IL FARO DEI SOGNI

Liguria

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Società - Evoluzione demografica





La popolazione ligure è concentrata principalmente nei medi e grandi centri costieri, distribuiti su entrambe le riviere.

Una buona parte della popolazione, però, vive in medi e piccoli comuni dell'entroterra. Questa regione si caratterizza per la presenza di rilievi e l'assenza di vaste vallate che favoriscano l'insediamento.


I centri si arroccano su colline e montagne e mediamente hanno poche centinaia di abitanti.


Densità maggiori si hanno invece nell'alta valle Scrivia e nella val Bormida (in quest'ultima si trova Cairo Montenotte, il centro più popolato dell'interno).


Per quanto riguarda i servizi, i comuni di queste regioni fanno riferimento ai grandi centri costieri, ma talvolta anche alle città piemontesi.

Da diversi anni la Liguria ha il primato nazionale dell'indice di invecchiamento.


I decessi superano nettamente le nascite, causando gravi conseguenze sul piano sociale.


Il flusso migratorio degli ultimi decenni (comunque più limitato rispetto alle altre regioni del nord) è riuscito a compensare solo in parte questa situazione.[senza fonte]

Nel 2019 i nati sono stati 8 747 (5,7‰), i morti 21 354 (14,0‰), con un incremento naturale di −12 607 unità rispetto all'anno precedente (−8,3‰).


Alla fine dello stesso anno si contavano 139 509 stranieri (9,1%).



***
Andamento demografico per provincia
***

(ISTAT, 31-12-2019)
Provincia Nati Morti Incremento naturale
Genova 5,8‰ (4 781) 14,2‰ (11 739) −8,4‰ (−6 958)
Imperia 5,8‰ (1 207) 13,6‰ (2 860) −7,9‰ (−1 653)
La Spezia 6,1‰ (1 336) 13,4‰ (2 926) −7,3


La Liguria in passato fu una regione depressa dal punto di vista economico e nel XIX e nel XX secolo migliaia di persone si spostarono verso le Americhe dove sono ancora presenti consistenti comunità liguri (Cile e Argentina soprattutto).

Probabilmente il fenomeno fu favorito dalla presenza del porto di Genova, punto d'imbarco per gli emigranti del Norditalia.

Con il boom del secondo dopoguerra (Genova è divenuta uno dei vertici del triangolo industriale) la situazione sì è invertita e la regione è divenuta terra di immigrazione, prima dall'Italia meridionale, oggi dall'estero.


Ne è conseguita un'impennata dello sviluppo edilizio, con gravi deturpazioni dell'ambiente e il paesaggio.

La città che forse meglio rappresenta questo grave problema è Rapallo, nel Tigullio, dove la grande espansione edilizia ha stravolto molte zone periferiche della cittadina, non prevedendo, tra l'altro, i problemi legati al traffico.


Il caso porterà i media a coniare il verbo rapallizzare, ossia costruire in modo anomalo e senza controllo. Anche la stessa Genova fu coinvolta nel fenomeno negli anni sessanta e settanta.



Alcuni studiosi hanno affermato che il diminuire della popolazione può essere addirittura vantaggioso per risolvere la forte pressione antropica sul territorio.



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Se in passato la tendenza era quella di abbandonare il piccolo comune natio per recarsi, sempre per il problema lavorativo, a un centro maggiore come i comuni costieri, oggi si sta verificando l'effetto contrario, cosa per altro tipica delle grandi aree metropolitane di tutto il mondo occidentale.


Sono sempre più le famiglie che lasciano le grandi città, talvolta congestionate per l'intensa urbanizzazione, per trasferirsi nei comuni del circondario.


***
Aree urbane con più di 20 000 abitanti
***


Nella regione esistono vari comprensori geografici che suddividono l'intero territorio.


Diversi tra questi hanno al loro interno, o si identificano con, una principale area urbanizzata.

Tranne la Val di Magra, la Val di Vara, la Val Bormida, le altre dodici aree si trovano tutte lungo la costa e coprono quasi tutto il litorale ligure, da ovest a est.

