IL FARO DEI SOGNI

Storia dell'Africa

« Older   Newer »
  Share  
(((claudio)))
view post Posted on 30/11/2021, 09:34 by: (((claudio)))     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,887
Reputation:
+1,695

Status:


L'Africa coloniale del XIX secolo
Conoscenza dell'interno

Sebbene vaste aree dell'Africa non abbiano avuto contatto con l'esterno per secoli, pensare che il continente sia rimasto isolato da qualsiasi relazione con culture non africane è errato. I conquistatori arabi, e poi i mercanti di cultura e fede islamica, hanno non solo conquistato il nord Africa, ma si sono mossi decisamente verso l'interno, aprendo le tratte trans-sahariane. Le vie del sale, delle spezie, degli schiavi e dell'oro sono rimaste vitali per secoli. Per certi versi, ancora oggi vengono utilizzate sia da commercianti che da turisti. Anche le coste orientali sono state visitate a più riprese da mercanti e viaggiatori arabi. Non si devono dimenticare le visite (1414, ma anche altre due date non meglio definite nel XV-XVI secolo) della flotta imperiale cinese, che ha attraccato in tutti i porti degli odierni Kenya e Tanzania, ma sicuramente anche in altre località.

Le carovane schiaviste arabe penetravano la regione dei Grandi Laghi già dall'XI secolo. È bene ricordare che gli esploratori europei che ‘scoprirono’ l'Africa nel XIX secolo, non fecero altro che ripercorrere queste piste, e che furono spesso aiutati e protetti dagli stessi schiavisti di cui parlavano con ribrezzo nelle loro relazioni alle società geografiche europee.

Rimane comunque vero che gran parte del continente è rimasta inesplorata da non-africani per molto tempo. In Europa, agli inizi del XIX secolo esistevano solo descrizioni di fantasia per quanto riguarda il continente africano al di là della fascia costiera.
Prime esplorazioni europee
Mappa del cartografo portoghese Fernão Vaz Dourado (c. 1520 - c. 1580)

L'interesse europeo per l'Africa venne riacceso nel XV secolo. L'Europa usciva da un periodo di implosione culturale ed era pronta a confrontarsi con altre culture e nuovi spazi. Inoltre, la mediazione con il mondo orientale era sin allora fatta dalle repubbliche marinare italiane, soprattutto la Repubblica di Venezia. Quest'ultima deteneva un monopolio virtuale sui commerci con il mondo arabo. Portogallo e Spagna avevano da poco ottenuto una rinnovata unità interna e sufficienti fondi per sostenere viaggi di esplorazione.

Il Portogallo iniziò la sistematica ricerca della via alle Indie circumnavigando il continente africano. Dai dati raccolti dai vari capitani che si erano avventurati sempre più a sud, i Portoghesi si dimostrarono convinti che esistesse un passaggio a sud verso le Indie. Nel 1434 arrivarono a Capo Bojador (Mauritania), nel 1445 a Capo Verde, nel 1482 al fiume Congo. Nel 1488, Bartolomeo Diaz superò il Capo di Buona Speranza e nel 1498 Vasco da Gama fece la prima vera circumnavigazione del continente arrivando a Sofala (Mozambico) e Malindi (Kenya). Va inoltre ricordato che il Capo di Buona Speranza, da molti considerato il punto più a sud del continente, è invece il punto più a Sud-Ovest. Il punto più a sud è Capo Agulhas, qualche centinaio di chilometri più ad est.
I Portoghesi costruirono vari forti e porticcioli per permettere alle loro navi di attraccare in sicurezza. Sebbene non abbiano esplorato che le zone limitrofe ai loro insediamenti - non esistono ricordi della città di Gedi nei vari rapporti portoghesi, quando questa sorge a soli 20 km da Malindi dove loro avevano uno dei loro centri più grandi del continente, e al tempo Gedi era una città fiorente - i Portoghesi sono stati capaci di organizzare un fiorente mercato di oro, avorio, legname prezioso e schiavi, che venivano dirottati alle loro colonie in Sud America.

Inglesi e olandesi presto seguirono le rotte aperte dai portoghesi e si stabilirono in diverse località della costa africana.
La tratta degli schiavi
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Schiavismo in Africa, Tratta araba degli schiavi e Tratta atlantica degli schiavi africani.
Trasporto di schiavi in Africa, da un'incisione del XIX secolo.

L'Africa è sempre stata un bacino di esportazione di schiavi. Pare che il nome stesso, Africa, derivi da una radice fenicia che significa schiavo. La tratta più antica e continuativa è stata quella controllata dal mondo arabo. Schiavi neri venivano catturati a sud del Sahara e portati ai mercati del nord Africa attraverso il Sahara. Lungo la valle del Nilo, la tratta seguiva il fiume sino a Khartoum, per poi attraversare il deserto e arrivare ad Assuan, e da qui al Cairo. In Africa Orientale, la tratta raggiungeva tutti i paesi della regione dei Grandi Laghi. Gli schiavisti arrivarono persino a costituire dei piccoli regni in Congo e attorno al Lago Malawi. Tra i molti schiavisti, Tippu Tip raggiunse grande notorietà dopo che, ritiratosi nelle sue sterminate piantagioni a Zanzibar, scrisse la sua autobiografia in swahili. La tratta verso i paesi arabi è stata ostacolata dalle potenze europee nella seconda metà del 1800, ma è continuata per lungo tempo. Ancora nei primi anni sessanta si vendevano schiavi africani al mercato di Aden. In tempi più recenti, la schiavitù ai danni delle popolazioni nere del Sudan del Sud è stata denunciata da varie organizzazioni per i diritti umani. In Mauritania, la schiavitù è stata abolita almeno quattro volte nel XX secolo.

La tratta atlantica è stata alimentata dalla richiesta di manodopera a basso prezzo per le piantagioni e le miniere delle Americhe. Questa tratta è stata molto più breve di quella islamica, ma anche molto più devastante dal punto di vista umano. Se è vero che la schiavitù in Africa Occidentale è sempre esistita, non può essere equiparata alla ferocia e metodica messe in campo dagli schiavisti europei nella regione, tuttavia più del 95% degli schiavi fu venduto agli europei da mercanti africani o arabi, molti regni africani si arricchirono grazie alla tratta degli schiavi. La tratta venne messa al bando dal Regno Unito e dagli Stati Uniti nel 1807[50] e nei successivi vent'anni da tutte le altre potenze coloniali europee.[51] Si arrivò quindi alla decisione per una moltitudine di motivi, da un lato umanitari e legati ai diritti umani, infatti l'abolizionismo nasce in Europa molto prima che nelle società africane o arabe, ma si arrivò a questa decisione anche perché toglieva un vantaggio economico ad un continente ormai sfuggito al controllo europeo. Lo stesso si può dire della schiavitù orientale, opposta per mettere in ginocchio l'economia in mano araba più che per veri motivi umanitari.[52]





segue

 
Web  Top
19 replies since 14/10/2021, 09:03   1243 views
  Share