IL FARO DEI SOGNI

Veneto

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Teatro comunale Mario Del Monaco di Treviso
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Teatro Accademia di Conegliano
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Il Teatro Accademia di Conegliano.
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Teatro Rivoli di Valdagno
È il teatro più grande del Veneto e uno dei più grandi del nord est.

È chiuso dal 30 giugno 1981.

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Teatro Sociale di Rovigo
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Teatro Salieri di Legnago
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Teatro "Mario Del Monaco" di Treviso.
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Teatro de la Sena di Feltre
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Teatro Sociale di Villa Bartolomea
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Pittura, architettura e scultura -
Medioevo e gotico


Il Medioevo ha permesso la creazione di opere monumentali quali il complesso di chiese dell'isola di Torcello, nella laguna veneziana, con la cattedrale di Santa Maria Assunta fondata nel 639, il campanile eretto nell'XI secolo e la chiesa di Santa Fosca realizzata intorno al 1100, edifici importanti per la presenza di mosaici.

A Verona il Medioevo ha visto la costruzione della basilica di San Zeno Maggiore, opera nella quale più che altrove si scorge la mescolanza di stili che in quel periodo fecero di Verona un importante crocevia per il Nord Europa.

Tra gli esempi di arte gotica, oltre alle chiese veneziane di Santa Maria Gloriosa dei Frari e a quella di Santi Giovanni e Paolo, troviamo le Arche scaligere nel centro storico di Verona.

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Giotto e Padova
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Mentre nelle città venete l'impostazione rimaneva quella bizantina, un elemento di innovazione viene portato a Padova da Giotto, portatore di una nuova tradizione pittorica: quella toscana.

Verso il 1302 riceve l'incarico dal banchiere Enrico Scrovegni di affrescare la cappella di famiglia, oggi nota appunto con il nome di Cappella degli Scrovegni, uno dei monumenti artistici più importanti di Padova e del Veneto.

Le influenze del contributo di Giotto si sono fatte sentire subito, e si ritrovano negli affreschi di Giusto de' Menabuoi nel battistero del Duomo di Padova e in quelli di Altichiero nella Basilica di Sant'Antonio.


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Il Rinascimento




Dopo una fase di sviluppo dell'arte gotica, con la creazione di opere importanti tra cui il palazzo della Ca' d'Oro, il Palazzo Ducale e le basiliche di Santa Maria Gloriosa dei Frari e dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, l'influsso rinascimentale inaugurò una nuova stagione.

Oltre a Donatello, un importante artista rinascimentale fu il veneto Andrea Mantegna (1431-1506), la cui opera più importante presente in Veneto è forse la Pala di San Zeno a Verona.

Con l'espandersi in terraferma della Serenissima e il consolidarsi delle sue istituzioni si ebbe anche uno sviluppo artistico di eccezionale levatura: Mantegna, Vittore Carpaccio, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, il Pordenone gettarono le basi di quella che sarebbe stata la stagione della pittura veneta.

Il Rinascimento troverà in Padova la sua culla veneta dove crescere e svilupparsi.

Tra gli artisti rinascimentali che operarono troviamo Donatello, il quale lavorò soprattutto a Padova e in particolare nell'altare della basilica di Sant'Antonio, il Pisanello, le cui opere sono presenti soprattutto a Verona e in particolare nella chiesa di Sant'Anastasia (suo è l'affresco di San Giorgio).


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Giorgione e Tiziano
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La fase successiva vide come protagonisti Giorgione, Tiziano, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto.

Se nella prima fase, con Carpaccio e Bellini, le influenze della pittura internazionale furono ancora evidenti e i riferimenti all'arte fiamminga numerosi, con Giorgione e Tiziano incominciò un nuovo modo di fare pittura, originale e innovativo, che caratterizzò i pittori della scuola veneta rispetto ad altre tradizioni.

Giorgione, artista enigmatico per le sue opere piene di allegorie, creò le sue opere senza partire da un disegno preparatorio ma utilizzando il colore a macchie per trasmettere la sensazione dell'immagine.

Questa innovazione cercava l'imitazione dei fenomeni naturali creando delle atmosfere con i colori e mettendo in secondo piano la ricerca della perfezione figurativa.

Una delle sue opere più celebri, la Tempesta(1506-1508), oggi nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia, è un esempio di questo uso del colore, in cui l'impasto cromatico indefinito e la trama continua della pittura priva di disegno preparatorio conferiscono all'opera un'atmosfera particolare.

Tiziano, bellunese nato a Pieve di Cadore, portò avanti l'uso di questa tecnica pittorica senza disegno, creando capolavori come l'Assunta (1516-1518), pala d'altare dalle dimensioni imponenti visibile sull'altare principale della basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia; un'opera la cui suggestione è dovuta all'uso del colore in cui predominano toni accesi.