Secondo le pubblicazioni ufficiali di Cityrailways che diffonde i dati relativi all'ultimo aggiornamento di “Urbanismi, Cluster urbani e aree metropolitane – volume primo, Italia“, sulla distribuzione urbana della popolazione in Italia, l'urbanizzazione incontrollata ha contribuito a far parlare dell'Area metropolitana della Liguria centrale, che ha come perno l'agglomerato urbano di Genova e comprende gran parte della provincia di Savona, la porzione orientale della Provincia della Spezia e, in una visione ancor più allargata verso un unico grande territorio con forti integrazioni logistiche-produttive, anche quella parte del Basso Piemonte che un tempo costituiva l'Oltregiogo della Repubblica di Genova, per una popolazione complessiva che conta 1 510 781 abitanti in una superficie di 4 164,60 km².


1- Il comprensorio geografico del “Tigullio” si divide urbanisticamente in tre territori facenti capo a Rapallo, Chiavari e Sestri Levante


2- Area urbana compresa nello stesso comprensorio geografico del “Finalese”.



***
Comuni più popolosi
***


I comuni più popolosi della Regione sono i seguenti:

Genova 580 097

La Spezia 93 347

Savona 60 632

Sanremo 54 529

Imperia 42 318

Rapallo 29 728

Chiavari 27 410

Ventimiglia 24 065

Albenga 24 042

Sarzana 21 985


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Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2014 i cittadini stranieri residenti in Liguria sono 138 697, pari all'8,76% della popolazione regionale.

Le etnie più rappresentate sul totale della popolazione residente erano: Albania Albania 23 511 1,48%- Ecuador Ecuador 22 543 1,42%- Romania Romania 19 018 1,2%.

I numeri più alti di stranieri residenti si sono registrati nei quattro capoluoghi provinciali e nei comuni di Sanremo (4 272) e Rapallo (2 555), rispettivamente la quarta e la sesta città della Liguria per numero di abitanti.

Il comune di Airole si conferma l'ente comunale dove la percentuale di residenti stranieri, rispetto alla popolazione italiana, è più alta in tutta la regione con il dato del 26,20%.

Montegrosso Pian Latte e Rondanina sono gli unici comuni dove non sono registrate presenze straniere.


***
Religione
***


Il 96,1% dei liguri risulta essere battezzato come cattolico. Il 3,7% della popolazione ha scelto di donare l'8x1000 alla Comunità Valdese. La diocesi dove si riscontrano più battezzati cattolici è quella di Chiavari (99,7%), quella con minor numero di battezzati è quella di Genova (85,0%).
Sono presenti in Liguria, comunità di Evangelici, Battisti, Valdesi, Testimoni di Geova, Ortodossi, Musulmani, Buddisti, Induisti ed Ebrei.

Secondo il recente studio (2016) del gruppo di ricerca americano Joshua Project, tra la popolazione ligure, l‘affiliazione religiosa è la seguente:

80,75% Cattolici

4,25% Altri cristiani

15,00% Senza affiliazione religiosa

Fonte: https://joshuaproject.net/people_groups/13057/IT

Secondo le elaborazioni ISMU su dati ISTAT e ORIM del 1º gennaio 2016, la affiliazione religiosa degli stranieri residenti in Liguria è la seguente:

32,72% Cattolici

32,50% Altre religioni non cristiane

29,12% Altri cristiani

5,66% Senza affiliazione religiosa

Considerando che gli stranieri residenti in Liguria corrispondono all‘8,8% della popolazione, si può affermare che l‘affiliazione religiosa in Liguria, sul totale della popolazione residente nel 2016 sia la seguente:

76,52% Cattolici

6,44% Altri cristiani

2,86% Altre religioni

14,18% Senza affiliazione religiosa

Per quanto riguarda la pratica religiosa, nel 2015, il 18,6% dei liguri frequentava il proprio luogo di culto almeno una volta a settimana.

Divisione per Provincia (2016):


***
Imperia
***

90% Cristiani (87% Cattolici, 3% Altri cristiani)

2% Altre religioni

8% Senza affiliazione religiosa (6% Senza denominazione/agnostici/indifferenti, 2% atei)


***
Savona
***

86% Cristiani (81% Cattolici, 5% Altri cristiani)

3% Altre religioni

11% Senza affiliazione religiosa (7% Senza denominazione/agnostici,/indifferenti, 4% atei)



***
Genova
***


80% Cristiani (73% Cattolici, 7% Altri cristiani)

4% Altre religioni

16% Senza affiliazione religiosa (9% Senza denominazione/agnostici/indifferenti, 7% atei)


***
La Spezia
***

79% Cristiani (74% Cattolici, 5% Altri cristiani)

2% Altre religioni

19% Senza affiliazione religiosa (10% Senza denominazione/agnostici/indifferenti, 9% atei)

Totale Liguria

83% Cristiani (77% Cattolici, 6% Altri cristiani)

3% Altre religioni

14% Senza affiliazione religiosa (8% Senza denominazione/agnostici/indifferenti, 6% atei)



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Economia




L'economia della Liguria è basata su aspetti particolari dei tre settori produttivi, generalmente correlati tra loro.

