[3]

Al suo ritorno in Inghilterra all'inizio del 1898, Barton-Wright combinò queste arti marziali per creare il proprio stile di addestramento all'autodifesa, che (combinando il proprio cognome con la parola jujitsu) chiamò bartitsu. Nel corso dei successivi due anni, aggiunse anche elementi del pugilato britannico, della savate francese e dello stile la canne (combattimento con il bastone) del maestro svizzero Pierre Vigny.[4]

Nel 1899, Barton-Wright scrisse un articolo intitolato "Come fingersi un uomo forte" (How to Pose as a Strong Man), che illustrava in dettaglio i principi meccanici e di leva utilizzati per eseguire vari esercizi di forza.[5] Produsse anche un saggio in due parti intitolato The New Art of Self Defence ("La nuova arte dell'autodifesa") che fu pubblicato sia nell'edizione inglese che in quella americana del Pearson's Magazine.[6][7]. Un estratto fu ristampato nel giornale Boston Times.

Barton-Wright sintetizzò i principi del bartitsu nel modo seguente:[8]

Disturbare l'equilibrio del vostro assalitore.
Sorprenderlo prima che abbia il tempo di riprendere il suo equilibrio e di usare la sua forza.
Se necessario, sottoporre le articolazioni di una qualsiasi parte del suo corpo, sia collo, spalla, gomito, polso, schiena, ginocchio, caviglia, ecc. a tensioni a cui siano anatomicamente e meccanicamente incapaci di resistere.

Nel 1900, Barton-Wright fondò la Scuola del Bartitsu di Armi e Cultura Fisica (Bartitsu School of Arms and Physical Culture) al 67b di Shaftesbury Avenue, nel quartiere di Soho a Londra. La scuola offriva lezioni in una serie di discipline di autodifesa e sport da combattimento nonché vari tipi di fisioterapia basati sull'applicazione elettrica di calore, luce, vibrazione e radiazione. Durante gli anni seguenti, Barton-Wright organizzò numerose esibizioni di tecniche di autodifesa e promosse inoltre competizioni di tornei in luoghi pubblici in tutta Londra.[9]

Nel 1901, Barton-Wright pubblicò articoli aggiuntivi che illustravano in dettaglio il metodo del bartitsu di combattere con un bastone da passeggio o un ombrello.[10]
Vita successiva

Verso il 1903, il Bartitsu Club aveva chiuso. Successivamente, Barton-Wright abbandonò quasi completamente l'insegnamento dell'autodifesa a favore dei suoi interessi per la fisioterapia, sebbene si dicesse che avesse continuato a sviluppare e ad insegnare il bartitsu privatamente negli anni 1920.[3] Barton-Wright fondò una serie di cliniche in varie località in tutta Londra, e continuò a lavorare come fisioterapista per il resto della sua carriera.

Relativamente poco si sa della vita di Barton-Wright durante il periodo 1930-1950. Durante i primi tre decenni del XX secolo, la sua attività terapeutica, specializzata nell'uso di vari apparecchi elettrici per trattare il dolore della gotta e dei reumatismi, fu assoggettata alle procedure di bancarotta in parecchie occasioni. Non fu incluso nel testamento di suo padre, sebbene avesse eseguito una parte delle sue volontà per conto di uno dei suoi fratelli, che era nominato come beneficiario, nel 1915. Dal 1938 in poi, la clinica medica di Barton-Wright fu nella sua abitazione al n. 50 di Surbiton Road, a Surbiton, che egli divideva con una donna di nome Rosalie Helen Hibbett.

Nel 1950, Barton-Wright fu intervistato da Gunji Koizumi, fondatore del club di judo Budokwai di Londra, e fu presentato al pubblico ad un raduno dello stesso Budokwai più tardi in quell'anno.[11] Barton-Wright morì nel 1951, all'età di novant'anni ed in condizioni d'indigenza, tanto che fu sepolto in una tomba priva di contrassegni nel Cimitero di Kingston, nel Surrey (Inghilterra).

E.W. Barton-Wright trascorse il resto della sua vita lavorando come fisioterapista, specializzandosi in innovative (e talora controverse) forme di terapia basate su calore, luce e radiazione. Continuò ad usare il nome "bartitsu" con riferimento alle sue varie attività terapeutiche. Nel 1950, Barton-Wright fu intervistato da Gunji Koizumi per un articolo pubblicato nel bollettino informativo del Budokwai, ed in seguito in quell'anno fu presentato al pubblico in una riunione dello stesso Budokwai a Londra.

Morì nel 1951, all'età di 90 anni, e fu sepolto in quella che il defunto storico delle arti marziali Richard Bowen descrisse come "la tomba di un povero".[12]

Nel 2004, i membri della Bartitsu Society iniziarono un progetto di raccolta fondi allo scopo di creare un monumento funebre per E.W. Barton-Wright, in onore della sua opera pionieristica nelle arti marziali.[1][13]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_William_Barton-Wright

 
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Trevor Baylis



Trevor Graham Baylis (Londra, 13 maggio 1937 – Eel Pie Island, 5 marzo 2018) è stato un inventore inglese.

È conosciuto per aver inventato la "wind-up radio", una radio che non è alimentata da batterie elettriche o sorgenti elettriche esterne, ma tramite una manovella usata per caricare una molla, che a sua volta alimenta un generatore elettrico. Baylis ha inventato la wind-up radio principalmente per i paesi dell'Africa ed in risposta al problema dell'AIDS, sostenendo che con maggiore informazione si può prevenire il contagio.

Nel 1997 è stato nominato Ufficiale dal governo britannico ed ha ottenuto un dottorato dalla Leeds Metropolitan University nel 2005.


Le sue invenzioni

La sua prima radio, chiamata Freeplay, fu fatta conoscere grazie a diverse trasmissioni televisive in cui sosteneva l'importanza della diffusione di radio per prevenire l'AIDS.