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Tintoretto, Veronese e Bassano


Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518-1594) riprende il manierismo romano ma lo rielabora in uso tipicamente veneto del colore, accentuando il luminismo e dando alle proprie opere delle prospettive insolite, a volte vere e proprie deformazioni prospettiche, con lo scopo di accrescere il senso di tensione che permea l'opera.

Palazzi e chiese di Venezia sono pieni di capolavori firmati da Tintoretto, ma vanno citati senza dubbio i 66 dipinti presenti nella Scuola Grande di San Rocco e l'Ultima Cena nella chiesa di San Giorgio.

Paolo Caliari detto il Veronese (1528-1588), con opere che celebravano la vita di Venezia, si dedica a opere civili come palazzi e case di nobili veneziani.

Sue furono parte della decorazione di Palazzo Ducale e la decorazione di numerose ville palladiane, tra cui Villa Barbaro. Jacopo da Ponte detto Bassano (1517-1592) rinnovò l'arte figurativa lagunare pur essendo un artista dell'entroterra, grazie all'introduzione di immagini prese dalla vita reale, arricchiti da un tocco drammatico e intenso.


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Palladio
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Andrea Palladio, divenuto il proto (architetto capo) della Repubblica di Venezia, è l'architetto più famoso nel mondo e una delle figure più influenti nella storia dell'architettura.

Nato nel 1508 a Padova e morto nel 1580, si trasferì in gioventù a Vicenza, dove visse e operò.

Tra le sue architetture si ricordano anzitutto le numerose ville, dislocate nella campagna tra le province di Vicenza, Padova e Treviso e le chiese veneziane di San Giorgio, quella del Redentore, e delle Zitelle, nell'isola della Giudecca.

I suoi palazzi sono situati quasi esclusivamente a Vicenza, dove ha lasciato i suoi capolavori assoluti.

L'architettura palladiana riprende i motivi dell'architettura classica romana, nelle ville che richiamano le forme del tempio, creando capolavori quali Villa Emo, Villa Barbaro, Villa Almerico Capra, Villa Foscari detta la Malcontenta. A questa estetica, anticipatrice del neoclassico, corrisponde una rigorosa ricerca della funzionalità che doveva avere una villa di campagna, nella quale il corpo centrale, abitazione del proprietario, deve consentire il controllo sulle attività produttive della campagna circostante, strutturando le parti funzionali, come le barchesse, a ridosso del corpo centrale.

Nel caso di villa Badoer, la barchessa, formata da un ampio colonnato circolare, racchiude l'aia antistante la facciata della villa, permettendo così di creare uno spazio che richiama l'idea antica del foro romano, e portando tutte le attività della campagna a gravitare davanti alla villa stessa.

La ricerca stilistica di Palladio ha dato vita a un movimento architettonico, il palladianesimo, che ha avuto grande seguito nei tre secoli successivi, ispirando altri architetti, alcuni dei quali suoi allievi diretti, tra cui Vincenzo Scamozzi, che dopo la morte del maestro ne completò alcune opere, tra cui anzitutto il Teatro Olimpico a Vicenza.



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Il Settecento



Nel Settecento la scuola veneziana può contare su numerosissimi artisti: i pittori Giambattista Tiepolo, suo figlio Giandomenico, Giovanni Battista Piazzetta, Pietro Longhi, Marco e Sebastiano Ricci, Nicolò Bambini, Sebastiano Bombelli, Giovanni Antonio Fumiani, Gaspare Diziani, il pittore d'architetture Girolamo Mengozzi Colonna, la pittrice Rosalba Carriera; gli scultori Morlaiter, Filippo Parodi, Bernardi Torretti e suo nipote Giuseppe Torretto; gli architetti Gerolamo Frigimelica, Giorgio Massari, Giovanni Scalfarotto, Tommaso Temanza; il vedutista Gianantonio Canal più noto come Canaletto, l'intagliatore Andrea Brustolon, i commediografi Carlo Goldoni e Gasparo Gozzi, i poeti Alessandro Labia e Giorgio Baffo, i compositori Benedetto Marcello e Antonio Vivaldi.


In seguito, sul finire della repubblica, emerge Antonio Canova.

Con Giambattista Tiepolo (1696-1770) la prospettiva assume un ruolo centrale nella rappresentazione, non per dare enfasi alla tensione dell'immagine, ma solo per dare un impatto teatrale alle figure.

Con Tiepolo, infatti, la prospettiva viene forzata fin oltre i limiti usuali, dipingendo sui soffitti figure riprese dal basso in un movimento che le rende spettacolari.

Altro elemento caratteristico dell'arte veneta è il vedutismo, che vede in Canaletto (1697-1768) e in Francesco Guardi (1712-1793) le due figure di spicco.

Il Canaletto ricorre a studi prospettici rigorosi cercando di rendere quasi “fotograficamente” la realtà, modellando i colori per accentuare la vitalità dell'immagine.

Francesco Guardi cerca invece un taglio più soggettivo e meno preciso, cercando di comunicare un'emozione.