Il settore primario si basa sostanzialmente su un'agricoltura di qualità, con produzioni specifiche e con garanzie di controllo particolari, ma anche su attività di allevamento (nell'entroterra) e di pesca lungo le coste.

L'industria ligure è generalmente associata ai grandi poli produttivi che sorgono nelle periferie dei maggiori centri urbani come i capoluoghi di provincia.

Questo aspetto ha senz'altro contribuito allo sviluppo dall'attività degli importanti porti di Genova, La Spezia e Savona, che hanno dato impulso al commercio marittimo, all'attività cantieristica navale e anche al turismo.

L'importazione di materie prime attraverso i porti ha sviluppato quindi l'industria siderurgica, petrolchimica, chimica e metalmeccanica.


***
Agricoltura
***


La morfologia territoriale ligure condiziona pesantemente la natura delle produzioni agricole e quindi l'utilizzo stesso della terra, limitato alla costa e poche regioni dell'entroterra.

Un caso tipico è quello delle Cinque Terre, dove si è sviluppata l'arte di costruzione dei muri a secco, grazie ai quali si è costituito il tipico terrazzamento ligure, base delle coltivazioni rivierasche.

Si producono frutta, olive, e soprattutto fiori. La coltivazione floreale (più sviluppata nella Riviera di Ponente) corrisponde a circa metà dell'intera produzione nazionale; a questo si deve il fatto che l'A10 sia stata battezzata "Autostrada dei fiori".

L'agricoltura prevede per la maggior parte una produzione ortofrutticola (tradizionale), olivicoltura (specie nelle zone di Leivi, Lavagna, Sestri Levante, imperiese e savonese) e alberi da frutta (limoni, pesche, albicocche) e viticoltura (Moscato bianco, il Ciliegiolo, la Bianchetta Genovese, il Vermentino, l'ormeasco di Pornassio, il Pigato).

La maggior parte di produzione vinicola si concentra nella provincia spezzina dove i principali vitigni sono sangiovese, ciliegiolo e canaiolo per le uve nere, bosco, albarola, trebbiano e vermentino per le uve bianche.

Significativo è l'esempio che fornisce il distretto della Val di Vara, in cui si è potenziata la pratica di agricoltura biologica, fino a divenire la quasi totalità della produzione locale, tanto da conferire l'appellativo di "Valle del Biologico". Qui è molto fiorente la zootecnia, allevamento bovino al pascolo sia da carne che da latte.

La piana di Albenga, seconda per estensione solo a quella di Sarzana, è diventata il punto di maggiore produzione agricola.

Famosa nei secoli passati per la produzione della canapa, risulta assai coltivata con tipiche produzioni come il basilico, il cuor di bue, l'asparago violetto, il carciofo e la zucca trombetta.

Oltre a questi la piana di Albenga produce molte aromatiche in vaso, insieme a coltivazioni floreali quali ciclamini, stella di Natale e Margherita.



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Industria ed energia


In Liguria hanno sede alcuni tra i più importanti centri produttivi industriali nazionali soprattutto nel settore della meccanica e della cantieristica. Tra i principali vi sono:

Leonardo-Finmeccanica: Ansaldo a Genova e Oto Melara (dal 2016 Divisione Sistemi di Difesa Leonardo-Finmeccanica) a La Spezia
Fincantieri: Cantiere navale del Muggiano (SP), Cantiere navale di Riva Trigoso e Cantiere navale di Genova Sestri Ponente (GE)
Termomeccanica a La Spezia.

Naturalmente alla presenza di tali centri produttivi consegue una miriade di attività imprenditoriali ed artigianali dell'indotto cantieristico e meccanico.

Tuttavia le criticità economiche liguri sono da addebitarsi principalmente al fatto che il comparto industriale, tradizionalmente a partecipazione pubblica, che aveva dominato l'economia ligure fino agli anni settanta, è entrato in crisi, lasciando al contempo una significativa eredità negativa in termini di impatto ambientale.


