IL FARO DEI SOGNI

Toscana

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Storia amministrativa




L'ex Granducato di Toscana dopo la riforma amministrativa del 1850 era stato suddiviso nei "compartimenti" di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena, Pisa, Grosseto e Livorno con l'isola d'Elba e nelle sottoprefetture di Pistoia, Prato, San Miniato, Rocca San Casciano, Volterra, Montepulciano, Portoferraio.


Ne faceva parte anche la cosiddetta Romagna Toscana, mentre ne erano escluse la Lunigiana e l'Alta Garfagnana.

Nel 1607 il granduca Ferdinando I de' Medici acquistò dai Gonzaga di Novellara una serie di terre, che attualmente costituiscono una piccola enclave amministrata dalla Toscana in territorio romagnolo, le cui località sono frazioni del comune di Badia Tedalda, (Arezzo) come la frazione di Santa Sofia Marecchia.

Con il Regno d'Italia nel 1860 sono confermate le province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto.

La provincia di Livorno, costituita dal capoluogo e dalle isole d'Elba, Gorgona, Pianosa e Montecristo, verrà ridimensionata alcuni anni più tardi limitandone l'estensione al proprio territorio comunale.

Dal censimento del 1871 la provincia di Massa e Carrara viene considerata come provincia toscana e non più emiliana.

Al 1923, la Toscana è suddivisa in sette province, Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Livorno (limitata al solo territorio comunale), Lucca, Massa e Grosseto.

Nello stesso anno, vengono distaccati dalla provincia di Massa e Carrara i comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra e Sarzana e ceduti alla nuova provincia della Spezia in Liguria.

Sempre nel 1923, è distaccato dalla provincia di Firenze il circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta Romagna Toscana, che passa alla provincia di Forlì in Emilia-Romagna (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto).

Nel 1925 viene ampliata la provincia di Livorno, alla quale vengono aggregati il comune di Capraia Isola, staccato dalla provincia di Genova, e alcuni comuni costieri distaccati dalla provincia di Pisa: Bibbona, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Collesalvetti, Piombino, Rosignano Marittimo, Sassetta e Suvereto.

Alla provincia livornese vengono restituite le isole dell'arcipelago toscano: l'isola d'Elba, la Gorgona, Pianosa e Montecristo mentre a parziale compensazione viene ceduta alla provincia di Pisa la zona Nord del territorio provinciale corrispondente alle località di Tirrenia e Calambrone.

Nel 1927 viene creata la provincia di Pistoia, distaccando dalla provincia di Firenze i comuni di Agliana, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, San Marcello Pistoiese, Serravalle Pistoiese e Tizzana (oggi Quarrata).

Nello stesso anno vengono distaccati e assegnati alla provincia di Perugia, in Umbria, i comuni di Monterchi e Monte Santa Maria Tiberina che fino ad allora erano in provincia di Arezzo.

Nel 1928, la provincia di Pistoia viene allargata con alcuni comuni sottratti alla provincia di Lucca: Bagni di Montecatini, oggi Montecatini Terme, Buggiano, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Val di Nievole, oggi Montecatini Alto frazione di Montecatini Terme, Pescia, Ponte Buggianese, Uzzano e Vellano, oggi frazione di Pescia.

Nel 1936, in occasione della costituzione del comune di Abetone, viene assegnata alla Toscana una zona oltre il passo già parte del comune emiliano di Fiumalbo del versante modenese.

Nel 1939, in seguito alle proteste della popolazione[senza fonte], il comune di Monterchi ritorna alla provincia di Arezzo.

Nel 1992, è costituita la nuova provincia di Prato, che ingloba oltre al capoluogo i comuni di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio sottratti alla provincia di Firenze; il numero delle province toscane sale così a dieci.




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Elenco dei Presidenti della Giunta Regionale e della Regione




Presidenti della Giunta Regionale (1970-2000) Presidenti della Regione (dal 2000 in poi)
Lelio Lagorio (1970-1978)
Mario Leone (1978-1983)
Gianfranco Bartolini (1983-1990)
Marco Marcucci (1990-1992)
Vannino Chiti (1992-2000)
Claudio Martini (2000-2010)
Enrico Rossi (2010-2020)
Eugenio Giani (2020-"in carica



***
Stemma della Regione
***

220px-Bandiera_del_CTLN_Comitato_Toscano_di_Liberazione_Nazionale

L'adozione dello stemma regionale ha origini abbastanza recenti. Nel 1975, su proposta della Giunta Regionale presieduta da Lelio Lagorio, fu deciso di rappresentare la Regione Toscana con il Pegaso d'argento che ricorda la raffigurazione artistica del mitico cavallo, commissionato per una medaglia da Pietro Bembo a Benvenuto Cellini nel 1537, attualmente conservata presso il Museo del Bargello a Firenze. Inoltre l'emblema fu adottato anche dal "Comitato Toscano di Liberazione Nazionale" (CTLN) durante la Resistenza.

Il bozzetto originale fu disegnato dal Andrea Miòla e adottato come gonfalone della Regione con la legge regionale 20 maggio 1975, n.44 (e successive modificazioni con legge regionale I3 febbraio 1995, n. 18).




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Economia



In termini assoluti, facendo riferimento al periodo 2000-2008, la Toscana è la sesta regione d'Italia per PIL prodotto di poco dietro Piemonte e Emilia-Romagna, mentre in termini di PIL per abitanti, la Toscana è l'ottava regione secondo i dati del periodo 2000-2008.

Il dato regionale suddiviso per macro settori di attività risulta in linea con lo stesso dato espresso su base nazionale.