Antonio Canova è il maggiore scultore del suo tempo in Europa. Nato a Possagno, elabora l'arte classica diventando il riferimento del neoclassicismo.

Il tempio di Possagno, da lui stesso progettato, è l'emblema dell'architettura neoclassica, mentre nella gipsoteca, un tempo casa del Canova, si conservano i calchi delle opere più famose che si trovano nei vari musei del mondo, data la sua fama che si impose a livello internazionale.

Tra le opere più importanti Amore e Psiche giacenti e il Monumento funerario per Maria Cristina d'Austria.



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Tra Ottocento e Novecento
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Venendo a mancare un centro principale dopo la caduta della Serenissima, ogni città ha declinato l'arte secondo varianti proprie e modelli specifici.

Importante fu, tuttavia, il ruolo dell'Accademia di belle arti di Venezia, che seppe attrarre numerosi artisti giovani dal territorio circostante.

Tra i numerosi artisti Guglielmo Ciardi, che riprende l'esperienza dei macchiaioli unendola al colorismo tipico della scuola classica veneta, facendo emergere dai suoi quadri una essenzialità cromatica; Giacomo Favretto: anch'egli, come Ciardi, valorizza il colorismo, talvolta in modo molto accentuato; Federico Zandomeneghi, pittore che si discosta dalla tradizione del colorismo veneto, per avventurarsi in uno stile di stampo impressionista tipicamente francese; Luigi Nono, che nelle sue opere giunge a esiti veristi, anche se, oltre alla pittura di scene di genere, si impone per ritratti di raffinata descrizione psicologica.



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Tra Ottocento e Novecento


Venendo a mancare un centro principale dopo la caduta della Serenissima, ogni città ha declinato l'arte secondo varianti proprie e modelli specifici.

Importante fu, tuttavia, il ruolo dell'Accademia di belle arti di Venezia, che seppe attrarre numerosi artisti giovani dal territorio circostante.

Tra i numerosi artisti Guglielmo Ciardi, che riprende l'esperienza dei macchiaioli unendola al colorismo tipico della scuola classica veneta, facendo emergere dai suoi quadri una essenzialità cromatica; Giacomo Favretto: anch'egli, come Ciardi, valorizza il colorismo, talvolta in modo molto accentuato; Federico Zandomeneghi, pittore che si discosta dalla tradizione del colorismo veneto, per avventurarsi in uno stile di stampo impressionista tipicamente francese; Luigi Nono, che nelle sue opere giunge a esiti veristi, anche se, oltre alla pittura di scene di genere, si impone per ritratti di raffinata descrizione psicologica.



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Musica - Musicisti




Antonio Salieri
Antonio Vivaldi
Agostino Steffani (Castelfranco Veneto, 1655 - 1728) Compositore barocco.
Tomaso Albinoni (Venezia, 1671 – 1751) compositore e violinista del periodo barocco.
Antonio Vivaldi (Venezia, 1678 – Vienna, 1741), compositore e violinista legato all'ambiente del tardo barocco veneziano.
Baldassare Galuppi (Burano, 1706 – Venezia, 1785), compositore e organista.
Andrea Luchesi (Motta di Livenza, 23 maggio 1741 – Bonn, 21 marzo 1801), è stato un compositore e organista, probabile maestro di Beethoven - sul suo nome è sorta una polemica, perché alcuni studiosi lo ritengono autore di sinfonie e composizioni attribuite in seguito a Mozart e Haydn
Antonio Salieri (Legnago, 1750 – Vienna, 1825), compositore.
Ermanno Wolf Ferrari (Venezia, 1876- Venezia 1948) Compositore
Luigi Nono (Venezia 1924 - 1990), compositore di musica contemporanea.
Claudio Scimone (Padova 1934 - 2018), direttore d'orchestra.
Giuseppe Sinopoli (Venezia, 1946 - Berlino, 2001), direttore d'orchestra, compositore e saggista.
Mario Brunello (Castelfranco Veneto, 1960), violoncellista italiano.
Stefano Ianne (Padova, 1963), compositore e polistrumentista.
Rondò Veneziano, ensemble musicale italiano che compendia la musica barocca da camera e le sonorità della musica pop e rock.


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Cultura di massa - Filastrocche




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Feste tradizionali
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Casera durante la festa del Pan e Vin a Cinto Caomaggiore.


Festa del Redentore: si svolge la terza domenica di luglio a Venezia con spettacoli pirotecnici e processioni fino alla Basilica del Redentore, costruita come voto cittadino per la fine della peste del 1575-1576.

Anche in tutto l'entroterra la gente si ritrova alla sera per mangiare all'aperto e assistere agli spettacoli pirotecnici organizzati nei vari paesi.


Festa della Madonna della Salute: si celebra il 21 novembre a ricordo della fine della lunga pestilenza che decimò la popolazione veneziana fra il 1630 e il 1631.

Un ponte di barche viene approntato per l'occasione, mentre la popolazione si reca in processione presso la Basilica di Santa Maria della Salute, aperta per l'occasione fino a sera tarda.