Gli spazi ristretti rendono inoltre difficile l'espansione dei porti.


La scarsità numerica della popolazione contribuisce alle difficoltà legate alla ripresa.


Infine, sebbene la regione possa vantare una ricchezza diffusa abbastanza importante, molti capitali sono oggi[quando?] dirottati su rendite o trasferiti nel vicino Principato di Monaco.

I settori industriali ad alta tecnologia sono una delle poche realtà emergenti dell'economia della regione.

In tal senso è stato costituito alla Spezia il distretto nautico, una realtà settoriale in espansione, che ha visto la necessità di aggregare in un unico distretto le realtà produttive in materia di nautica da diporto.

Un altro esempio di High tech in regione è costituito dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Bolzaneto.

Nei comuni montani, maggiormente in Val Fontanabuona, è molto fiorente e redditizia l'estrazione e la lavorazione dell'ardesia, chiamata la pietra nera, esportando prodotti (tra i più richiesti i biliardi) in tutta Italia ed in Europa conquistando quasi interamente il settore ardesiaco.


Altre attività presenti nelle vallate genovesi sono dedite alle lavorazioni della plastica, del legno e della carta.

Ad Albissola Marina e Albisola Superiore, caratteristica e tipica è la lavorazione della ceramica, dove piccole e medie attività locali adempiono alla produzione e alla vendita diretta di tali oggetti della pregiata e antica materia.

Tra le regioni la Liguria è al 19º posto in Italia per produzione lorda di energia idroelettrica (187,2 GWh), all'11º posto per la produzione di energia termoelettrica (11.227,5 GWh), al 9º per l'energia eolica (8,4 GWh) ed al 17º posto da biomasse (45,4 GWh).




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Le centrali termoelettriche presenti nel territorio sono:

-A Genova sorge un impianto di produzione termoelettrica, situato all'interno del porto della città, tra il molo San Giorgio ed il molo ex Idroscalo, in concessione all'ENEL, capace di produrre circa 300 MegaWatt di potenza con combustione ad olio/carbone.


-A La Spezia è presente la centrale termoelettrica ENEL "Eugenio Montale", un impianto con in esercizio un solo gruppo termoelettrico tradizionale policombustibile, per una potenza complessiva di circa 1300 MegaWatt.


-A Vado Ligure è presente una centrale termoelettrica Tirreno Power S.p.a. in cui sono operative due unità con combustione ad olio/carbone per una produzione di circa 660 MegaWatt.

In Liguria c'è una continua ricerca di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili:

-A Varese Ligure (SP) è presente la più potente centrale elettrica eolica in Italia, un impianto che genera una potenza di circa 6,5 GigaWatt l'anno.


-A Bergeggi (SV) sono state realizzate alcune centrali fotovoltaiche connesse con un parco mezzi (auto, moto, pulmini e biciclette) a propulsione elettrica;

-A Mendatica (IM) è presente una centrale idroelettrica comunale;
A Sesta Godano (SP) è attiva la centrale idroelettrica in località Ponte Margherita;

-Ad Armo (Im) sono presenti alcune pale eoliche in località San Bernardo;


-A Ventimiglia, in frazione Varase, è presente una centrale idroelettrica;

-A Ventimiglia, in frazione Bevera, è presente una centrale a biomasse.


Sul Golfo di La Spezia si affaccia il primo impianto di rigassificazione del gas naturale liquefatto (GNL) realizzato in Italia, il rigassificatore di Panigaglia.


L'impianto spezzino, di proprietà di GNL Italia del gruppo Snam, ha capacità di 2 Gm³/anno ed è situato in una baia sulla costa ponentina del golfo, nel territorio comunale di Porto Venere.

La proprietà, nel giugno 2007, ha presentato un progetto di rammodernamento dell'impianto che prevede, tra l'altro, di aumentare la capacità produttiva dell'impianto stesso più del doppio della capacità attuale, sollevando enormi polemiche sul territorio e manifestazioni degli abitanti.

Al settembre 2007, tutti i comuni del golfo spezzino (Lerici, La Spezia e Porto Venere) si sono dichiarati contrari a qualsiasi ipotesi di ampliamento dell'impianto.

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Turismo




Il turismo è una delle attività economicamente più rilevanti per la Liguria.