L'economia della regione si basa prevalentemente sul settore terziario, alimentato principalmente dal turismo. Gli arrivi turistici nel 2007 sono stati di 5.542.937 italiani e 5.885.545 stranieri.

Tuttavia, in Toscana vi sono numerosi distretti industriali sparsi nel territorio, che incidono profondamente sull'economia a scala locale.

Anche l'agricoltura e l'allevamento, grazie ai prodotti di qualità, rivestono notevole importanza, pur creando un numero marginale di posti di lavoro rispetto agli altri settori.





***
Uso del suolo
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Il territorio toscano, occupato da aree urbanizzate per poco più del 4% della sua estensione, è ricoperto per quasi il 44% da boschi, che interessa prevalentemente le aree montane appenniniche e dell'Amiata, le zone collinari più elevate come le Colline Metallifere e i Monti del Chianti e le aree in prossimità della fascia costiera.

Le latifoglie sono le essenze predominanti, mentre le conifere dominano lungo la fascia costiera (pinete marittime) e in alta montagna (abeti); nella Maremma grossetana e nelle aree collinari limitrofe è molto diffusa anche la quercia da sughero (Quercus suber).

Le aree coltivate rappresentano circa il 39% del territorio regionale e occupano prevalentemente le pianure (seminativi), le valli interne e le zone di medio-bassa collina (vigneti e oliveti).

La vegetazione arbustiva interessa quasi il 7% del territorio e si caratterizza per la macchia mediterranea bassa e per la gariga nelle aree a ridosso della fascia costiera maremmana, e per i cespugli dei rilievi interni.

Pascoli e praterie naturali occupano circa il 5% del territorio, soprattutto a carattere sparso nelle aree collinare interne e in modo più definito nella Maremma grossetana, specialmente nel cuore del Parco naturale della Maremma.

Lo 0,6% del territorio è caratterizzato da aree con assenza o scarsità di vegetazione (calanchi e biancane del Deserto di Accona e delle Crete senesi e zone rocciose collinari e montane), mentre lo 0,4% circa è occupato da zone umide (lagune, paludi, laghi e stagni).





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Agricoltura e allevamento
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L'agricoltura e l'allevamento rivestono ancora nel ventunesimo secolo una notevole importanza, vista la qualità dei prodotti forniti.

La Toscana, inoltre, è stata la prima regione in Europa ad aver approvato una legge specifica che vieta la coltivazione e la produzione di organismi geneticamente modificati e il loro consumo nelle mense pubbliche (L.R. 53 del 6 aprile 2000); di fatto il territorio regionale può definirsi OGM-free.




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Agricoltura



Nelle aree montane, l'agricoltura si contraddistingue per marginalità produttiva caratterizzata dalla raccolta di funghi, castagne e tartufi.

La collina si caratterizza essenzialmente per oliveti e vigneti.

Riguardo all'olio extravergine di oliva è da segnalare la presenza di una IGP regionale (Toscano), di cui uno con menzione Montalbano (come da disciplinare), e di cinque DOP (Chianti Classico, Colli Fiorentini, Lucca, Terre di Siena e Tuscia).

Per i vini si segnala l'importanza mondiale dei vini toscani che annoverano ben 6 DOCG - Carmignano (Provincia di Prato), Brunello di Montalcino Chianti (con le sue 8 sottozone), Morellino di Scansano (dall'annata 2007), Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano - e 34 DOC.

La bassa collina e anche la pianura si caratterizzano per vivaismo (provincia di Pistoia), orticoltura, colture cerealicolo-foraggere, girasoli, mais, barbabietole e zafferano (province di Siena, Grosseto e Firenze).

Famosissimo in tutto il mondo è il sigaro toscano, prodotto con foglie di tabacco di tipo kentucky coltivate in Val di Chiana e nella Valtiberina toscana. In Toscana si coltivano inoltre girasoli e alberi da frutto.





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Allevamento e zootecnia
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L'allevamento e la zootecnia si fondono principalmente sulle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate.

Tra i bovini spiccano le razze chianina, maremmana, calvanina e garfagnina, tutte allevate allo stato brado, caratteristica che ha fatto sì che le loro carni fossero molto ricercate anche durante gli anni della crisi del settore dovuta alla BSE (patologia mai riscontrata nelle razze autoctone toscane).

Tra i suini spicca su tutti la pregiatissima razza di Cinta senese allevata allo stato brado e semibrado in varie zone delle province di Siena e Firenze e nell'area delle Colline Metallifere.

Tra le razze autoctone ovine sono in fase di recupero la massese, originaria della zona della città di Massa, la pomarancina e la zerasca, originaria della Lunigiana, in un periodo contrastato da sporadici casi del "morbo della lingua rossa".

I cavalli autoctoni più diffusi a livello regionale sono il maremmano e il bardigiano che vengono allevati per manifestazioni turistiche e sportive (il cavallo monterufolino è in fase di recupero dopo aver rischiato l'estinzione).




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Commercio e settore terziario


Il commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell'economia, essendo fonte di occupazione per circa 2/3 dei residenti.

Oltre al modello di commercio tradizionale toscano (basato sulla piccola o media impresa spesso a conduzione familiare e su fiere e mercati locali), rivestono notevole importanza sia il turismo che i servizi (banche e assicurazioni).



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Turismo
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Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche della regione.

Nel 2019 le strutture ricettive risultano circa 16 500, per un totale di posti letto che supera le 566.000 unità.

L’83% dell’offerta è costituita dal comparto extra-alberghiero con una prevalenza di strutture agrituristiche che rappresentano oltre il 30% dell’offerta ricettiva.