In seguito, la gamma di radio si è espansa, includendo anche piccoli modelli di radio AM/FM a manovella destinati anche ai mercati europei, come la "ECO Radio".
Onorificenze
Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico
— 1997
Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico
«Per i servizi alla proprietà intellettuale.»
— 31 dicembre 2014[1][2]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Trevor_Baylis

 
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Alexander Graham Bell


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Alexander Graham Bell (Edimburgo, 3 marzo 1847 – Beinn Bhreagh, 2 agosto 1922) è stato un ingegnere, inventore e scienziato britannico naturalizzato statunitense. È stato il primo a brevettare un telefono funzionale ed è noto nella cultura popolare e in gran parte della comunità scientifica come l'inventore di tale apparecchio; altri a cui è stata attribuita l'invenzione del telefono sono Charles Bourseul, Innocenzo Manzetti, Antonio Meucci, Johann Philipp Reis ed Elisha Gray.[1]

Il padre, il nonno e il fratello di Bell sono stati tutti associati a lavori sull'elocuzione e il linguaggio, sia sua madre che sua moglie erano sorde, fattori che influenzarono profondamente gli studi di Bell[2]. Le sue ricerche lo portarono a sperimentare dispositivi acustici che culminarono nel primo brevetto per il telefono nel 1876.[N 1] In retrospettiva, Bell considerò la sua più famosa invenzione un'intrusione nel suo vero lavoro come scienziato e rifiutò di avere un telefono nel suo studio.[4][N 2].

Nel corso della sua vita Bell raggiunse molti altri traguardi, tra cui rivoluzionari contributi alle comunicazioni ottiche, all'ingegneria degli idroscafi e all'aviazione. Nel 1898 Bell fu uno dei soci fondatori della National Geographic Society.[6] È stato descritto come una delle figure più influenti nella storia dell'umanità.[7]. Di sua fondazione e poi a lui intitolato uno dei centri di ricerca e sviluppo più importanti al mondo (i Bell Laboratories).


Biografia
Primi anni
Alexander Melville Bell con la moglie Eliza Grace Symonds e i loro figli, Melville James, Alexander Graham ed Edward Charles.

Nato a Edimburgo con il nome di Bell, in seguito adottò il secondo nome Graham come segno di stima per Alexander Graham, un amico di famiglia. Il titolo, in parte ironico, gli è dovuto per la sua credenza nell'eugenetica. Egli sperava, un giorno, di poter sradicare la sordità dai popoli.

La sua famiglia era collegata con l'insegnamento della dizione: il suo bisnonno a Londra, suo zio a Dublino, e suo padre, Alexander Melville Bell, a Edimburgo, erano tutti professori di dizione. Quest'ultimo pubblicò una serie di scritti su questo soggetto, alcuni dei quali sono ben noti, specialmente il trattato Visible Speech (Edimburgo, 1868), nel quale spiega il suo metodo per istruire i sordomuti per mezzo della vista, come articolare parole ed inoltre come capire ciò che stanno dicendo gli altri dal movimento delle labbra.

Alexander Graham Bell studiò alla Royal High School di Edimburgo, in cui si diplomò all'età di 13 anni. Sedicenne ebbe il posto di pupil-teacher (giovane insegnante) di dizione e musica presso la Weston House Academy a Elgin nel Moray in Scozia. L'anno successivo passò all'Università di Edimburgo. Si laureò presso lo University College di Londra.
Ricerche sull'acustica e la sordità

Dal 1866 al 1867, fu istruttore al Somersetshire College a Bath nel Somerset in Inghilterra. Bell era figlio di madre sorda ed era ancora in Scozia quando, a quanto si dice, si interessò alla scienza dell'acustica[senza fonte] per migliorare la condizione di sua madre.

Nel 1870, all'età di 23 anni, egli emigrò con la sua famiglia in Canada dove si stabilirono a Brantford. Prima di lasciare la Scozia, Bell si interessò alla telefonia, ed in Canada continuò a interessarsi alle macchine per telecomunicazioni. Progettò un pianoforte in grado di trasmettere la musica a distanza per mezzo di segnali elettrici. Nel 1873, accompagnò suo padre a Montréal, dove insegnava la lingua dei segni ai sordi. Il vecchio Bell fu invitato a mostrare il sistema in un corso giornaliero a Boston, ma declinò l'invito e vi mandò il figlio, che divenne professore di Psicologia Vocale e Dizione presso l'Università di Boston, scuola di oratoria.





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Invenzione del telefono

All'Università di Boston egli continuò le sue ricerche negli stessi campi e si sforzò di produrre un telefono che fosse in grado di trasmettere non solo note ma anche parole articolate. Anche Antonio Meucci stava lavorando a un progetto simile ma non aveva abbastanza soldi per brevettare il telettrofono (come lo aveva chiamato); nel 1871 riuscì a ottenere solo un brevetto temporaneo che andava rinnovato di anno in anno al prezzo di 10 dollari. Riuscì a rinnovarlo solo fino al 1873. Tuttavia, alcuni critici hanno messo in dubbio tale aspetto della vicenda, poiché Meucci fu in grado di brevettare altre invenzioni (non correlate al telefono) al costo di 35 dollari l'una negli anni 1872, 1873, 1875 e 1876.[8]

Per quanto nel giugno 2002 la Camera dei Deputati degli Stati Uniti abbia riconosciuto ufficialmente il lavoro di Meucci nell'invenzione del telefono (risoluzione 269), la questione rimane tutt'oggi controversa in mancanza di prove inconfutabili che attestino all'italiano l'esclusiva paternità dell'invenzione. Come accade spesso per molte altre invenzioni, il contributo allo sviluppo della comunicazione telefonica viene attribuito a numerose personalità, tra cui Innocenzo Manzetti, Johann Philipp Reis, Elisha Gray e Thomas Edison. Fatto incontestabile è che Bell fu il primo a ottenere un brevetto per il telefono elettrico nel marzo 1876.[9]

L'11 luglio 1877 Bell sposò Mabel Hubbard, che era stata una dei suoi studenti sordomuti all'Università di Boston. La sua invenzione del telefono fu il risultato dei suoi sforzi per produrre un apparecchio per poter comunicare con la moglie e la madre. Con i finanziamenti dal suo suocero americano, il 17 marzo 1876 depositò il brevetto numero 174.465 per proteggere "il metodo e l'apparato per trasmettere la voce o altri suoni telegraficamente [...] per mezzo di ondulazioni elettriche, simili, in forma, a quelle che accompagnano l'emissione della voce e dei suoni nell'aria": il telefono.
Altre invenzioni

Dopo aver ottenuto il brevetto per il telefono, Bell continuò i suoi esperimenti nelle comunicazioni, che culminarono con l'invenzione della trasmissione fotofonica del suono in un raggio di luce (un precursore dei moderni sistemi basati su fibre ottiche). Egli lavorò in campo medico e inventò tecniche per insegnare a parlare ai sordi. L'ampiezza dell'inventiva di Bell è solo in parte rappresentata dai diciotto brevetti che presentò da solo e dai dodici che presentò con collaboratori. Questi comprendono quattordici per il telefono e telegrafo, quattro per il fotofono, uno per il fonografo, cinque per veicoli aerei, quattro per idroscafi e due per celle al selenio.