Il clima mite, i paesaggi rinomati come Portofino, le Cinque Terre o Porto Venere, la diversificazione delle offerte e la qualità dei servizi attirano turisti sia dall'Italia che dall'estero.


Gli arrivi turistici nel 2007 sono stati di 2.412.238 italiani e 1.203.730 stranieri.

La maggior parte dei flussi turistici avvengono nella stagione estiva, in cui è possibile usufruire e godere degli innumerevoli chilometri di spiagge e di servizi balneari.

Il turismo di massa (che fa sì che in estate la regione arrivi a triplicare la propria popolazione) ha causato notevoli danni ambientali, come la cementificazione delle coste (fenomeno noto in Liguria come rapallizzazione, da Rapallo, uno dei luoghi turistici tradizionali).

Tuttavia in Liguria è possibile trovare, oltre al classico turismo stagionale, proposte tra le più disparate, come il pescaturismo o l'agriturismo, ovvero forme di soggiorno in cui è possibile contribuire all'attività di pesca o agricola insieme a gente del mestiere.


Il turismo in Liguria offre molte possibilità culturali, sia estemporanee (mostre, convegni, festival e feste), sia la visita dei borghi e dei luoghi storici della regione.

Per quanto riguarda il turismo invernale sull'Appennino Ligure, nonostante la vicinanza di altre stazioni climatiche montane piemontesi (es. Limone Piemonte) è possibile sciare sulle piste di Monesi e di Santo Stefano d'Aveto; fino agli anni 2000 era possibile sciare anche ad Alberola, frazione del comune di Sassello.



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Infrastrutture e trasporti -
Strade ed autostrade






Le arterie autostradali che attraversano, o collegano la Liguria ai territori limitrofi, sono:

l'Autostrada A6, anche conosciuta come VerdeMare (più popolarmente chiamata autostrada della morte per l'estrema pericolosità delle curve di certi tratti fra Ceva e Savona), collega Savona a Torino;
l'Autostrada A7 collega Milano a Genova;
l'Autostrada A10, detta anche Autostrada dei Fiori o AutoFiori, percorre interamente la Riviera di Ponente, collegando Genova a Ventimiglia;
l'Autostrada A12, detta anche Autostrada Azzurra, percorre il litorale ligure e tirrenico collegando Genova a Livorno;
l'Autostrada A15, detta anche Autocamionale della Cisa, collega Parma alla Spezia attraversando la bassa valle del Taro, la Lunigiana e arrivando nella bassa Val di Magra;
l'Autostrada A26, detta anche Autostrada dei Trafori, parte da Genova, in prossimità del quartiere Voltri, supera la catena appenninica al Passo del Turchino e, dopo aver intersecato l'Autostrada A21 nei pressi di Alessandria e poi l'Autostrada A4 nei pressi di Biandrate, termina a Gravellona Toce.



Esse sono collegate alle tangenziali e alle circonvallazioni dei principali centri urbani della regione, costituite da delimitate tratte autostradali, da superstrade, o da alcuni segmenti di strade statali o provinciali.



***
Le principali strade statali sono:
***


Strada statale 1 Via Aurelia
Strada statale 28 del Colle di Nava
Strada statale 29 del Colle di Cadibona
Strada statale 30 di Val Bormida
Strada statale 45 di Val Trebbia
Strada statale 62 della Cisa
Strada statale 456 del Turchino
Strada statale 490 del Colle del Melogno
Strada statale 523 del Colle di Centocroci
Strada statale 330 di Buonviaggio
Strada statale 331 di Lerici
Strada statale 370 Litoranea delle Cinque Terre
Strada statale 432 della Bocca di Magra
Strada statale 530 di Portovenere
Strada statale 566 della Val di Vara
Strada statale 582 del Colle di San Bernardo
Strada statale 586 della Valle dell'Aveto
Strada statale 654 della Val di Nure

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Edited by *Cristal* - 13/8/2021, 12:21
 