Carnevale di Venezia: festa di antichissima tradizione, prevede una nutrita serie di spettacoli di vario tipo in città, sia nei teatri sia all'aperto per tutto il periodo carnevalesco.

Un tempo durava dall'Epifania fino al mercoledì delle Ceneri: oggi il periodo è limitato ai sei giorni che vanno da giovedì grasso al martedì grasso successivo.


Regata delle Antiche Repubbliche Marinare: si svolge ogni anno in un giorno compreso tra la fine di maggio e l'inizio di luglio, ed è ospitata a rotazione da Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.


Festa della Sensa: si svolge a Venezia a partire dall'anno 1000, il giorno dell'Ascensione.

Prevede una serie di manifestazioni, fra le quali un corteo storico di barche che di fronte alla Chiesa di San Nicolò del Lido di Venezia celebra la cerimonia dello Sposalizio del Mare.


Festa di Sant'Antonio da Padova: si svolge il 13 giugno, e prevede una processione per le vie del centro di Padova.


Brusa vecia: si svolge la sera dell'Epifania e prevede l'incendio di un fantoccio raffigurante la Befana e simboleggia il buttarsi alle spalle le cose vecchie per essere pronti ad accogliere il nuovo anno.


Festa del Panevin: si svolge nei giorni vicini all'Epifania, e prevede dei falò in piazza o nei cortili delle case di campagna, attorno ai quali ci si trova per mangiare la pinza e bere vin brulé.

La sua origine è antichissima e pare risalga a riti protostorici. Attualmente è ancora molto diffusa e sentita.


Regata Storica: si svolge la prima domenica di settembre a Venezia e coinvolge la cittadinanza in una gara di voga alla veneta accompagnata da sfilate in barche storiche.


Partita a scacchi di Marostica: la partita a scacchi di Marostica si svolge nella piazza sotto il castello di Marostica che ricorda una scacchiera e rievoca una partita che, secondo la tradizione odierna, si sarebbe svolta verso l'anno 1454 tra due nobili giovani.


Vendri gnocolar: si svolge l'ultimo venerdì del Carnevale di Verona, ed è caratterizzata dalla maschera del papà del gnoco, la più antica maschera veronese.


Bati marso o bruxa marso: festa popolare che avviene ai primi di marzo in quello che un tempo era il Capodanno veneto.

In questi giorni si bruciano dei falò per risvegliare la natura e alcuni bambini girano per il paese e la campagna facendo rumori con pentole o utensili di lavoro.

Tali riti sopravvivono soprattutto nella fascia pedemontana da Verona e Vicenza fino a Treviso.


***
Eventi culturali
***


Molti gli eventi che animano la vita culturale della regione, alcuni dei quali anche di richiamo internazionale. Fra tutti, vanno segnalati i seguenti:

Biennale di Venezia: ente no-profit di promozione artistica che si divide nei settori musica, architettura, danza, cinema (di cui la mostra del cinema è una produzione) e teatro.


Festival lirico areniano: si tiene ogni estate all'Arena di Verona, dove vengono allestite le opere liriche più famose.


Veneto Jazz Festival: festival di danza e musica jazz che si svolge nei luoghi più suggestivi della regione, soprattutto nella pedemontana (Bassano del Grappa, Marostica, ecc.).


Carnevale di Venezia, uno dei carnevali più conosciuti al mondo.

Le tipiche maschere del carnevale veneziano.
Operaestate Festival Veneto: festival di spettacolo dal vivo che si tiene a Bassano del Grappa nei mesi estivi annualmente.


Incontri asolani - Festival internazionale di musica da camera: rassegna di musica da camera di richiamo internazionale, ha luogo nei luoghi suggestivi di Asolo.


Premio Campiello (Venezia): premio letterario
Mostra internazionale dell'illustrazione per l'infanzia di Sarmede: mostra che si svolge ogni anno e che raccoglie illustrazioni per l'infanzia provenienti da tutto il mondo.


Cortina InConTra: è una serie di incontri che avvengono a Cortina d'Ampezzo, dove alcuni ospiti illustri dibattono di cultura, attualità, politica e società.

Molti i politici che vi prendono parte, facendo di questo evento uno dei più seguiti durante i mesi estivi.


Rassegna internazionale di canto corale di Mel, in provincia di Belluno è un festival suddiviso in tre serate in cui si esibiscono tra la fine di giugno e l'inizio di luglio cori polifonici provenienti da tutto il mondo.

Vivavoce: festival internazionale di musica a cappella; si tiene principalmente in teatri e chiese di Treviso e Castelfranco Veneto.
Festival nazionale dei sosia d'Italia: festival nazionale di musica e spettacolo live di sosia di personaggi famosi nazionali e internazionali; si tiene principalmente a Bibione.


Estate teatrale veronese: rappresentazioni teatrali principalmente al teatro romano di Verona, dove viene messo in scena soprattutto William Shakespeare.