Se si confronta l’offerta ricettiva, in termini di posti letto, con la popolazione residente, i comuni di Bibbona, Capoliveri, San Vincenzo e Castiglione della Pescaia sono quelli a maggiore intensità, con una tasso di ricettività percentuale che supera il 200%, pertanto in questi luoghi le strutture ricettive presenti possono ospitare un potenziale numero di visitatori che è più del doppio della popolazione residente.

Senza considerare i flussi delle locazioni, la Toscana nel 2019 conta oltre 48 400 000 presenze e 14 500 000 arrivi.

La permanenza media di chi soggiorna in Toscana è di circa tre giorni, ma, con specifico riferimento al comparto extra-alberghiero, sale a cinque giorni.

Gli stranieri più numerosi provengono da: Germania, Stati Uniti d'America, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito e Svizzera (incluso Liechtenstein).

L'80% della domanda turistica si concentra nelle città d’arte e nelle località balneari, il resto si divide tra campagna, collina e montagna.

I comuni con la percentuale di presenze relativamente maggiore, in ordine decrescente, risultano: Firenze, Pisa, Montecatini Terme, Castiglione della Pescaia, San Vincenzo, Orbetello, Grosseto, Siena, Bibbona, Viareggio, Capoliveri.

Negli ambiti turistici toscani, insieme all’area fiorentina, la Costa degli Etruschi detiene la quota relativamente maggiore di presenze, immediatamente seguita da Maremma, Terre di Pisa e Isola d’Elba.




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Distribuzione del reddito per provincia




In Toscana, il Prodotto Interno Lordo pro capite è tra i 26 e i 27 000 euro.

La forbice oscilla tra i 33 000 euro della provincia di Firenze, il dato più alto in Toscana e la settima provincia in Italia secondo i dati del 2007, e i 22 000 euro di quella di provincia di Massa e Carrara, il dato più basso tra le province toscane.

Di seguito è riportato il Prodotto Interno Lordo suddiviso per provincia (dati in migliaia di euro):

Provincia PIL pro capite
Città metropolitana di Firenze
Provincia di Livorno
Provincia di Pisa
Provincia di Prato
Provincia di Siena
Provincia di Arezzo
Provincia di Lucca
Provincia di Pistoia
Provincia di Grosseto
Provincia di Massa e Carrara




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Aeroporti-Trasporti, mobilità e infrastrutture
***



Il principale aeroporto della Toscana è il "Galileo Galilei" di Pisa con collegamenti a livello nazionale, europeo e intercontinentale.

Il secondo scalo si trova a Firenze ("Amerigo Vespucci") con voli nazionali e internazionali.

Il terzo scalo è l'Aeroporto di Marina di Campo, all'Isola d'Elba, da cui si effettuano voli per Pisa e Firenze tutto l'anno e voli estivi per Milano e Lugano.

Ci sono poi aeroporti chiusi agli aerei di linea e utilizzati per piccoli aerei turistici nei pressi di Arezzo, Lucca, Massa e Siena, Grosseto,(Corrado Baccarini), e dell'Isola d'Elba (Marina di Campo).



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Autostrade e principali vie di comunicazione





La Toscana è attraversata in direzione nord-sud dall'Autostrada A1 che collega Firenze e Arezzo alle principali città italiane (Milano e Bologna verso nord, Roma e Napoli verso sud).

Firenze è ben collegata con la costa toscana grazie all'Autostrada A11, che tocca anche Prato, Pistoia, Montecatini Terme e Lucca prima di terminare presso il casello di Pisa nord. Questo casello si trova anche lungo l'Autostrada A12, che collega la città di Pisa a Viareggio (da questa uscita raccordo per Lucca), Massa-Carrara, La Spezia e Genova verso nord e Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina verso sud (in attesa del futuro completamento del tratto fino a Tarquinia per la totale realizzazione dell'autostrada Genova-Roma) e che prosegue verso sud nel tratto tra Rosignano Marittimo e Tarquinia con la SS 1 AURELIA che la collega con altre località della costa toscana come Piombino e Follonica e con Grosseto per poi ritornare autostrada dopo Tarquinia e arrivare fino a Roma.

L'estremità nord-occidentale della Toscana (Lunigiana) è attraversata anche dall'Autostrada A15, che collega Parma e La Spezia attraverso Pontremoli e Aulla.

Oltre alle autostrade, ritroviamo strade di grande comunicazione (S.G.C.) a carreggiate separate e a due corsie per ogni senso di marcia (strade extraurbane principali).
Tra queste vi è quella che collega Firenze a Siena, quella che collega Firenze a Pisa e Livorno attraverso il Valdarno inferiore (Empoli, San Miniato, Pontedera) e quella che collega Livorno a Grosseto, denominata "Variante Aurelia", ed infine un breve tratto della SS 3 bis (nota anche come E45) che collega l'Umbria alla Romagna, attraversando la Valtiberina a Sansepolcro e Pieve Santo Stefano nella parte più orientale della regione, che si incunea tra la Romagna e l'Umbria.


È in fase di realizzazione la strada di grande comunicazione denominata "Due Mari", che collegherà Grosseto a Siena e ad Arezzo, da dove poi proseguirà fino a Fano attraverso l'Alta Valle del Tevere e la Valle del Metauro.

Tra gli assi viari più noti, che rappresentano strade extraurbane secondarie, sono da ricordare la Via Aurelia, la Via Cassia e la Via Clodia, che vennero costruite in epoca romana; l'ultima di queste fu realizzata sulle preesistenti Vie Cave nel tratto compreso tra Pitigliano, Sorano e Sovana, nel cuore dell'Area del Tufo.