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Linee ferroviarie




La rete infrastrutturale ferroviari ligure è indubbiamente condizionata dalla morfologia territoriale della regione; infatti le linee ferroviarie si adattano all'asperità del terreno, formando una dorsale che percorre tutta la costa (ad eccezione delle connessioni con le regioni limitrofe). Le linee ferroviarie liguri sono:

la ferrovia Genova-Ventimiglia (comprendente il collegamento regionale Genova - Savona), che corre lungo tutta la costa del ponente ligure, dal capoluogo genovese fino al confine con la Francia (parzialmente a binario unico);
la linea regionale Genova - La Spezia, parte della ferrovia Genova-Pisa che dal capoluogo ligure percorre la riviera di Levante fino ad arrivare in Toscana e proseguire lungo il litorale tirrenico;
la linea interregionale Genova - Ovada - Acqui Terme (a binario unico);
la linea interregionale Genova - Milano;
la linea interregionale Genova - Torino;
la linea interregionale Savona - Torino;
la linea interregionale Savona - Acqui Terme;
la ferrovia Pontremolese, che congiunge Parma con la dorsale tirrenica nei pressi della Spezia;
la ferrovia Cuneo-Limone-Ventimiglia, in parte in territorio francese;
la ferrovia Genova-Casella, in concessione, a scartamento ridotto.
Sono inoltre in costruzione:

la linea AV/AC Tortona/Novi Ligure-Genova, meglio conosciuta come "Terzo Valico", che consentirà un trasporto più veloce delle merci dal porto di Genova alla retrostante Pianura Padana e stimolerà la crescita del porto stesso;
l'ampliamento del nodo ferroviario di Genova col quadruplicamento dei binari tra le stazioni di Genova Voltri e Genova Brignole, consentendo di separare tra le stazioni sopra citate i percorsi dei treni a lunga percorrenza da quelli regionali.



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Porti e aeroporti



La Liguria presenta nelle due riviere di ponente e levante numerosi porti turistici.

Alcuni di questi presentano un buon livello di posti barca e ormeggi, premiati ogni anno con la Bandiera Blu.


Tra i principali scali della Riviera di Ponente si trovano in provincia di Imperia i porti turistici di Ventimiglia (in costruzione), Bordighera (250 posti), Sanremo (903 posti), Arma di Taggia (204 posti), Riva Ligure (120 posti), Santo Stefano al Mare (Marina degli Aregai 974 posti), San Lorenzo al Mare (100 posti), Imperia (1101 posti), Diano Marina (270 posti) e San Bartolomeo al Mare (170 posti).

In provincia di Savona sono i maggiori quelli di Andora (Marina di Andora 800 posti), Alassio (400 posti), Loano (1057 posti[60]), Finale Ligure (550 posti), Vado Ligure, Celle Ligure (80 posti) e Varazze (800 posti).

Nella Città metropolitana di Genova quelli di Arenzano (186 posti), Camogli, Portofino (270 posti), Santa Margherita Ligure (350 posti), Rapallo (401 posti), Chiavari (459 posti), Lavagna (1600 posti) e Sestri Levante (20 posti).

Il porto di Lavagna si conferma il maggiore porto turistico della Liguria e d'Italia, e nuovi lavori di ampliamento completati nel 2007 hanno permesso che il porto sia classificato come uno dei maggiori del mar Mediterraneo per posti barca.

Ad est della regione, in provincia della Spezia, i maggiori sono quelli di Levanto (80 posti), Monterosso al Mare (53 posti), Vernazza, Porto Venere (Marina del Fezzano 263 posti), Bocca di Magra (230 posti) e Sarzana (150 posti).



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Porto di Genova


Il più importante d'Italia e uno dei maggiori in Europa è quello di Genova, forte motore dell'attività economica e commerciale del capoluogo ligure.


Il porto è situato in un'ansa protetta del mar Ligure, occupando all'incirca cinquecento ettari di superficie a terra e altrettanti nello specchio mare antistante.

Si estende per un totale di oltre venticinque chilometri lungo una fascia costiera che partendo dalla delegazione genovese di Pra', arriva nel cuore del Porto Antico.


Nella zona portuale è situata la celebre Lanterna di Genova, costituita da un'alta torre quadrangolare a due piani, con terrazzi di colore grigio; l'altro è a Punta Vagno, posizionato su una torre cilindrica bianca.

Lo scalo portuale permette di ospitare oltre duecento navi, favorendo i traffici e gli scambi commerciali, tanto da essere classificato come uno dei maggiori scali marittimi del mar Mediterraneo e al vertice per volumi di traffico merci.


Poco oltre il bacino petrolifero di Pegli è ubicato sul mare il moderno aeroporto Cristoforo Colombo.


Ai terminal destinati esclusivamente al trasporto delle merci, bisogna aggiungere all'immensa area portuale il rinnovato terminal crociere - presso lo storico e celebre Ponte dei Mille - e il terminal traghetti di recente costruzione.



