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| Durante l'impero austro-ungarico furono costruite diverse fortificazioni, tra cui il forte di Fortezza (dove secondo la leggenda i nazisti avrebbero nascosto un'ingente quantità di oro, mai ritrovato).
Oltre a castelli e fortezze, in Trentino-Alto Adige si trovano diverse chiese, abbazie e monasteri, tra cui l'abbazia di Monte Maria, l'abbazia di Novacella e il monastero di Sabiona.
*** Toponimi
Il primo statuto del 1948, assegnava alla regione il nome bilingue "Trentino-Alto Adige/Tiroler Etschland" ("Trentino-Alto Adige/Terra Tirolese dell'Adige").
Per effetto del secondo statuto speciale entrato in vigore nel 1972 il nome bilingue ufficiale della regione è "Trentino-Alto Adige/Südtirol".
La legge di modifica costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 ha inserito la dizione del 1972 (vedi l'articolo 116) nella Costituzione italiana.
Per definire gli abitanti e ciò che attiene alla provincia di Trento si usa il termine "trentino" (o "tridentino" se riferito alla storia o alla Chiesa, p. es. "il Concilio Tridentino"), per gli abitanti e ciò che è riferito alla provincia di Bolzano si usa "altoatesino" o "sudtirolese", quest'ultimo generalmente per riferirsi alla componente di madrelingua tedesca o ladina.
Il nome "Trentino" deriva da Tridentum (nome romano di Trento) per via dei tre colli (Monte Verruca o Doss Trento, Dosso Sant'Agata e Dosso di San Rocco) che circondano il capoluogo.
In realtà il nome sembrerebbe essere anche più antico e di origine retica.
Il toponimo deriva infatti da trent, ovvero "triforcazione" (dovuta al letto irregolare del fiume Adige).
Durante il Risorgimento il linguista Graziadio Isaia Ascoli coniò il toponimo Venezia Tridentina proprio sulla tradizione latina per indicare il territorio dell'odierno Trentino-Alto Adige, all'epoca ancora sotto dominazione austriaca.
La denominazione fu usata durante il Regno d'Italia per designare l'insieme delle nuove province di Trento e Bolzano, ma decadde nell'uso dopo la Seconda guerra mondiale, quando la costituzione italiana introdusse le regioni.
Il toponimo "Alto Adige" deriva dallo storico e omonimo dipartimento dell'Alto Adige, suddivisione di epoca napoleonica del Regno d'Italia che aveva come capoluogo Trento e corrispondeva grosso modo all'attuale Trentino e alla parte meridionale dell'odierno Alto Adige.
Il termine "Tirolo" deriva invece dal borgo e castello di Tirolo (oggi comune presso Merano), che fu a lungo sede della Contea del Tirolo.
L'identità "tirolese" era quindi espressa naturalmente dagli abitanti senza implicare niente di linguistico o politico (si veda, per esempio, il caso del prelato Cristoforo Migazzi, cardinale, vescovo in Ungheria e arcivescovo a Vienna, trentino di lingua "romanza", ovvero italiana, che si autodefiniva "tirolese").
Con le guerre napoleoniche e le temperie nazionalistiche abbattutesi anche nella regione, i toponimi incominciarono ad assumere un valore di rivendicazione etnica e politica.
La parola Tirolo si tinse di una "germanicità monocolore" che in precedenza non aveva avuto e gli italiani sentirono il bisogno di creare nuove forme di autodefinizione territoriale.
Durante la dominazione asburgica il territorio dell'odierno Alto Adige era conosciuto come Mitteltirol, cioè Tirolo centrale, o Deutschsüdtirol, mentre con Südtirol si designava propriamente l'odierno Trentino,[47] detto anche Welschtirol[48] o Welsch-Südtirol dai tedeschi.
Con Südtirol si designava anche l'intera regione Trentino-Alto Adige.
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