Bell ebbe idee anche per oggetti che sono diventati realtà solo in seguito. Durante il periodo in cui lavorò ai laboratori Volta, Bell e i suoi collaboratori pensarono di registrare il campo magnetico su un disco per immagazzinare e riprodurre suoni. Anche se sperimentarono brevemente con il concetto, non furono capaci di sviluppare un prototipo funzionante. Abbandonarono l'idea senza capire che avevano sviluppato il concetto base per future e importanti applicazioni: il registratore a nastro magnetico, l'hard disk, il floppy disk e tutti gli altri supporti magnetici.

La casa di Bell aveva un sistema primitivo di aria condizionata, nel quale delle ventole inviavano aria su grandi blocchi di ghiaccio. Egli inoltre anticipò i timori sulla carenza di combustibili e l'inquinamento industriale. Fra le sue riflessioni c'era quella secondo cui il metano poteva essere prodotto dagli scarti di fattorie e fabbriche (adesso viene definito gas da biomasse). Nella sua casa in Canada a Beinn Bhreagh nella Nuova Scozia, fece esperimenti di compostaggio e di estrazione di acqua dall'umidità dell'aria. In un'intervista su una rivista pubblicata postuma, rifletteva sulla possibilità di riscaldare le case con pannelli solari.
Ultimi anni e morte

Nel 1882 divenne un cittadino naturalizzato degli Stati Uniti. Nel 1888 fu uno dei fondatori della National Geographic Society e ne divenne il secondo presidente. Ebbe molte decorazioni. Il governo francese gli conferì la Legion d'onore[senza fonte] e la Academie française lo onorò con il "Premio Volta" di 50.000 franchi, la "Royal Society of Arts" di Londra lo premiò con la Albert Medal nel 1902, e l'Università di Würzburg, in Baviera gli concesse il dottorato onorario (Ph.D.). Fu premiato dall'American Institute of Electrical Engineers con la Edison Medal nel 1914 con la motivazione: "Per i meritori risultati nell'invenzione del telefono".

Morì nel 1922 a Beinn Bhreagh, sull'isola Cape Breton vicino al villaggio di Baddeck, ed è seppellito accanto alla moglie sulla vetta della montagna Beinn Bhreagh che guarda il lago "Bras d'Or". Alla sua morte erano ancora vivi due dei loro quattro figli.

[senza fonte]





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Innovazioni
Bel e deciBel

Il Bel (B) è un'unità di misura inventata dai Bell Laboratories e ha preso il nome da Bell. Poiché nel calcolo Bell ha usato il logaritmo, nel risultato sono sempre presenti parecchie cifre dopo la virgola, al suo posto viene usato il deci-Bell, oggi noto come decibel (dB), che è uguale a 1/10 di Bel (x dB = 10 * log10 (y/z), dove x è un numero mentre y e z devono essere due grandezze omogenee), ed è di uso generalizzato. Il dB è comunemente usato per misurare un rapporto di intensità del suono e in Telecomunicazioni l'intensità del segnale in potenza. Uno dei notevoli vantaggi a usare il dB è quello che se le grandezze in origine andavano moltiplicate (il segnale di ingresso a un amplificatore è moltiplicato per il guadagno per ottenere il valore del segnale in uscita) o divise, una volta trasformate in dB l'operazione diventa di somma in caso di moltiplicazione e sottrazione in caso di divisione; bisogna pensare che all'epoca di Bell per moltiplicare o dividere due numeri qualsiasi era utilizzato il regolo calcolatore.
Il fotofono

Un'altra delle invenzioni di Bell fu il fotofono, un apparecchio che permette di trasmettere il suono utilizzando un raggio di luce, che Bell sviluppò assieme a Charles Sumner Tainter. L'apparecchio utilizza celle sensibili alla luce di selenio cristallino, che hanno la proprietà di variare la propria resistenza elettrica in maniera inversamente proporzionale all'illuminazione (cioè la resistenza del materiale è alta quando è al buio, bassa quando è esposto alla luce). Il principio base era di modulare il raggio di luce diretto a un ricevitore costituito da celle di selenio cristallino, al quale era collegato il telefono. La modulazione era ottenuta per mezzo di uno specchio rotante, o da un disco rotante che periodicamente oscurava il raggio di luce.

Questa idea non era nuova. Il selenio era stato scoperto da Jöns Jakob Berzelius nel 1817 e le caratteristiche peculiari della forma cristallina o granulare del selenio erano state mostrate da Willoughby Smith nel 1873. Nel 1878 uno scrittore di Kew con le iniziali J.F.W. descrisse questa applicazione in Nature in un articolo del 13 giugno chiedendo ai lettori se avevano notizie di esperimenti effettuati in questa direzione. Nel suo articolo sul fotofono Bell dette il merito dell'invenzione al londinese A. C. Browne. Comunque Bell e Tainter sembra siano stati gli unici a riuscire a portare a termine con successo un esperimento: il problema maggiore fu quello di produrre celle in Selenio con le caratteristiche di resistenza elettrica voluta.

In un esperimento tenutosi a Washington, l'emettitore e il ricevitore furono piazzati su due palazzi distanti circa 200 m (700 piedi). L'emettitore consisteva in uno specchio che dirigeva la luce del sole verso una parabola, dove il raggio di luce veniva modulato da uno specchio vibrante, messo a fuoco da una lente e diretto verso il ricevitore, che era un semplice riflettore parabolico con le celle di selenio nel fuoco e un telefono attaccato a queste. Con questa disposizione, Bell e Tainter riuscirono a comunicare chiaramente.

Il fotofono fu brevettato il 18 dicembre 1880, ma la qualità della comunicazione rimase scadente e non vennero fatte altre ricerche da Bell.
Metal detector
Alexander Graham Bell, 1890

Bell è accreditato anche dell'invenzione del metal detector (1881). L'apparecchio fu messo a punto urgentemente nel tentativo di trovare il proiettile nel corpo del presidente degli Stati Uniti James Garfield. Il metal detector funzionò, ma fu ingannato dalle parti metalliche del letto su cui era adagiato il corpo del presidente. Bell descrisse i suoi esperimenti in uno scritto preparato per la American Association for the Advancement of Science nell'agosto del 1882. Anche con l'insuccesso iniziale, questo apparecchio si è dimostrato molto utile per innumerevoli applicazioni.
Gli hydrofoil

Il numero di marzo del 1906 della rivista Scientific American ospita un articolo del pioniere degli hydrofoil William E. Meacham che ne spiega i principi di funzionamento. Bell considerò l'invenzione dell'hydrofoil un passo molto importante. Sulla scorta delle nozioni apprese dall'articolo iniziò a schizzare i progetti per quello che oggi è conosciuto come aliscafo.