Inoltre la Toscana è tagliata anche dalla Via Francigena, in parte coincidente con la Via Cassia.

Tra le strade statali, la Strada Statale dell'Abetone e del Brennero ha inizio a Pisa, attraversa Lucca, il Passo dell'Abetone, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige fino ad arrivare al confine con l'Austria presso il Passo del Brennero.

Di seguito sono rappresentate in modo schematico le principali autostrade e vie di comunicazione della regione.

Autostrada A1
Autostrada A11
Bretella A11/A12 Lucca-Viareggio
Autostrada A12 (Genova-Rosignano Marittimo)
Autostrada A15
Raccordo Firenze-Siena
S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno
Variante Aurelia Grosseto-Livorno
Via Aurelia
Via Cassia
Via Clodia
Via Francigena
Strada Statale dell'Abetone e del Brennero
Strada statale 62 della Cisa
Strada statale 65 della Futa
Strada statale 67 Tosco-Romagnola
Strada Statale Grosseto-Siena
Sono invece in fase di realizzazione o di progettazione le seguenti arterie stradali.

Autostrada A12 (Rosignano Marittimo-Cecina primo lotto. In seguito Cecina - Grosseto-Civitavecchia) in fase di progettazione
E78 Strada dei Due Mari Grosseto-Fano in fase di realizzazione
Raccordo Prato-Lastra a Signa tra Autostrada A11 e S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno in fase di progettazione.



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Ferrovie




Le principali direttrici ferroviarie che attraversano la Toscana sono la linea tra Milano e Roma che, seguendo quasi parallelamente l'Autostrada A1, tocca da nord a sud le città toscane di Prato, Firenze e Arezzo.

In Toscana passa già anche la Linea Direttissima Torino-Salerno (operata dai treni ad alta velocità) che collega Firenze e qualche volta al giorno anche Arezzo alle principali città italiane senza stazioni intermedie; il tratto a nord di Firenze è attivata con il nuovo orario 2010 con inizio del tronco per il momento da Firenze Castello, mentre è in fase di realizzazione la costruzione nel capoluogo toscano la stazione sotterranea Firenze Belfiore, riservata esclusivamente ai treni ad Alta Velocità.

Un'altra direttrice principale è la ferrovia tirrenica che, seguendo parallelamente la Via Aurelia, collega Genova a Roma toccando Carrara, Massa, Viareggio, Pisa, Livorno e Grosseto.

La terza linea principale della Toscana è quella che collega Firenze a Pisa via Empoli, dove un tronco secondario si dirama per Siena da dove prosegue sia per Chiusi (intersezione Firenze-Roma) che per Grosseto (intersezione con la linea Tirrenica).

Tra i tratti secondari, molto spettacolare dal punto di vista paesaggistico è quello tra Siena e Grosseto via Monte Antico, con un tronco che passa da Buonconvento ed uno da San Giovanni d'Asso: spesso sono organizzati viaggi in "littorine" d'epoca su entrambe le diramazioni della Siena-Grosseto.

Altri tratti secondari, molto affollati da pendolari, sono la Firenze-Prato-Pistoia-Montecatini Terme-Pescia-Lucca-Viareggio, la Lucca-Pisa, la Lucca-Aulla,la Ferrovia Centrale Toscana (nel tratto Siena-Poggibonsi-Castelfiorentino-Empoli-Firenze),la ferrovia Porrettana (che collega Pistoia a Bologna) e la ferrovia che unisce Firenze al Mugello (Faentina).

Parzialmente attiva, ma molto interessante sotto il profilo paesaggistico, è la ferrovia Cecina-Saline di Volterra, un'antenna non elettrificata che diparte dalla linea Maremmana e che originariamente raggiungeva il nucleo storico di Volterra mediante un ultimo tratto a cremagliera.

Di seguito sono riportate le varie linee ferroviarie (attive o in costruzione) della regione.

Direttissima Firenze-Bologna
Direttissima Firenze-Roma (attualmente in adeguamento ai nuovi standard Alta Velocità-Alta Capacità da parte di RFI S.p.A.)
Ferrovia Firenze-Roma (linea lenta)
Linea ad alta velocità Firenze-Bologna
Ferrovia Maria Antonia Firenze-Prato-Pistoia-Lucca
Ferrovia Faentina Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza
Ferrovia Leopolda Firenze-Pisa-Livorno
Ferrovia Tirrenica
Ferrovia Pisa-La Spezia-Genova
Ferrovia Lucca-Pisa
Ferrovia Lucca-Aulla
Ferrovia Lucca-Viareggio
Ferrovia Porrettana Pistoia-Bologna
Ferrovia Pontremolese La Spezia-Aulla-Parma
Ferrovia Cecina-Saline di Volterra
Ferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima
Ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto
Ferrovia Casentinese Arezzo-Stia



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Trasporti pubblici locali



Tutte le principali città della Toscana si caratterizzano per un proprio sistema di trasporto locale di tipo urbano ed extraurbano.

A seguito della gara regionale di affidamento del TPL, dal 1° novembre 2021 tutto il trasposto pubblico urbano e extraurbano è gestito dalla società Autolinee Toscane.

Di seguito i trasporti urbani ed extraurbani di tutte le province:

Arezzo: il trasporto pubblico urbano e locale era gestito, fino ad agosto 2010, dall'LFI, che aveva rilevato le tratte urbane e suburbane della precedente società denominata ATAM, mentre il trasporto provinciale e verso il Senese e la costa della Maremma erano gestite dall'LFI congiuntamente con TRAIN s.p.a.(Siena Mobilità).