***
Il porto di Savona
***


Il porto comprende nel complesso due bacini, uno a Savona e l'altro nella vicina Vado Ligure distanziati tra loro circa quattro chilometri. Insieme formano un punto di snodo per i mercati del Sud Europa, al 2011 occupano, per volume di traffico, la tredicesima posizione fra gli scali portuali italiani (Porti d'Italia per flusso di merci).

In passato fu un importante scalo marittimo per il Piemonte e per il Ducato di Savoia, alleanza che porterà la Repubblica di Genova ad interrarne il porto più volte, ha una lunga tradizione nel settore dell'acciaio e dei prodotti forestali - molte infatti nel territorio provinciale le industrie e le vaste aree boschive - nonché un importante scalo per i traffici di autovetture.

L'inaugurazione nel 2003 del nuovo Palacrociere ha permesso di aumentare il numero di passeggeri in transito, dai 200 000 del 2003 fino ai circa 750 000 del 2008 (di cui circa 500 000 tra partenze e arrivi).


L'effetto di questo aumento di traffico a Savona è stato principalmente avvertito a Genova, che ha registrato un aumento di prenotazioni per la visita guidata.


A Savona, invece, rimangono i problemi ambientali e di viabilità connessi all'avere un porto passeggeri a poche centinaia di metri dai "carruggi" del centro storico.


Il vicino porto di Vado Ligure, oramai inglobato assieme a quello savonese, è un punto di riferimento nel mar Mediterraneo per i traffici ortofrutticoli. Situato nell'angolo nord-est del golfo, il porto mercantile ha una superficie acque complessiva di circa 400.000 metri quadrati.



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view post Posted on 24/8/2021, 13:07     Top   Dislike
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Porto della Spezia


Grazie alla sua particolare posizione, all'estremità di un profondo golfo, ricco di insenature minori e orientato a nord-ovest/sud-est, il capoluogo provinciale della Spezia ha un vero e proprio porto naturale.

Al centro dell'arco costiero che va da Genova a Livorno, il porto è protetto da una catena di monti e riparato dai venti di libeccio grazie al promontorio di Porto Venere e alle isole Palmaria e Tino.

La diga foranea di circa 2.200 metri rende tranquilla la rada, facilitando pertanto le manovre di ancoraggio, di accosto alle banchine, di ormeggio della navi praticamente in tutte le stagioni.



***
Porto di Imperia
***



La città è dotata di 2 aree portuali:

un porto turistico a Porto Maurizio che, specie nella stagione estiva, agisce da fulcro per il turismo marino, importante risorsa economica della città
quello di Oneglia invece ospita principalmente pescherecci e navi mercantili
Il porto commerciale di Imperia (Oneglia) è un grande patrimonio storico e risorsa imperiese e, specie in passato, ferveva di traffici mercantili (commercio dell'olio e della pasta, del legname e, per un certo periodo, persino componenti per la FIAT).


Esso fu per diversi anni l'unico sbocco sul Mediterraneo del Ducato di Savoia (Principato di Piemonte) e, per questo, luogo strategico più volte insidiato e cannoneggiato dai nemici dei Savoia del momento (Regno di Francia, spagnoli ecc.).

Antico e caratteristico con i suoi portici tinti di un bel rosa, ospita una famosa asta del pesce ed un flotta locale di pescherecci medio-piccoli.


Per il futuro è previsto il potenziamento della filiera del pesce onegliese ed inoltre anche dell'area commerciale, grazie ai lavori di una nuova banchina mercantile in via di ultimazione, a supplemento e supporto della banchina oceanica esistente ed attrezzata con bighi di forza e gru, del settore mercantile con traffici compatibili agli spazi a disposizione.


La Compagnia Lavoratori Portuali "Lodovico Maresca" gestisce dal 1933 le operazioni di sbarco e imbarco del Porto commerciale di Imperia.


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view post Posted on 27/8/2021, 21:15     Top   Dislike
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Alla città è stata conferita nel 2006 la Bandiera Blu per la qualità dei servizi del porto turistico (Imperia Mare).


Ha acquistato rilevanza internazionale per i raduni biennali di Vele d'epoca, che vedono centinaia di yacht, grandi e piccoli, riunirsi nel porto.