Bell e Casey Baldwin iniziarono a sperimentare gli hydrofoil nell'estate del 1908 come possibile aiuto per l'ammaraggio e il decollo degli idrovolanti. Baldwin studiò i lavori dell'italiano Enrico Forlanini e iniziò a fare prove con modelli. Questi esperimenti portarono la coppia a sviluppare uno dei primi aliscafi.

Durante il suo viaggio intorno al mondo (1910-11) Bell e Baldwin incontrarono Forlanini in Italia. Durante questo incontro, Forlanini fece loro provare il suo aliscafo sul Lago Maggiore. Baldwin lo descrive liscio come il volo. Al loro ritorno a Baddeck iniziarono a progettare diversi modelli e il culmine venne raggiunto con l'HD-4 che utilizzava motori Renault. La velocità massima fu di 87 km/h, con una rapida accelerazione, buona stabilità e capacità di sterzo ma soprattutto di prendere le onde senza difficoltà. Bell fece una relazione alla Marina Militare americana, che gli concesse due motori da 260 kW nel luglio 1919. Il 9 settembre 1919 l'HD-4 stabilì il record di velocità sul mare a 114 km/h. Questo record rimase imbattuto per 10 anni.

Bell sostenne la ricerca nel campo dell'ingegneria aerospaziale fondando la Aerial Experiment Association con sede a Baddeck (1907) su suggerimento e con il suo supporto finanziario della moglie Mabel Bell. L'associazione fu capitanata dall'inventore. I soci fondatori erano quattro giovani americani Glenn H. Curtiss, un costruttore di motociclette che in seguito fu premiato con lo Scientific American Trophy per il primo volo di più di un chilometro fatto nell'emisfero occidentale e poi conosciuto come costruttore di aeroplani; Frederick W. "Casey" Baldwin, il primo pilota canadese e britannico a pilotare un aereo di linea a Hammondsport (New York); J.A.D. McCurdy e il tenente Thomas Selfridge, un osservatore del Governo degli Stati Uniti. Una delle invenzioni del gruppo fu l'alettone, che è uno dei componenti standard degli aerei moderni (l'alettone fu inventato indipendentemente anche da Robert Esnault-Pelterie). Bell fu una persona di grande inventiva che stravolse il modo di vivere dell'epoca.





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Pensiero


Come molti altri importanti intellettuali e scienziati del tempo, Bell era in contatto con il movimento eugenetico degli Stati Uniti. Dal 1912 al 1918 fu segretario del consiglio scientifico dell'Eugenics Record Office associato con il Cold Spring Harbor Laboratory di New York e partecipava regolarmente alle riunioni. Nel 1921 fu nominato presidente onorario del Secondo congresso internazionale di eugenetica, tenuto sotto il patrocinio dell'American Museum of Natural History di New York. Organizzazioni come queste riuscirono a far promulgare in diversi stati la sterilizzazione obbligatoria di persone che, secondo la definizione dello stesso Bell, erano variazioni peggiorative della razza umana. Dalla fine degli anni trenta circa metà degli Stati Uniti aveva leggi eugenetiche. Sul modello di quelle californiane vennero scritte le leggi eugenetiche del regime nazista tedesco.

Il suo lavoro nell'educazione dei sordi lo portò a considerare in modo particolare questo tipo di handicap. In aggiunta alla loro sterilizzazione, Bell voleva vietare che ai sordi insegnassero insegnanti sordi; egli lavorò anche per rendere fuori legge il matrimonio fra sordi e fu un ardente sostenitore dell'oralismo sul manualismo[10]. Il suo scopo finale era quello di sradicare la "cultura" dei sordi e costringerli a integrarsi nella cultura della parola per il loro stesso bene a lungo termine e per il bene della società stessa[11]. Anche se il suo atteggiamento è riconosciuto oggi come arrogante e paternalistico, era a quei tempi pensiero corrente.[12]

Anche se sostenne molti progetti che consideriamo inumani al giorno d'oggi, egli fu gentile con i sordi che provarono le sue teorie sull'oralismo[13]. Per lungo tempo fu amico di Helen Keller e sua moglie Mebel era sorda, mentre nessuno dei suoi figli lo era. Bell era ben conosciuto per essere un padre gentile e uomo amante della famiglia che si divertiva a giocare con i suoi nipotini.

Suo genero Gilbert Hovey Grosvenor (1875–1966) fu l'editore della rivista National Geographic.
Omaggi

Nei primi anni '70, il gruppo rock britannico Sweet registrò un tributo a Bell e al telefono intitolato Alexander Graham Bell. La canzone dà un'interpretazione fantasiosa dell'invenzione in cui Bell inventa il telefono per poter parlare con la sua fidanzata che abita dall'altra parte degli Stati Uniti. La canzone arrivò nella top 40 in Gran Bretagna e vendette più di un milione di copie in tutto il mondo. Successivamente il gruppo fu sciolto per apologia neonazista e fu costretto a pagare una somma ingente come risarcimento alla Fondazione Meucci.

Un altro tributo musicale a Bell fu scritto dall'autore e chitarrista britannico Richard Thompson. Il coro della canzone di Thompson ricorda all'ascoltatore che "naturalmente c'è il telefono, e potrebbe essere famoso solo per questo, ma ci sono altre cinquanta cose inventate da Alexander Graham Bell".[14] La canzone rammenta i lavori di Bell sui dischi come sui cilindri, gli hydrofoil, il lavoro con i sordi e l'invenzione del respiratore.

Nel 2012 il regista Julian Peedle-Calloo ha realizzato un cortometraggio in sua memoria storica Confession del 2012.[15][16][17]
Curiosità

A Bell viene attribuita la citazione "chiusa una porta, se ne apre un'altra" (nella variante italiana: "si apre un portone")[18].