Treviso Suona Jazz: festival di musica jazz della città di Treviso, www.trevisosuonajazz.it .
Premio Camposampiero.

Premio Nazionale Biennale di poesia religiosa.
www.premiopoesiacamposampiero.it



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Palio


Diverse città organizzano il palio, tra cui vale la pena citare:

Palio di Noale: rievocazione storica del Palio pedestre disputato a Noale nel 1339 e 1347 sotto la signoria dei Tempesta.


Palio di Feltre: si disputa la prima domenica di agosto. Oltre alla corsa di cavalli prevede la gara di tiro con l'arco, la staffetta e il tiro alla fune.


Palio della Marciliana: si disputa a Chioggia (VE) la terza domenica di giugno di ogni anno. È una gara di tiro con la balestra da banco.


Palio dei 10 Comuni del Montagnanese: si disputa la prima domenica di settembre.

Oltre alla corsa di cavalli prevede la tenzone degli arcieri, la corsa dei gonfaloni e il tiro alla fune.


Palio del drappo verde di Verona: si tratta di una rievocazione del Palio istituito nel 1208.


***
Cinema
***


Si svolgono numerosi festival o eventi legati al cinema, tra cui:

Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
Veneto Film Festival, rete di festival cinematografici che hanno luogo nella regione, tra cui:

Lago film fest: si tiene presso il lago di Revine, e riguarda il mondo dell'immagine, allargando il concetto di cinema, per mezzo di proiezioni, dibattiti, incontri e cene.


Circuito Off: si tiene nell'isola di San Servolo a Venezia, e ospita cortometraggi di giovani registi emergenti a livello internazionale.


Euganea Film Festival: si tiene a Monselice e nei Colli Euganei, ed è dedicato ai cortometraggi e ai documentari.


Film Festival della Lessinia: si tiene in Lessinia, dedicato esclusivamente a tutto ciò che riguarda la montagna.


Gallio festival del cinema italiano: festival di opere prime italiane; si tiene a Gallio, sull'altopiano di Asiago.



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Cucina





La presenza di zone umide molto importanti, quali il Delta del Po, e la presenza di numerosi fiumi e corsi d'acqua hanno permesso la coltivazione di moltissime specie vegetali.

Inoltre, la varietà di terreni e di altitudini, hanno reso possibile la diversificazione delle colture.

Alcune delle produzioni tradizionali regionali:

Radicchio Rosso di Treviso e di Castelfranco
Asparago bianco di Bassano del Grappa
Asparago bianco di Cimadolmo
Asparago di Badoere
Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese
Ciliegia della Val d'Alpone
Ciliegia di Cazzano di Tramigna
Ciliegia di Marostica
Brodo di giuggiole di Arquà Petrarca
Olio extravergine d'oliva Garda
Riso Nano Vialone Veronese
Prosciutto Veneto Berico-Euganeo
Sopressa di Valli o Vicentina
Formaggio Asiago
Formaggio Piave
Formaggio Morlacco, stagionato solo per 15 giorni
Formaggio Bastardo, prodotto sul Monte Grappa
Formaggio delle malghe del Monte Cesen
Mais Marano
Mais Biancoperla
Formaggio Monte Veronese
Melone del Delta polesano
Riso del Delta del Po
Anguilla del Delta del Po
Vongola verace del Polesine
Cozza di Scardovari
Moscardino di Caorle
Canestrello bianco di Caorle
Broccolo fiolaro di Creazzo

220px-Asparago_Bianco_di_Bassano_del_Grappa


L'Asparago bianco di Bassano del Grappa


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Piatti tipici




Il contributo delle culture con le quali, storicamente, la Repubblica di Venezia entrò in contatto, è evidente anche nella tradizione culinaria della regione.

Infatti, la presenza di elementi provenienti da culture del Medio e dell'Estremo Oriente si può riscontrare sia nei piatti veneziani sia in quelli regionali.

Tuttavia, va evidenziata la differenza tra zone montane, zone di pianura e zone costiere, dove la diversità di prodotti offerti dall'agricoltura o dalla pesca ha determinato una diversità anche culinaria, prediligendo piatti a base di carne e formaggi nelle zone montane, ortaggi, carni suine e ovine in pianura, piatti di pesce nelle zone costiere e dei laghi, o nelle campagne ricche di canali e risaie.


***
I piatti tipici più apprezzati:

Agnolini essenzialmente è un tortellino, nel basso veronese era piatto della domenica servito esclusivamente in brodo preferibilmente di cappone.


Pearà: salsa veronese fatta con brodo, pane grattugiato, midollo di bue e pepe.

Serve ad accompagnare i piatti di carne bollita (lesso), composto possibilmente da carne di manzo, maiale e gallina, la lingua di vitello e il codeghin (cotechino)

Nata secondo la tradizione per invogliare l'inappetente Rosmunda dopo che il re dei Longobardi Alboino l'aveva costretta a bere nella coppa ottenuta dal cranio, di suo padre Cunimondo il re dei Gepidi.