Attualmente sia i servizi di LFI che di TRAIN (oltre RAMA di Grosseto e ATM di Piombino) sono confluiti in un'unica società sotto il nome di Tiemme Toscana Mobilità che gestisce i trasporti su gomma nella provincia e collegamenti con Siena e provincia,e con sede ufficiale ad Arezzo.

Nella parte della provincia compresa nel Valdarno Superiore (confinante con la provincia di Firenze),nella vallata di Poppi, Pratovecchio, Stia e nella vallata di Anghiari e Sansepolcro (al confine con l'Umbria) i trasporti su gomma sono gestiti da Busitalia-Sita Nord.

Treni regionali Trenitalia collegano Arezzo con le principali località della provincia e con Firenze e Perugia mentre due linee di treni provinciali, gestite da LFI con il marchio "Trasporto Ferroviario Toscano", raggiungono Pratovecchio-Stia in Casentino (linea casentinese) e Sinalunga (linea della Val di Chiana).


Firenze: il trasporto pubblico locale nell'area fiorentina è gestito dall'ATAF, mentre Busitalia-Sita Nord opera a livello extraurbano ed urbano nel resto della provincia, collegando il capoluogo toscano ad altre aree della provincia e della regione.


Grosseto: la città e l'intera provincia erano serviti, fino ad agosto 2010, dalla RAMA, azienda che si occupava sia di trasporto locale che di trasporto extraurbano in tutta la provincia e che collegava il capoluogo a Siena, Firenze e all'Alto Lazio. Attualmente la Rama è confluita con la TRAIN senese e l'LFI aretina in una società unica denominata Tiemme Toscana Mobilità
Livorno: l'azienda ATL gestiva il trasporto pubblico nel capoluogo, a Cecina, a Rosignano Marittimo e all'Isola d'Elba. Dal 2011 tale società,con altre aziende è confluita nella CTT Nord.


Lucca: la città, la piana e la Versilia erano servite dall'azienda CLAP sia a livello urbano che extraurbano: insieme ad altre società l'azienda è inglobata nella CTT Nord.


Massa: il capoluogo apuano, la città di Carrara e la Lunigiana sono servite dagli autobus dell'azienda CAT sia a livello urbano sia a livello extraurbano.


Piombino: i trasporti urbani ed extraurbani erano gestiti dall'azienda ATM, che si occupava dei collegamenti nell'area centro-meridionale della provincia di Livorno (tutti i comuni a sud di Cecina esclusa l'Isola d'Elba.

Attualmente tale società è confluita nella Tiemme Toscana Mobilità
Pisa: i trasporti urbani ed extraurbani erano serviti dall'azienda CPT, mentre l'azienda Lazzi si è occupata per molti anni del collegamento con Lucca e Viareggio.

Adesso entrambe le società fanno parte della CTT Nord.


Pistoia: in città, nei dintorni e sulla Montagna Pistoiese il trasporto pubblico locale ed extraurbano è gestito dall'azienda Copit, con collegamenti fino alla località termale emiliana di Porretta Terme.


Prato: la società che gestisce il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano è la CAP, con collegamenti anche fuori provincia verso l'area metropolitana fiorentina e fuori regione (Castiglione dei Pepoli).

In città molte zone sono servite dalla LAM ("linea ad alta mobilità"), con tempi di attesa tra una corsa e l'altra di pochissimi minuti e parcheggi scambiatori presso ogni capolinea.


Siena: i servizi urbani per la città di Siena e i comuni di Chiusi, Chianciano, Poggibonsi, Colle di Val d'Elsa e Montepulciano erano svolti dalla Train s.p.a. (Siena Mobilità), che svolgeva i trasporti su gomma di tutta la provincia e anche quelli extraprovinciali (Firenze, Grosseto, Arezzo).

Attualmente la TRAIN è confluita in una società che si chiama Tiemme Toscana Mobilità.

La provincia è inoltre servita da treni regionali Trenitalia le cui tratte principali sono Siena-Empoli e Siena-Chiusi Chianciano Terme. Una linea minore collega Siena con la Maremma e quindi con Grosseto.




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Porti e navigazione




Il porto di Livorno è il più importante della Toscana ed uno dei maggiori porti italiani e dell'intero Mar Mediterraneo, per il traffico passeggeri e principalmente per quello merci.

La navigazione costituisce una delle fondamentali modalità di trasporto, grazie ai numerosi porti presenti in Toscana.

Da Porto Santo Stefano partono i traghetti per l'Isola del Giglio e Giannutri; da Piombino sono assicurati i collegamenti con l'Isola d'Elba, la Corsica e la Sardegna, mentre da Livorno numerose rotte di navigazione collegano la Toscana alle isole di Corsica, Sardegna, Sicilia, Capraia e Gorgona.

Numerosi sono, inoltre, i porti e gli approdi turistici sparsi lungo le coste della regione e dell'arcipelago, ove è possibile ormeggiare i natanti ed usufruire di servizi.




***
Piste ciclabili urbane e ciclovie turistiche
***




La Toscana si sta dotando sia di reti ciclabili per la mobilità in città, soprattutto nelle grandi aree urbane (Firenze-Prato, Pisa-Livorno, Grosseto, Arezzo), sia di ciclovie a carattere turistico.




***
Istruzione
***



Nel corso del XIII secolo nacquero in Toscana i primi studium universitari: quello di Arezzo nel 1215, seguito pochi anni più tardi dallo studium senese (1240), ancora attivo come università.