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Alexander_Graham_Bell

 
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Theresa Berkley





Carriera come dominatrice

Il primo lavoro, dichiaratamente pornografico, con soggetto la flagellazione fu pubblicato nell'anno 1718, e fu intitolato: A Treatise on the Use of Flogging. Con la comparsa di questo libro, la flagellazione diventò una passione per tutta l'Europa, tanto che i francesi la chiamarono presto: le vice anglais, o vizio inglese, un soprannome che rimase stick per secoli e che possono essere applicati sia alla flagellazione che alle punizioni corporali.[1][2]

L'Inghilterra è stata a lungo rappresentata come la sede naturale della flagellazione. Così: "Forse è stato il clima freddo che inizialmente caratterizzava gli inglesi a portarli ad un desiderio di frustate. In nessuna parte del Mondo possiamo trovare un profondo affetto per il bastone."[3] E ancora la — "Flagellazione-mania (il desiderio di percosse e frustate) e la preferenza per l'uso del bastone può essere descritta come un abuso specificatamente inglese; ma fu così diffusa tra i vari ceti e le varie età che costituiva una delle caratteristiche più interessanti della loro vita sessuale."[3]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Theresa_Berkley

 
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Henry Bessemer



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Sir Henry Bessemer (Charlton, 19 gennaio 1813[1] – Londra, 15 marzo 1898[1]) è stato un ingegnere e inventore inglese. Originario di Charlton, vicino alla città di Hitchin nell'Hertfordshire. Il suo nome è legato al celebre processo Bessemer che permise verso la metà del XIX secolo la produzione su vasta scala dell'acciaio.[1]


Il processo Bessemer
L'invenzione di questo processo per la produzione dell'acciaio, deriva dall'esperienza che Henry Bessemer acquisì nella fusione del vetro e di altri materiali. In quell'epoca il processo di produzione dell'acciaio era suddiviso in due fasi: nella prima i minerali di ferro venivano fusi con l'ausilio di carbone coke ottenendo così della ghisa che nella fase successiva veniva fusa assieme all'allora raro ferro o ferro dolce praticamente privo di carbonio, la cui produzione avveniva pressoché unicamente in Svezia. L'idea che venne a Bessemer nel 1856 fu di eliminare il carbonio dalla ghisa scaldandola ad alta temperatura in presenza dell'ossigeno dell'aria: in questo modo il carbonio in eccesso della ghisa brucia e nel forno rimane l'acciaio. La notizia di questa scoperta ebbe grande rilievo nella stampa dell'epoca tanto che il Times ne scrisse in prima pagina nel numero del 14 agosto dello stesso anno.





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Bessemer

 
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Samuel Birley Rowbotham



Samuel Birley Rowbotham (Londra, 1816 – Londra, 23 dicembre 1884) è stato un inventore e scrittore britannico.



Biografia

Rowbotham è un saggista autodidatta, che si arricchì vendendo rimedi per ogni sorta di malattia e pubblicando sotto vari pseudonimi la credenza che la Terra sia piatta e tenendo conferenze a pagamento per diffondere la sua tesi.

Rowbotham iniziò la sua carriera come fondatore di una comunità owenita nella regione inglese di Fens, dove formulò le sue teorie sulla Terra. Dopo aver misurato un’assenza di curvatura nei lunghi canali di drenaggio nella zona del Bedford Level durante il primo dei suoi esperimenti sul Bedford Level, cominciò a sostenere con convinzione che la Terra fosse piatta. Nel 1849 stampò un pamphlet di 16 pagine con il nome di "S. Goulden".[1] Successivamente si firmò "Samuel Birley" e nel 1864 pubblicò Zetetic Astronomy: Earth Not a Globe con lo pseudonimo di “Parallax” (“Parallasse” in italiano). L'opera fu poi ampliata e nel 1881 divenne un libro di 430 pagine.

Secondo il pensiero di Rowbotham, da lui definito Astronomia Zetetica, la Terra si trova all'interno di un piano circoscritto, il cui centro è situato al Polo Nord, delimitato esternamente da una parete di ghiaccio. Sole, Luna, pianeti e stelle si troverebbero solo a poche centinaia di miglia sopra la superficie terrestre e ruoterebbero attorno al polo.

Simultaneamente Rowbotham iniziò a dare lezioni sull’argomento. Impiegò un po’ di tempo per affinare le sue teorie: secondo Augustus De Morgan una volta fuggì da un’aula, a Blackburn, quando non fu in grado di spiegare perché, guardando una nave allontanarsi in mare aperto, lo scafo scompare prima dell’albero e delle vele.[1] Tuttavia, continuò a riempire aule facendosi pagare un sixpence (6 centesimi) a lezione, e sviluppò un’astuzia e un’abilità oratoria tali da poter “ribattere a qualsiasi argomentazione con ingegno, acume e un’esperienza consumata”.[2]

Quando infine fu costretto in una sfida a Plymouth, nel 1864, accusato che non avrebbe mai accettato di sottoporsi a una prova, Parallax si recò a Plymouth Hoe all’orario stabilito, in presenza di Richard A. Proctor, scrittore di astronomia, e si diresse verso la spiaggia dove era stato predisposto un telescopio. I suoi detrattori affermavano che sarebbe riuscito a vedere solo la lanterna del faro di Eddystone, lontano circa 14 miglia. In effetti, soltanto metà della lanterna era visibile. Rowbotham, tuttavia, sostenne che si sbagliavano e che l'esperimento aveva dimostrato che la Terra era effettivamente piatta. In tal modo, molti abitanti di Plymouth tornarono a casa convinti che “alcune delle teorie più importanti dell’astronomia moderna erano state seriamente invalidate”.[3]

Nel 1861 Rowbotham si risposò (con la figlia sedicenne della sua lavandaia) e si trasferì a Londra. Con lei ebbe 14 figli, 4 dei quali sopravvissero. Si dice anche che si facesse chiamare “Dr. Samuel Birley”, che abitasse in una bellissima casa di dodici stanze e che vendesse segreti per prolungare la vita umana e curare ogni malattia immaginabile.[4] Brevettò diverse invenzioni, tra cui un “vagone cilindrico su rotaia per la conservazione della vita”.

Il suo libro Astronomia Zetetica – La Terra non è un globo fu pubblicato nel 1864. Continuò a dare lezioni, e alcuni cittadini preoccupati inviarono lettere all’Astronomo Reale, sperando in una confutazione delle sue teorie. Un corrispondente del Leeds Times osservò che “una delle cose che aveva sicuramente dimostrato era che i dilettanti della scienza, non avvezzi a difendere una causa, non sono in grado di replicare a un uomo, un ciarlatano se volete (ma intelligente e irremovibile nelle sue teorie), estremamente sensibile alle debolezze dei suoi detrattori”.[5]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_Birley_Rowbotham

 
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Edward Boxer





Edward Mounier Boxer (1822 – 1898) è stato un militare e inventore inglese.