Sardee in saor: sarde fritte lasciate macerare in una salsa composta di aceto e cipolle, uvetta, pinoli e zucchero.

È un piatto soprattutto veneziano, e pare fosse usato nei lunghi viaggi compiuti da Marco Polo: la marinatura delle sarde nel composto agrodolce, permetterebbe una buona conservazione del preparato, consentendo così una buona conservazione, soprattutto nei lunghi viaggi.


Baccalà alla vicentina: piatto vicentino fatto con stoccafisso lasciato in ammollo e poi pestato, infarinato e cotto a fuoco lentissimo con latte e olio di oliva in uguali quantità.

Ricetta molto antica che si tramanda di generazione in generazione.


Baccalà mantecato: piatto veneziano che consiste nel pestare al mortaio dello stoccafisso aggiungendo olio di oliva e latte, fino a ottenerne una crema omogenea.


Fegato alla veneziana: fegato bovino preparato con cipolle e aceto o vino bianco.

Inizialmente soffritto con abbondante cipolla, va poi mantecato con aceto e vino per risultare morbido nel suo intingolo profumato e leggermente agrodolce, va aggiunta uvetta.


Polenta rossa: profumata dal gusto particolare, ottenuta con il mais marano
Polenta bianca: polenta dal colore bianco ottenuta con il Mais Biancoperla.
Bigoi al ragù d'anatra: pasta fatta in casa, con una trafila a mano, simile agli spaghetti condita con ragù di carne d'anatra. Tipica della pianura veneta e della pedemontana

Bigoi col musso: pasta fatta in casa con sugo di carne di asino.


Bigoi con le sardele o Bigoi in salsa: bigoli conditi con una salsa di sarde salate agone del lago di Garda e cipolle. Non manca mai per tradizione nel Venerdì santo.


Risi e bisi: risotto con i piselli, tipico della pianura veneta.
Papparele con i bisi.
Pasta e fasioi: pasta e fagioli.


Lasagne con la lepre o col coniglio: lasagne con el conejo o el liegore, in lingua veneta.


Riso con la zucca, tipico della bassa veronese
Tortelli con la zucca: Tortej con la zuca in lingua veneta di chiara influenza mantovana, con ripieno che può essere dolce o salato, diffusi soprattutto nella zona ovest della Provincia di Verona
Risotto nero: cucinato con il nero di seppia.


Seppie alla veneziana: seppie cotte in umido con una salsa a base di pomodoro e cipolle, a cui si aggiungono i sacchetti di nero di seppia.
Pastisada de caval: brasato di cavallo, prelibato piatto veronese a base di carne di cavallo, cipolla e spezie frutto di ore a lenta cottura nel vino rosso.

Piatto nato, secondo la leggenda, il 30 settembre del 489 a seguito una storica sanguinosa battaglia alle porte di Verona tra gli eserciti di Odoacre e Teodorico, a campagna minore , oggi Madonna di Campagna, tra San Michele Extra e San Martino Buon Albergo.

Sul campo vennero a trovarsi centinaia di animali morti, la cui carne in abbondanza, fu data alla popolazione da Teodorico per festeggiare la vittoria, quella non consumata durante i festeggiamenti venne conservata tagliata a pezzi nel vino per renderla morbida e commestibile. Esiste anche la variante con el muso, l'asino in lingua veneta; preparata sempre con lo stesso procedimento.


Risotto con i bruscanzoli: chiamati anche bruscansi o bruscandoli, varietà selvatica di luppolo e non di asparago come da molti erroneamente confuso, diffuso nel veronese.


Risotto con i scrissioi: chiamati anche carletti, schioppettini o stridoli, si tratta di un'erba spontanea e commestibile dal gusto delicato (Silene Vulgaris).


Risotto con i fegadini e le regueste: riso con fegatini e durelli di gallina.


Risotto all'Amarone: risotto aromatizzato con il vino Amarone della Valpolicella, è un piatto originario di Verona.


Risotto con il tastasal, cioè con carne macinata di suino, in pratica lo stesso impasto per il salame. La ricetta richiede riso vialone nano, brodo di carne, cipolla, cannella, burro, formaggio Grana Padano o Parmigiano Reggiano, rosmarino, vino bianco. Come molti risotti è diffuso a Verona e nella sua provincia.


Risotto all'isolana: piatto veronese (per l'esattezza di Isola della Scala, paese che dà il nome a questo piatto) di cui gli ingredienti base sono il riso vialone nano e il tastasal (carne macinata di suino) con aggiunta di macinato di carne di vitello, simile negli ingredienti al precedente, si differenzia per una mantecatura che nella sua cremosità ne esalta il sapore, rendendolo una vera e propria prelibatezza.