Nel corso del XIV secolo vennero fondati lo studium fiorentino (1321) che ha dato vita in tempi più recenti all'Università di Firenze (1923), e nel 1343 lo studium generale che ha dato vita all'Università di Pisa, per secoli l'università di riferimento in Toscana per volontà dei Medici.

Sempre nel corso del Trecento, il 6 giugno del 1369, venne concesso dall'imperatore Carlo IV alla Repubblica di Lucca il privilegio di istituire uno Studium Generale.

Tuttavia, una vera e propria istituzione universitaria a Lucca non vide la luce prima del XVIII secolo.

In epoca moderna è da menzionare la nascita a Pisa della Scuola Normale, istituita, per decreto napoleonico, il 18 ottobre 1810, come succursale dell'École normale supérieure di Parigi.



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Università




In Toscana ci sono 9 università pubbliche, 6 delle quali sono riunite nel Tuscany University Network (TUNE):

A Firenze:
Università degli Studi di Firenze - (con sedi distaccate a Calenzano, Empoli, Figline Valdarno, Pistoia, Prato, San Giovanni Valdarno, Sesto Fiorentino, Lagonegro)
SUM - Istituto italiano di scienze umane
Istituto Universitario Europeo (IUE, in inglese European University Institute - EUI)

A Pisa:
Università di Pisa (ex Università degli Studi di Pisa) - (con sedi distaccate a La Spezia, Livorno)
Scuola Normale Superiore
Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna
Scuola superiore per mediatori linguistici, già Scuola per Interpreti e Traduttori

A Siena:
Università degli Studi di Siena (con sedi distaccate a Colle Val d'Elsa, Arezzo, San Giovanni Valdarno, Grosseto, Follonica)
Università per stranieri di Siena

A Lucca:
IMT - Istituto di studi avanzati di Lucca




***
Università straniere in Toscana
***



In Toscana c'è, inoltre, una significativa presenza di università e istituti di cultura stranieri.

Tra le università, le più presenti sono le americane, seguite da quelle canadesi, per oltre 60 sedi distaccate di atenei stranieri attivi nella regione, concentrati soprattutto a Firenze.

Tra le università americane possono essere ricordate la New York University che ha sede a Villa La Pietra con circa 1000 studenti, la Syracuse University con circa 900 studenti, la Stanford University, presente sin dal 1960 a Firenze, che ha sede dal 2012 a Palazzo Capponi alle Rovinate, Harvard University che ha sede a Villa i Tatti con il The Harvard Center for Italian Renaissance Studies, Georgetown University, che ha sede a Villa Le Balze, la Johns Hopkins University che ha sede a Villa Spelman, e l'Università di Parigi che ha sede a Villa Finaly.

Tra i numerosi istituti di cultura stranieri presenti nella regione c'è il Kunsthistorisches Institut in Florenz fondato nel 1897, dal 2002 di pertinenza della Società Max Planck.




***
Università militari
***



A Livorno ha sede l'Accademia Navale, ente universitario della Marina Militare Italiana.

A Firenze ha sede l'Istituto di scienze militari aeronautiche, ente di rango universitario dell'Aeronautica Militare.



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Centri artistici





La Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Pisa, Siena. Meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono i centri di Arezzo, Pistoia ("capitale della cultura italiana 2017") e Lucca. Infine, praticamente "inedite" al turismo seppur caratterizzate da monumenti di pregio sono le città di Livorno, Grosseto, Massa, Carrara e Prato.

Non da meno sono i moltissimi centri minori, alcuni dei quali vere e proprie città storiche perfettamente conservate, custodi di opere d'arte di inestimabile valore come:

Provincia di Arezzo
Anghiari: antico borgo medievale, con bellissimi musei, chiese e una storia affascinante
Cortona: testimonianze di epoca etrusca, monumenti medievali, rinascimentali e barocchi
Lucignano: borgo medievale ancora interamente cinto da mura, monumenti medievali e rinascimentali
Sansepolcro: monumenti di epoca medievale e rinascimentale, casa di Piero della Francesca, Basilica Cattedrale di San Giovanni Evangelista, fortezza malatestiano-medicea e mura urbane
Castiglion Fiorentino: borgo medievale e annessa cinta muraria, testimonianze di epoca etrusca, nella frazione di Montecchio Vesponi castello medievale
Poppi: castello dei Conti Guidi
Provincia di Firenze
Fiesole: testimonianze etrusco-romane, monumenti di epoca medievale e rinascimentale
Certaldo: centro storico di origine medievale

Provincia di Grosseto
Massa Marittima: monumenti di epoca medievale e rinascimentale
Orbetello: testimonianze etrusco-romane e monumenti di epoca medievale, tardorinascimentale e barocca
Pitigliano: testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali, rinsacimentali e barocchi
Roselle: antica città etrusca
Sorano: testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali
Sovana: testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali

Provincia di Livorno
Bolgheri: monumenti medievali, tardobarocchi e neomedievali
Campiglia Marittima: testimonianze etrusche, centro storico medievale
Piombino: monumenti medievali e tardorinascimentali
Populonia: testimonianze etrusche, monumenti medievali
Suvereto: borgo medievale

Provincia di Lucca
Barga: testimonianze preistoriche, monumenti medievali e barocchi
Castelnuovo di Garfagnana: centro storico di origini medievali
Castiglione di Garfagnana: centro storico di origini medievali
Pietrasanta: monumenti medievali, rinascimentali e moderni, dove vivono numerosi artisti contemporanei
Viareggio: città del carnevale
Torre del Lago Puccini: Gran Teatro Giacomo Puccini e Villa Puccini
Villa Basilica: monumenti medievali