Colonnello dell'esercito, nel 1855 fu nominato Sovrintendente del British Royal Laboratory al Royal Arsenal di Woolwich. Nel 1865 inventò il razzo a due stadi, ponendo due razzi uno dietro l'altro dentro un unico tubo. Nel 1866 brevettò il sistema a innesco centrale per le cartucce, mediante una capsula posta al centro del bossolo.



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Joseph Bramah



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Joseph Bramah (Stainborough, 13 aprile 1748 – Londra, 9 dicembre 1814) è stato un inventore britannico, ricordato come inventore della pressa idraulica e come abile costruttore di serrature. Insieme a William George Armstrong è ritenuto uno dei padri fondatori della ingegneria idraulica.


Note biografiche

Joseph Bramah era il secondogenito di Joseph Bramma, un agricoltore, e Mary Denton. Frequentò la scuola a Silkstone (Yorkshire) e al termine degli studi fu messo a bottega presso un falegname del posto. Finito l'apprendistato Bramah si trasferì a Londra dove iniziò l'attività di ebanista. Nel 1783 sposò Mary Lawton di Mapplewell, nei pressi di Barnsley per poi stabilirsi a Londra. La coppia ebbe una figlia e quattro figli. Bramah e la sua famiglia in un primo momento vissero al 124 di Piccadilly per poi trasferirsi a Eaton Street, Pimlico.
Le invenzioni
Lo sciacquone
Lo sciacquone ideato da Joseph Bramah alla fine del XVIII secolo

La prima invenzione di successo fatta da Bramah fu il miglioramento dello sciacquone. Egli aveva rilevato che i modelli allora installati nelle case di Londra presentavano la tendenza a bloccarsi col gelo dell'inverno. Bramah progettò un nuovo modello in cui la valvola rettilinea era sostituita da un lembo incernierato che sigillava il fondo della vaschetta. Per questa invenzione ottenne un brevetto nel 1778 e iniziò la produzione in un'officina di Denmark Street. Questo sistema ottenne un grande successo e la produzione continuò fino al XIX secolo. Gli originali WC sono ancora oggi in funzione presso la Osbourne House, residenza della regina Vittoria sull'Isola di Wight.





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La società "Serrature Bramah"

Dopo aver studiato gli aspetti tecnici delle serrature Bramah ne progettò una sua, che brevettò nel 1784. Nello stesso anno costituì la società "Bramah Locks" con sede al 124 di Piccadilly; la compagnia ha oggi sede a Marylebone[1] e a Romford, (Essex). Le serrature prodotte da Bramah erano famose per la loro resistenza all'effrazione e alla manomissione. L'azienda è ricordata anche per lo slogan, esposto di fianco alla serratura nella vetrina del negozio di Londra a partire dal 1790, che recitava «L'artigiano che riuscirà a fare uno strumento in grado di scassinare o di aprire questa serratura riceverà 200 ghinee a lavoro compiuto».

Tale sfida rimase aperta per oltre 67 anni fino a quando, in occasione della Grande Esposizione del 1851, un fabbro americano di nome Alfred Charles Hobbs riuscì ad aprire la serratura. Dopo alcune discussioni circa il metodo da questi usato per aprirla, alla fine il premio gli fu riconosciuto. Il tentativo alla fine riuscito richiese circa 51 ore di lavoro, distribuite su 16 giorni.

La Challenge Lock è conservata al Museo della scienza di Londra. Un esame della serratura mostra che essa fu ricostruita dopo la prova di Hobbs: infatti, in origine, essa aveva una molla centrale e 18 blocchetti di ferro, mentre in quella ricostruita vi erano 13 blocchetti ciascuno con la propria molla.

Nel 1798 brevettò un nuovo modello di serratura.
Macchine utensili

Data la precisione richiesta per le sue serrature, Bramah si dedicò allo sviluppo di strumenti per aiutare i processi produttivi. Egli si affidò alle capacità di Henry Maudslay che entrò a lavorare nella sua officina dall'età di 18 anni. Insieme Bramah e Maudslay crearono un certo numero di macchine innovative che resero più efficiente la produzione derlle serrature di Bramah ed inoltre erano utilizzabili per altri cicli produttivi.

Poco prima che Bramah morisse nelle sue officine entrò a lavorare Joseph Clement che tra le altre cose contribuì alla progettazione del tornio.
La pressa idraulica
Incremento della forza idraulica

L'invenzione più importante di Bramah fu la pressa idraulica. Tale macchina si basa sulla legge di Pascal secondo cui la pressione esercitata su un fluido racchiuso in un recipiente si trasmette invariata a qualsiasi punto del fluido e alle pareti del recipiente che lo contiene. La pressa era costituita da due pistoni e due cilindri di diverso alesaggio. Quando si esercita una forza sul pistone piccolo, questa viene tradotta in una forza più grande sul pistone più grande. La differenza tra le due forze è proporzionale alla differenza dell'alesaggio dei due cilindri. I cilindri agiscono, quindi, in maniera analoga a una leva quando questa è usata per aumentare la forza esercitatavi. La pressa idraulica fu brevettata nel 1795 e ha tuttora numerose applicazioni industriali. All'epoca di tale invenzione l'ingegneria idraulica era una scienza quasi sconosciuta, Bramah (insieme a William George Armstrong) fu uno dei pionieri in tale campo.

La pressa idraulica è ancora conosciuta semplicemente come la Pressa Bramah.
Altre invenzioni

Bramah brevettò 18 invenzioni, anche se non tutte hanno avuto lo stesso successo e la diffusione della serratura e la pressa idraulica: si segnalano una colonna per la birra alla spina (1797), una piallatrice meccanica (1802), una macchina per la fabbricazione della carta (1805), una stampatrice con numerazione delle banconote (1806), una penna stilografica (1809).
La morte

Una delle ultime invenzioni di Bramah fu una pressa idraulica in grado di sradicare gli alberi. Questa macchina venne utilizzata nella Holt Forest, Hampshire. Mentre era impegnato a controllare questo lavoro, Bramah fu colpito da un forte raffreddamento sviluppatosi poi in polmonite. Morì il 9 dicembre 1814 a Holt Forest[2] e fu sepolto nel cimitero della chiesa di St. Mary a Paddington.