Piatto delle Feste e dei Matrimoni per eccellenza. Va ricordato anche il Riso a la Pilota, riso con ingredienti simili a quello con il tastasal, vanto della cucina mantovana deriva dal Pilota, che era l'addetto alla pila, dove si ripuliva il riso dall'involucro pula.
Risotto con le rane, piatto veronese con ingredienti il riso vialone nano e le rane dei fossi della pianura.


Risotto con pessin: piatto veronese, ma molto diffuso anche nella zona di Adria, con ingredienti il riso vialone nano e i pesciolini, presenti nelle risaie della Bassa che vengono pescati al momento della fuoriuscita dell'acqua dalle risaie. Il pesce è fritto a parte e aggiunto solo a fine cottura del riso.


Risotto con i saltarei: come il precedente, ma con dei piccoli gamberetti d'acqua dolce numerosi nelle risaie.


Risotto con la tinca: piatto veronese del lago di Garda con ingredienti il riso e la tinca.
Trippe in brodo o in sugo.
Rane fritte: con l'aggiunta di sale e un po' di succo d'arancia.
Anguilla (bisato): anguilla tagliata a rondelle e fritta, oppure preparata in umido.


Moeche: piatto tipico della laguna di Venezia; sono granchi in fase di muta (quindi senza carapace, di conseguenza risultano molli) che vengono infarinati e fritti. Una variante simile sono le masanete, femmine di granchio consumate assieme alle loro uova.


Pesce gatto (barbo): fritto, tutti accompagnati da verdure di stagione e naturalmente da abbondante polenta.


Pesce gatto in umido con Polenta.


Paparele in brodo coi figadini: piatto veronese a base di tagliatelle con fegati e cuori di gallina.


Gnocchi al ragù di carne o con l'intingolo della Pastisa de Caval, ma diffusi anche al pomodoro, con abbondante grana.

Piatto tipico veronese, immancabile nel Vendri gnocolar, giorno della sfilata dei carri del Carnevale di Verona
Gnocchi di malga: piatto della montagna veronese e vicentina con ingredienti gli gnocchi conditi col formaggio Monte Veronese e burro della Lessinia. Nel vicentino è uso mangiarli dolci, aggiungendo uva passa e zucchero.
Fortaja co' a segoea: frittata con la cipolla.
Polenta e Scopeton: è una grassa sardina atlantica Sardina pilchardus, salata; un tempo si usava appenderla a una trave.
Renga rostia: aringa del lago di Garda arrostita e conservata sotto olio di oliva.


Polenta e Renga: polenta con aringa arrostita alla griglia. Piatto tipico di Parona e del periodo di quaresima.


Polenta e osełi (o osei): polenta con piccola cacciagione (allodole, tordi, passeri, ecc.)
Polenta e quaie: polenta con le quaglie.

Per entrambi i piatti si usa un particolare tipo di tegame oblungo per raccogliere il grasso che cola dai piccoli spiedi.
Schiz: formaggio di malga cotto, accompagnato da polenta. Piatto bellunese.
Pastin: carne di suino tritata e lasciata macerare.


Toresan di Breganze: piccione selvatico fatto allo spiedo.


Gnocchi alle granseole.
Schissotto: pane tipico della bassa padovana, caratterizzato da un impasto senza lievito e dall'aggiunta di strutto, ciccioli di maiale o grasso d'oca. Veniva cotto sotto un coperchio sulle braci del camino.
Maroni: caldarroste solitamente consumate con vino rosso.


Tortajon: torta a base di uova zucchero e burro, che una volta veniva cotta nel testo, un particolare tipo di tegame, che si poneva sulle braci del camino.
Bigoloto: torta simile a una focaccia detta anche Brasadèla, preparata con uova, zucchero, burro (un tempo si usava l'unto che rimane in superficie dell'acqua di bollitura del cotechino), limone grattugiato; può essere con le mele o i fichi, cotta con il Testo sulla graticola.
Fogazin con i pomi: focaccia con uova burro e zucchero, con aggiunta di mele.


Crema fritta: crema pasticcera preparata in modo da ottenerla molto densa, tagliata a losanghe successivamente fritte.
Pan Biscoto: Pane biscottato, con una cottura di 24 ore a 100 gradi. Buono anche da solo, ma superlativo con salumi, formaggi e sottaceti

Pinza: dolce antichissimo, preparato con pane raffermo, latte, fichi secchi, uvetta, semi di finocchio e polenta. È tradizione mangiarlo nelle festività dell'Epifania, accompagnato dal vin brulé.


Załeti: biscotti fatti con farina di mais, uvetta e liquore. Il nome deriva dal colore giallo (zialo o zalo in veneto).


Bussolai o bussolà: biscotti semplici fatti con burro di forma circolare.

Baicoli: Particolare biscotto secco veneziano.
Pandoro e nadalin: dolci natalizi veronesi, il primo diffuso anche a livello nazionale grazie alla produzione industriale.

Solitamente viene accompagnato con crema al mascarpone.

Tiramisù: tipico dolce veneto con savoiardi (o pavesini) imbevuti di caffè, alternati a strati di crema al mascarpone e coperti una spolverata di cacao.