Sempre nell'ambito dei raduni navali ad Imperia è degno di nota e conosciuto a livello internazionale il raduno di motoryacht d'epoca, che si tiene ogni due anni (alternandosi alle Vele d'epoca) in calata Cuneo, nel porto di Oneglia.


Si stanno effettuando i lavori di ampliamento portuale, che prevedono la realizzazione di 1400 posti barca ed un'ampia serie di servizi ed esercizi commerciali a terra.

I lavori per il nuovo porto hanno preso il via con la posa della prima pietra a marzo del 2006, e nel 2009 sono state completate le prime opere, mentre per vederlo terminato totalmente bisognerà probabilmente aspettare ancora molto tempo.


I lavori consistono sia nella riqualificazione di aree che precedentemente ospitavano insediamenti industriali, sia nella costruzione di nuovi moli in aree precedentemente occupate dal mare e che sono state interrate nel secondo dopoguerra.




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view post Posted on 31/8/2021, 20:30     Top   Dislike
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Aeroporti


L'aeroporto principale della regione è indubbiamente l'internazionale "Cristoforo Colombo" di Sestri Ponente. Si tratta di uno scalo situato a circa 9 km ad ovest dal centro di Genova (a cui è collegato con l'autostrada dei Fiori), e sviluppato su una penisola artificiale realizzata con il riempimento di un tratto di mare.

Inaugurato nel 1962, inizialmente era dotato di una pista di 2285 metri che è lunga 3065 metri e di un'aerostazione provvisoria costituita da alcuni prefabbricati. Invece di essere temporanei, i prefabbricati sopravvissero a lungo e la nuova, definitiva aerostazione vide la luce solamente nel 1986.

Lo scalo viene talvolta utilizzato come scalo di supporto per gli aeroporti del nord Italia quando questi sono chiusi per nebbia.

L'aeroporto genovese riveste un ruolo importante per il supporto fornito alle strutture e al personale del porto mercantile, che costituisce il principale bacino d'utenza, insieme alle industrie manifatturiere e alle strutture fieristiche.

Aeroporti minori si trovano ad Albenga (Aeroporto internazionale Clemente Panero), Sarzana (Aeroporto Bartolomeo Arrigoni, scalo militare e aeroclub) e La Spezia (Aeroporto militare Luigi Conti).

Aeroporto Internazionale di Genova - Sestri Ponente "Cristoforo Colombo" (aeroporto civile e pubblico)
Aeroporto Internazionale dell'area metropolitana di Genova - Albenga "C. Panero" (aeroporto civile e privato, con alcuni voli pubblici, e aeroclub)
Aeroporto di La Spezia Cadimare "L. Conti" (aeroporto utilizzato dall'Aeronautica militare ed idroscalo)
Aeroporto di Sarzana - Luni "B. Arrigoni" (aeroporto utilizzato dalla Marina militare, dalla Guardia costiera e dalla Aviazione generale)
Aviosuperficie di Andora Stellanello
Aviosuperficie della Fontanabuona Calvari
Aviosuperficie della Valdivara Borghetto di Vara
Eliporto di Genova Ospedale San Martino
Eliporto di Savona Ospedale San Paolo
Eliporto di Pietra Ligure Ospedali Riuniti Santa Corona
Eliporto di Imperia San Lazzaro
Eliporto di Lavagna
Eliporto dell'Aveto Rezzoaglio
l'Area metropolitana di Genova è servita nel suo entroterra da:

Aeroporto del retroterra genovese di Novi Ligure "E. Mossi", oltre i confini amministrativi della Liguria
servono la regione anche altri tre scali raggiungibili dal territorio ligure in circa mezz'ora di percorso stradale:

Aeroporto di Nizza-Côte d'Azur (aeroporto civile e pubblico)
Aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa (aeroporto civile e pubblico)
Eliporto del Principato di Monaco




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view post Posted on 3/9/2021, 18:54     Top   Dislike
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Cultura
Siti interessanti




Patrimoni dell'umanità UNESCO Modifica
Centro storico di Genova
Cinque Terre, Tino, Tinetto, Palmaria e Porto Venere.


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Zone a Protezione Speciale (ZPS)
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Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) della Liguria, classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE e definite dal Decreto 25 marzo 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 168 del 21 luglio 2005).

Piancavallo
Monte Saccarello - Garlenda
Sciorella
Monte Toraggio - Gerbonte
Testa d'Alpe-Alto
Ceppo-Tomena
Parco del Beigua - Passo del Turchino.


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