Nel centro di Barnsley è stato aperto nel 2006 un pub che porta il nome di Joseph Bramah.





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bramah

 
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Harry Brearley



Harry Brearley (Sheffield, 18 febbraio 1871 – Torquay, 14 luglio 1948) è stato un tecnico metallurgico britannico, ritenuto l'inventore dell'acciaio inossidabile.



Biografia

Figlio di un operaio siderurgico, lasciò la scuola a 12 anni per lavorare nello stabilimento dove lavorava suo padre. Nel tempo libero si dedicò a studi personali e frequentò le scuole serali. Nel 1908 due primarie società siderurgiche di Sheffield costituirono il laboratorio di ricerca Brown Firth Laboratories e chiesero a Brearley, che si era fatta una reputazione di esperto in siderurgia, di dirigerlo. Dopo alcuni anni lasciò tale occupazione e fu assunto come tecnico dalla Brown Bayley's Steel Works, anch'essa di Sheffield, della quale divenne direttore nel 1925.

Negli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale la produzione di armi aumentò considerevolmente nel Regno Unito, ma si incontrarono problemi per l'eccessiva erosione delle superfici interne delle canne da fuoco. Brearley cominciò a sperimentare nuovi tipi di acciaio con maggiore resistenza alle alte temperature (anziché alla corrosione, come è stato a volte erroreamente riportato). Fece alcune prove aggiungendo una certa percentuale di cromo, ottenendo una più alta resistenza alle alte temperature rispetto agli acciai al carbonio.

Per poter effettuare la metallografia sul materiale prodotto, per studiarne la microstruttura, era necessario pulire accuratamente e poi intaccare il metallo con agenti chimici, ma Brearly notò che il nuovo materiale era molto resistente all'attacco chimico. Essendo la città di Sheffield famosa per la produzione di posateria e altri utensili da cucina, Brearley si rese conto che tale nuovo tipo di acciaio sarebbe stato particolarmente adatto per questo tipo di industria.

Brearley chiamò dapprima questa nuova lega "rustless steel" (acciaio senza ruggine), ma Ernest Stuart, della manifattura di coltelleria Portland Works, suggerì la denominazione più eufonica "stainless Steel" (acciaio senza macchie). Si ritiene che il primo vero acciaio inossidabile, prodotto da Brearley con una fornace elettrica il 13 agosto 1913, fosse una lega ferrosa contenente lo 0,24% di carbonio e il 12,8% di cromo (in peso).

Nel 1920 l'ente siderurgico britannico "Iron and Steel Institute" gli assegnò la Bessemer's Gold Medal per la sua scoperta.[1]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_Brearley

 
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David Brewster



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Sir David Brewster (Jedburgh, 11 dicembre 1781 – Allerly, 10 febbraio 1868) è stato un fisico e inventore britannico, noto per il perfezionamento dello stereoscopio, inventato da Charles Wheatstone, e del caleidoscopio.


Biografia

Nato a Jedburgh, in Scozia, dove suo padre, insegnante di prestigio era rettore alla grammar school (uno degli istituti superiori inglesi). All'età di dodici anni viene mandato all'Università di Edimburgo, con la prospettiva del sacerdozio. Comunque, David Brewster aveva già dimostrato una forte inclinazione per le scienze naturali, frutto della sua amicizia con il "filosofo, astronomo e matematico autodidatta" - come lo definì sir Walter Scott - James Veitch di Inchbonny, che era particolarmente abile nel costruire telescopi.

Terminati gli studi teologici e ottenuta la licenza per predicare, Brewster viene distratto nei suoi doveri verso la sua professione da altri interessi. Nel 1799 il suo compagno di studi Henry Brougham lo convince a studiare la diffrazione della luce. I risultati dei suoi studi vengono comunicati di volta in volta attraverso articoli pubblicati sul Philosophical Transaction, rivista scientifica della Royal Society di Londra, e su altre riviste scientifiche.

Il fatto che altri scienziati, in particolare Etienne Louis Malus e Augustin Fresnel, stiano contemporaneamente perseguendo le stesse indagini in Francia, non invalida la rivendicazione di Brewster nei confronti delle proprie scoperte indipendenti, anche se in uno o due casi la priorità va assegnata ad altri ricercatori. Un compagno di studi meno noto è Thomas Dick, destinato a diventare un popolare scrittore di astronomia.

I principali temi delle sue indagini possono essere elencati secondo le seguenti cinque categorie:

La legge di polarizzazione di riflessione e rifrazione, e altre leggi sul fenomeno
La scoperta della struttura di polarizzazione indotta dalla temperature e dalla pressione
La scoperta di cristalli con due assi di doppia rifrazione, a molte altre leggi concernenti il fenomeno, inclusa la connessione tra struttura ottica e forma dei cristalli
La legge della riflessione dei metalli
Esperimenti sull'assorbimento della luce

Su questa linea di investigazione, importanza primaria va data alla scoperta:

Della connessione tra l'indice di rifrazione e l'angolo di polarizzazione
Dei cristalli biassiali
Della produzione della doppia rifrazione da riscaldamento irregolare

Queste scoperte gli furono prontamente riconosciute. Già nel 1807 il Collegio Marischal di Aberdeen gli conferisce il titolo di Dottore in Legge, nel 1815 viene nominato membro della Royal Society e riceve la medaglia Copley, mentre nel 1818 la Società gli assegna la medaglia Rumford. Nel 1816 il French Institute gli assegna un premio di tremila franchi per le due più importanti scoperte in fisica da lui fatte in Europa nei due anni precedenti.
Lo stereoscopio di David Brewster
Stereoscopio pieghevole di David Brewster, in una illustrazione del 1877

Tra il pubblico non scientifico, la sua fama si sviluppa con più efficacia attraverso la sua riscoperta nel 1815 del caleidoscopio, che riscuote un notevole successo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Uno strumento di ancora maggiore interesse, lo stereoscopio, che, anche se molto più tardi (nel 1849-1950) e insieme al caleidoscopio, ha più di ogni altra cosa il merito di divulgare il suo nome, non è, come è spesso stato affermato, una sua scoperta. Fu sir Charles Wheatstone a scoprirne il principio applicandolo fin dal 1838 nella costruzione di un ingombrante ma efficace strumento, in cui le immagini stereoscopiche (disegni prima, fotografie poi) venivano combinate per mezzo di specchi. Il contributo di Brester fu quello di utilizzare delle lenti al posto degli specchi così da unire le due differenti immagini, e di conseguenza grazie allo stereoscopio lenticolare questa venne conosciuta come una invenzione.