Frittella vicentina (Fritole) tipica nel periodo di Carnevale, frittella venduta in tutte le fiere, fritta in olio.
Crostoli o Galani, sfoglie di farina e uova fritte in olio, dolci tipici di Carnevale.

Rofioi (o rufioi): simili a ravioli, sono dolci di Carnevale realizzati con una pasta molto simile a quella dei crostoli, chiusi a mezzaluna e ripieni con marmellata di susine, mandorle pestate e amaretti o con mostarda e poi fritti in olio.

Pastafrolle de Santa Lussia: biscotti di pasta frolla di varie forme, consumati a Verona e nella sua provincia il giorno di Santa Lucia (13 dicembre).
Maronada: crema di castagne.

-Bole: castagnaccio.
Sópa coàda: pasticcio di piccione dalla consistenza piuttosto asciutta, accompagnato da una tazza di brodo bollente da consumare a parte o da versarvi sopra. Piatto tipico della cucina Trevigiana.



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view post Posted on 31/5/2021, 19:49     Top   Dislike
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Vini e liquori





Tra i liquori veneti più caratteristici ci sono:

Acqua di melissa: infuso alcolico

Brodo di giuggiole: sciroppo dolce e alcolico fatto con le giuggiole
Liquore alla prugna: distillato ottenuto con il succo delle prugne

Liquore Fragolino: dal colore rosso e dal gusto deciso, è preparato con le fragoline di bosco

Grappa veneta: di vario tipo, dalle grappe con le erbe come ginepro, ruta e genziana; alle grappe aromatiche o monovitigno di vino; dalle grappe fruttate con fragoline, more, lamponi alle più particolari come la grappa al radicchio

Amaro al radicchio rosso di Treviso: ottenuto dal radicchio IGP Rosso di Treviso


Amaro del Cansiglio: fatto con 18 ingredienti tra bacche ed erbe.


Barancino: grappa a cui sono aggiunti oli e infusi di pino, ginepro e mugo.


Maraschino: liquore incolore e dolce realizzato con le marasche
Tagliatella: liquore tipico di Bassano del Grappa

Spritz: aperitivo veneziano, ormai diffuso a livello internazionale


Tra i vini veneti più famosi vanno ricordati i seguenti:

Valpolicella
Valdadige
Lessini Durello
Lugana
Custoza
Recioto di Gambellara
Amarone della Valpolicella
Recioto della Valpolicella
Bardolino
Raboso
Soave
Recioto di Soave
Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (da ricordare particolarmente la tipologia Superiore di Cartizze)
Cabernet di Treviso
Breganze Torcolato



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view post Posted on 3/6/2021, 18:16     Top   Dislike
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Nel calcio a rappresentare il Veneto nei campionati di vertice c'è l'Hellas Verona in quello maschile e Verona Women in quello femminile.

Degne di nota sono anche le formazioni maschili di Chievo, Venezia (1 coppa Italia), Cittadella, L.R. Vicenza (1 Coppa Italia) e Padova nella serie cadetta e di Virtus Verona e Legnago Salus in Serie C e quelle femminili di Padova e Vittorio Veneto che militano nella Serie C.

Pallacanestro Modifica
Nella pallacanestro a rappresentare il Veneto nei campionati di vertice ci sono la Reyer Venezia e Treviso nella massima serie maschile e Schio, San Martino di Lupari e Reyer Venezia Femminile nella massima serie femminile.

Di nota è anche la formazione di Verona militante in A2, Padova (oggi attiva solo a livello giovanile) e Vicenza che in passato hanno militato in massima serie.


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Pallavolo
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Nella pallavolo a rappresentare il Veneto nei campionati di vertice ci sono Padova e Verona nel campionato maschile e Conegliano in quello femminile.

Degne di nota sono le formazioni di Treviso e Petrarca.


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Rugby
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Nel rugby a rappresentare il Veneto nei campionati di vertice ci sono Treviso, Padova, Rovigo, Mogliano, San Donà, Valsugana, Vicenza e Verona.


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Altri sport
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Nel calcio a 5 sono dieci gli scudetti conquistati da compagini venete: sei dalla Luparense (San Martino di Lupari), due ciascuno dall'Arzignano e dalla Marca Futsal (Castelfranco Veneto).

Anche il football americano con le squadre di Padova e Verona il baseball con Padova e l'hockey su ghiaccio con Cortina, Asiago e Alleghe, sono presenti in Veneto.

Il Veneto è stata inoltre la prima regione italiana ad aver ospitato le Olimpiadi, in quanto nel 1956 vi sono stati realizzati i VII Giochi olimpici invernali a Cortina d'Ampezzo.

Diffuso è lo sci alpino su tutte le Dolomiti Bellunesi e oltre con importanti stazioni sciistiche tra le quali Cortina d'Ampezzo, Alleghe, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Baldo, Nevegal, Arabba, Malga Ciapela.

 
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