Storia amministrativa
L'ex Granducato di Toscana dopo la riforma amministrativa del 1850 era stato suddiviso nei "compartimenti" di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena, Pisa, Grosseto e Livorno con l'isola d'Elba e nelle sottoprefetture di Pistoia, Prato, San Miniato, Rocca San Casciano, Volterra, Montepulciano, Portoferraio.
Ne faceva parte anche la cosiddetta Romagna Toscana, mentre ne erano escluse la Lunigiana e l'Alta Garfagnana.
Nel 1607 il granduca Ferdinando I de' Medici acquistò dai Gonzaga di Novellara una serie di terre, che attualmente costituiscono una piccola enclave amministrata dalla Toscana in territorio romagnolo, le cui località sono frazioni del comune di Badia Tedalda, (Arezzo) come la frazione di Santa Sofia Marecchia.
Con il Regno d'Italia nel 1860 sono confermate le province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto.
La provincia di Livorno, costituita dal capoluogo e dalle isole d'Elba, Gorgona, Pianosa e Montecristo, verrà ridimensionata alcuni anni più tardi limitandone l'estensione al proprio territorio comunale.
Dal censimento del 1871 la provincia di Massa e Carrara viene considerata come provincia toscana e non più emiliana.
Al 1923, la Toscana è suddivisa in sette province, Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Livorno (limitata al solo territorio comunale), Lucca, Massa e Grosseto.
Nello stesso anno, vengono distaccati dalla provincia di Massa e Carrara i comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra e Sarzana e ceduti alla nuova provincia della Spezia in Liguria.
Sempre nel 1923, è distaccato dalla provincia di Firenze il circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta Romagna Toscana, che passa alla provincia di Forlì in Emilia-Romagna (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto).
Nel 1925 viene ampliata la provincia di Livorno, alla quale vengono aggregati il comune di Capraia Isola, staccato dalla provincia di Genova, e alcuni comuni costieri distaccati dalla provincia di Pisa: Bibbona, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Collesalvetti, Piombino, Rosignano Marittimo, Sassetta e Suvereto.
Alla provincia livornese vengono restituite le isole dell'arcipelago toscano: l'isola d'Elba, la Gorgona, Pianosa e Montecristo mentre a parziale compensazione viene ceduta alla provincia di Pisa la zona Nord del territorio provinciale corrispondente alle località di Tirrenia e Calambrone.
Nel 1927 viene creata la provincia di Pistoia, distaccando dalla provincia di Firenze i comuni di Agliana, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, San Marcello Pistoiese, Serravalle Pistoiese e Tizzana (oggi Quarrata).
Nello stesso anno vengono distaccati e assegnati alla provincia di Perugia, in Umbria, i comuni di Monterchi e Monte Santa Maria Tiberina che fino ad allora erano in provincia di Arezzo.
Nel 1928, la provincia di Pistoia viene allargata con alcuni comuni sottratti alla provincia di Lucca: Bagni di Montecatini, oggi Montecatini Terme, Buggiano, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Val di Nievole, oggi Montecatini Alto frazione di Montecatini Terme, Pescia, Ponte Buggianese, Uzzano e Vellano, oggi frazione di Pescia.
Nel 1936, in occasione della costituzione del comune di Abetone, viene assegnata alla Toscana una zona oltre il passo già parte del comune emiliano di Fiumalbo del versante modenese.
Nel 1939, in seguito alle proteste della popolazione[senza fonte], il comune di Monterchi ritorna alla provincia di Arezzo.
Nel 1992, è costituita la nuova provincia di Prato, che ingloba oltre al capoluogo i comuni di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio sottratti alla provincia di Firenze; il numero delle province toscane sale così a dieci.
Segue