Provincia di Massa e Carrara
Aulla: importante crocevia tra le vie di comunicazione che conducono ai passi della Cisa e del Cerreto, centro storico con castello
Fivizzano: pregevole centro medievale e barocco
Fosdinovo: centro medievale affiancato dall'imponente castello, tra i meglio conservati d'Italia
Pontremoli: centro preistorico, romano con impianto medievale e pregevoli monumenti barocchi
Villafranca, centro medievale legato a Dante Alighieri, col territorio ricco di castelli
Bagnone, piccolo centro storico
Provincia di Pisa
Calci: certosa monumentale e musei
Lari: Castello medievale e artigianato
Peccioli: monumenti medievali e musei
San Giuliano Terme: parco termale e ville rinascimentali
San Miniato: monumenti medievali e musei
Sasso Pisano: Parco delle fumarole (manifestazioni geotermiche), scavi etruschi e romani il Bagnone, monumenti medievali, sorgenti termali
Vicopisano: monumenti medievali e rinascimentali
Volterra: testimonianze preistoriche ed etrusco-romane, monumenti medievali e rinascimentali

Provincia di Pistoia
Pescia: monumenti medievali, rinascimentali e barocchi
Quarrata: Villa medicea La Magia, colline del Montalbano, borgo medievale di Tizzana
Montecatini Terme: terme e palazzi in stile liberty, la parte antica Montecatini Alto è un'ottima testimonianza di borgo medievale
Larciano: antico borgo murato del Montalbano

Collodi: borgo medievale, paese natale di Carlo Collodi, autore di Pinocchio. Pregevole la Villa Garzoni in stile barocco
Serravalle Pistoiese: centro medievale
Montevettolini: paese medievale, villa medicea

Provincia di Prato
Carmignano: Villa medicea di artimino
Carmignano: Necropoli etrusca di Prato Rosello

Carmignano: Tomba etrusca di Boschetti
Carmignano: Tumulo di Montefortini
Montemurlo: Rocca di Montemurlo
Poggio a Caiano: Villa Medicea di Poggio a Caiano

Provincia di Siena
San Gimignano: patrimonio dell'UNESCO, è un piccolo centro "cristallizzato" nell'edilizia duecentesca, con quattordici torri medievali che svettano ancora e un notevole corredo artistico (affreschi, chiese monumentali, opere d'arte) che testimonia il suo passato di luogo d'incontro tra la tradizione senese e fiorentina
Pienza: altro patrimonio dell'Umanità, è una delle pochissime "città ideali" rinascimentali d'Europa

Colle di Val d'Elsa: centro storico medievale molto ben conservato, monumenti rinascimentali e testimonianze paleocristiane ed etrusco-romane

Montepulciano: monumenti medievali, rinascimentali e barocchi
Montalcino: centro storico medievale
Chiusi: testimonianze etrusco-romane, monumenti paleocristiani e medievali
Monteriggioni: borgo medievale dalla straordinaria cinta muraria citata da Dante




***
Storia dell'arte toscana-Epoca preistorica e etrusca
***



La zona di Pontremoli (e la vicina Luni) furono il cuore dell'antichissima civiltà delle Statue stele, nel III millennio a.C. Numerosi sono anche i ritrovamenti della civiltà villanoviana.

L'Etruria fu il cuore della civiltà etrusca e comprendeva quasi l'intero territorio della Toscana attuale. Delle ricche e fiorenti città etrusche meridionali restano straordinari reperti soprattutto nelle zone della Maremma, del litorale livornese, dell'entroterra senese e grossetano. Di eccezionale importanza sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia. Anche nella Toscana settentrionale esistevano numerosi insediamenti, ma più isolati.

Tra questi Pisa, con il Tumulo del Principe etrusco, Sasso Pisano, Fiesole, Volterra, Cortona, Carmignano (Prato) con le tombe etrusche di Montefortini, di Boschetti, e la necropoli di Prato Rosello. Recente è la scoperta di una città etrusca a Gonfienti, presso Prato, probabilmente il principale centro di scambio fino alla fine del V secolo a.C. con l'area padana.

Tra i più importanti reperti etruschi rinvenuti, il Disco di Magliano è stato di fondamentale importanza per la codifica della lingua etrusca.



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Epoca romana




In epoca romana venne fondata Florentia e prosperarono numerose città, come Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle. Tra gli scavi di epoca romana particolare importanza ha quello della colonia di Cosa, una delle meglio conservate risalente ai primi anni della Repubblica.




***
Arte paleocristiana
***


A partire dalla tarda antichità la Toscana visse una sorta di "eclisse", un lungo periodo di cui ci sono rimaste scarsissime tracce artistiche, anche perché sistematicamente demolite nei secoli successivi.

Per questo le poche architetture superstiti hanno un valore straordinario come il Duomo di Chiusi o la cripta della chiesa di San Baronto.

La città più importante a quell'epoca era Lucca, attraversata dalla via Francigena, ma i resti paleocristiani o altomedievali sono anche qui rari, a parte un inestimabile patrimonio librario antichissimo.




***
Medioevo
***




Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati.

La prima città a godere di questo straordinario sviluppo fu la repubblica marinara di Pisa, seguita a ruota da Lucca, Firenze, Pistoia, Prato e Siena.

Il romanico pisano ha lasciato straordinarie cattedrali, influenzando molte altre zone del Mediterraneo.

Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite numerose pievi e abbazie.

A partire dal XIII secolo anche la scultura riscoprì una dimensione monumentale, con maestri come Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio.