Un più importante e pratico risultato delle ricerche ottiche di Brewster fu il miglioramento del sistema di puntamento dei fari inglesi. Anche se Fresnel, che fu il primo a mettere in pratica questo strumento, perfezionò l'apparecchio diottrico indipendentemente, Brester fu attivo nello stesso campo di ricerca ben prima di Fresnel, descrivendo l'apparato diottrico nel 1812. Nel 1820 si fece promotore presso le autorità inglesi, due anni prima di Fresnel, cosicché l'adozione del sistema, si deve a questo suo persistente sforzo.

Sebbene le scoperte di Brewster siano importanti, non sono state il suo solo contributo alla scienza. Ha iniziato a scrivere nel 1799 come regolare contributore al Edinburgh Magazine, dove divenne redattore all'età di venti anni. Nel 1807 intraprende la direzione del nuovo progetto Edinburgh Encyclopaedia, di cui la prima parte appare nel 1808, e l'ultima non prima del 1830. Il suo contributo maggiore venne dato nel reparto scientifico, di cui molte voci sono frutto della sua penna. In un secondo tempo fu uno di coloro i quali contribuirono maggiormente all'Enciclopedia Britannica (nella settima e ottava edizione), scrivendo, tra le altre le voci su elettricità, idrodinamica, magnetismo, microscopio, ottica, stereoscopio ed elettricità voltaica.

Nel 1819 Brewster intraprende un ulteriore impegno editoriale, fondando assieme a Robert Jameson il Edinburgh Philosophical Journal, che prende il posto dell'Edinburgh Magazine. I primi dieci volumi usciti tra il 1819 e i 1824, vengono pubblicati sotto la direzione congiunta di Brewster e Jameson, i restanti quattro volumi usciti tra il 1825 e il 1826, videro la sola direzione di Jameson. Dopo la separazione da Jameson, Brester fonda nel 1824 l'Edinburgh Journal of Science, sedici volumi del quale escono sotto la sua direzione nel corso degli anni compresi tra il 1824 e il 1832, con molti articoli scritti di suo pugno.

Egli contribuì con tre o quattrocento documenti alla transazione di varie società di studio, così come scrisse molto per varie riviste. Apparvero settantacinque suoi articoli nella North British Review. Va fatta menzione inoltre della più importante tra tutte le sue opere, la biografia di Isaac Newton. Nel 1831 ha pubblicato infatti una breve racconto popolare della vita del filosofo nella Murray's Family Library, ma non fu in grado di pubblicare le più ampie Memorie della vita, degli scritti e delle scoperte di Sir Isaac Newton (Memoirs of the Life, Writings and Discoveries of Sir Isaac Newton) prima del 1855, un'opera che incarna più di venti anni di ricerche tra i manoscritti originali e altre fonti disponibili.





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La posizione di Brewster come redattore lo portò frequentemente a contatto con eminenti scienziati, e naturalmente fu tra i primi a riconoscere il beneficio maturato da una regolare comunicazione tra questi nel campo della scienza. In una recensione del libro di Charles Babbage Il declino della scienza in Inghilterra (Decline of Science in England), apparsa nella Quarterly Review di John Murray, Brewster suggerisce la creazione di una "associazione della nostra nobiltà, clero, alta borghesia e filosofi"[1]. Ciò ha trovato una rapida realizzazione nella British Association for the Advancement of Science, la cui prima riunione si è tenuta a York nel 1831 e di cui Brewster, congiuntamente a Babbage e Sir F.W. Herschell, ha avuto una parte fondamentale nella costituzione.

Nello stesso anno in cui la British Association ha tenuto la sua prima riunione, Brewster ricevette il titolo di cavaliere e la decorazione del Guelphic order of Hanover. Nel 1838 è stato nominato preside dei college di St. Salvator and St. Leonard, dell'Università di St. Andrews. Nel 1849 era presidente della British Association e fu eletto tra gli otto stranieri associati all'Institute of France, succedendo a Jöns Jakob Berzelius. Dieci anni più tardi accettò la carica di rettore dell'Università di Edimburgo, carica che ha tenuto fino a pochi mesi prima della sua morte.

Di temperamento eccitabile e nervoso, Brewster fu irritabile in materia di controversia, ma fu sottoposto a frequenti gravi provocazioni. Era uomo di fervente carattere religioso. Nel considerare il posto da lui occupato tra gli scopritori scientifici, la cosa più importante da tenere a mente è che il suo genio non fu propriamente matematico. Il suo metodo era empirico, e le leggi che ha stabilito, furono in genere il risultato di ripetuti esperimenti. Per la definitiva spiegazione dei fenomeni con i quali ha avuto a che fare, il suo contributo fu minore, e bisogna notare che fino alla fine della sua vita, ha sempre creduto fermamente nella teoria corpuscolare, non adottando mai esplicitamente la teoria delle onde di luce. Pochi potrebbero aver il coraggio di contestare il verdetto di James D. Forbes, redattore della ottava edizione della Enciclopedia Britannica: "La sua gloria scientifica è differente da quella di Young e Fresnel; ma lo scopritore della legge della polarizzazione dei cristalli biassiali, dell'ottica dei minerali e della doppia rifrazione da compressione, occuperà per sempre un posto principale nella storia intellettuale della nostra epoca"[2].
Opere
Treatise on new philosophical instruments for various purposes in the arts and sciences, 1813

(EN) Treatise on new philosophical instruments for various purposes in the arts and sciences, Edinburgh, John Murray, 1813.
Notes and Introduction to Carlyle's translation of Legendre's Elements of Geometry, 1824.
Treatise on Optics, 1831.
(FR) Manuel d'optique, ou traité complet et simplifié de cette science [Treatise on Optics], Paris, Librairie encyclopedique de Roret, 1833.
Letters on Natural Magic, 1832. (raccolta di lettere indirizzate a Sir Walter Scott)
The Martyrs of Science, or the Lives of Galileo, Tycho Brahe, and Kepler, 1841.
More Worlds than One, 1854.
Memoirs of the Life, Writings and Discoveries of Sir Isaac Newton, 1855.

Onorificenze
Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace)
— 1847





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/David_Brewster

 
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