Alla fine del secolo la pittura sembrava arretrata di un divario incolmabile rispetto alle altre forme d'arte, ancora ancorata alla tradizione bizantina.

Pian piano i maestri pisani e lucchesi si allontanarono dai modelli orientali, ma fu con Cimabue e soprattutto con Giotto che la pittura fece passi da gigante, riscoprendo valori ormai tramontati da secoli come lo spazio reale, il realismo, la narrazione, la creatività: a partire da questa rivoluzione trovò una nuova strada tutta l'arte occidentale.

Il gotico venne recepito con alterne vicende in Toscana: se a Siena nacque una scuola aggiornatissima ai modelli cortesi transalpini, con maestri come Duccio di Boninsegna, i fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini, a Firenze pesò più un retaggio classicista, che da lì a pochi anni sarebbe fiorito nel Rinascimento.




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Rinascimento



Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; inteso come recupero dei modelli classici, iniziò con un rinnovato interesse dei grandi come Petrarca e Boccaccio.

In seguito si diffuse anche alle arti visive, recuperando una linea "classica" che ha attraversato il romanico e che ha impedito l'affermarsi pieno del gotico. Mentre Filippo Brunelleschi "scopriva" le regole della prospettiva matematica, pittori come Masaccio proponevano figure vivide come non mai, straziate dal sentimento e dal volume reale dei corpi.

In architettura si semplificò alla ricerca di forme "pure", solenni e razionali, dimostrando come l'ingegno umano potesse creare anche opere inverosimili, come la mastodontica cupola di Santa Maria del Fiore.

Iniziò una rivoluzione stimolata dal mecenatismo di una classe di mercanti e banchieri dotata di grande cultura e di ingentissimi mezzi economici. Botticelli, Piero della Francesca, Donatello, Lorenzo Ghiberti, sono solo alcuni dei "geni" toscani del XV secolo.

In quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza, la chiesa di san Biagio a Montepulciano e le Mura di Lucca.

Il culmine si raggiunse tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, con i più grandi maestri di sempre a Firenze: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio (che pure era marchigiano, ma lavorò anche in Toscana in quegli anni)

Mentre il Rinascimento si avviava a forme sempre più complesse, gli sconvolgimenti fiorentini legati a Savonarola e alla cacciata dei Medici produssero una battuta di arresto che sconvolse il mondo dell'arte: mentre alcuni artisti vivevano una profonda crisi, altri cercavano fortuna in nuove città, diffondendo le conquiste del Rinascimento in tutta Europa: Leonardo a Milano e in Francia; Michelangelo a Roma; Jacopo Sansovino a Venezia, eccetera.




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Manierismo




L'impatto dei grandissimi maestri del Rinascimento produsse nella generazione successiva uno stimolo all'imitazione, che si tradusse poi, nei migliori artisti, nella ricerca di qualcosa di "diverso", che prescindesse ormai la realtà astraendola in qualcosa di più originale, complesso e capriccioso.

Se da una parte l'arte della nuova corte granducale produceva opere belle ma un po' convenzionali (si pensi agli artisti della cerchia di Giorgio Vasari), dall'altro nascevano le prime irrequietudini, le prime "avanguardie", con artisti originalissimi (e spesso incompresi) come Benvenuto Cellini, Jacopo Pontormo e Rosso Fiorentino.

La scena architettonica subiva invece un continuo sviluppo, con grandi cantieri in tutta la regione spinti dalla volontà del Granduca di manifestare la propria potenza e la propria supremazia politica: a Firenze l'antico centro della politica repubblicana veniva stravolto dalla ristrutturazione di Palazzo Vecchio e dalla costruzione degli Uffizi; a Pisa nasceva piazza dei Cavalieri per l'ordine di Santo Stefano, a Livorno nasceva una nuova città portuale dotata di aggiornatissime fortificazioni.

Il potere si manifestava anche attraverso altre opere, come la rete delle ville medicee, completata dall'estro di Bernardo Buontalenti.

L'unica zona a restare indipendente fu Lucca, che sebbene vedesse la sua importanza ridimensionata rispetto al Medioevo, costruì uno dei più belli e meglio conservati sistemi di fortificazione dell'epoca, proprio nella paura di un attacco degli invadenti fiorentini.

Le mura di Lucca risultano una delle meglio conservate cerchie murarie e trovano un esempio simile, seppur a perimetro ridotto, nelle mura di Grosseto che furono completamente ristrutturate nella seconda metà del Cinquecento su progetto di Baldassarre Lanci.




***
Barocco
***



La tradizione rinascimentale e manierista fiorentina e toscana, glorificata da opere come Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari (il primo trattato di storia dell'arte dai tempi di Pausania), impedì di fatto il radicarsi delle estrosità del barocco romano per quasi tutto il XVII secolo.

La Toscana non fu immune al barocco, che fu invece caratterizzato dalla misura e dalla sobrietà, e una certa tradizione di storici dell'arte ne sminuì l'importanza fino a tutta la metà del XX secolo.

Oggetto quindi di una recente riscoperta, l'arte toscana tra Sei e Settecento, raggiunse alcuni vertici nei capolavori sfarzosi come la Cappella dei Principi a Firenze o come le ville lucchesi, ma fu importante anche l'arricchirsi del tessuto urbano di un po' tutte le città di opere minori rispondenti al nuovo gusto scenografico, che entrarono a far parte nell'immagine della regione.

Si ricorda l'arte della dinastia dei Nasini, che da Castel del Piano, sul Monte Amiata, estesero la loro produzione, più finalizzata alla devozione che non alla fastosità, in numerosi centri del grossetano e del senese.



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