IL FARO DEI SOGNI

Pietro Mascagni

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view post Posted on 18/7/2020, 12:36     Top   Dislike
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Si è imputato allora, a Mascagni, l'errore di non aver cavalcato a sufficienza il successo di Cavalleria Rusticana, presentando come opera successiva un idillio come l'amico Fritz, seguita poi dai temi romantici del Guglielmo Ratcliff.


Questa continua sperimentazione, alla fine, non ha potuto che nuocergli, non incontrandosi spesso con i gusti del pubblico e della critica.


Se per esempio un'opera come l’Iris (1898) ha introdotto nella musica lirica i temi cari all'Orientalismo, ben prima di Madama Butterfly (1904), il fatto di indugiare più al simbolismo che alla drammaturgia l'ha comunque penalizzata rispetto all'opera pucciniana.

Lontani da Cavalleria sono sicuramente la commedia Le maschere, ma anche il dannunzianesimo di Zanetto, Isabeau e Parisina.

Questo eclettismo non gli ha certo giovato in termini di accessibilità delle sue opere, che evidenziano varie difficoltà quanto ad esecuzione e ruoli.

Il risultato, perciò, è che pochi interpreti negli ultimi anni vi si sono cimentati con successo.


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La possibilità di riconquistare il pubblico ci fu, se vogliamo, ma non venne comunque sfruttata dal compositore.

Dopo Guglielmo Ratcliff (1895), l'editore Ricordi cercò infatti di riconvertire Mascagni al verismo, proponendogli un libretto tratto dalla novella “La lupa” di Giovanni Verga.

Mascagni però rifiutò, preferendo continuare il suo percorso avventuroso ed eclettico.

Nasceranno, perciò, il neomedievalismo di Zanetto (1896) e l'esotismo/simbolismo di Iris (1898).

La successiva scelta di puntare tutto, per il rilancio della sua carriera, sull'opera buffa Le maschere si rivelò rovinosa; in questo caso le sue incertezze emersero prepotentemente, tanto da spronarlo ad una continua opera di revisione di questo lavoro, anche a distanza di trent'anni.

Messo in un angolo sia da Sonzogno che da Ricordi, dovette consolarsi con un editore francese.


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view post Posted on 24/7/2020, 10:57     Top   Dislike
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La valorizzazione di Mascagni, al di fuori di Cavalleria Rusticana, non c'è quasi mai stata nei teatri lirici italiani ed internazionali, ma è avvenuta paradossalmente al cinema (nelle colonne sonore di certi film di Hollywood) o alle Olimpiadi di Roma del 1960, con l'Inno del Sole dell'Iris innalzato ad inno ufficiale della manifestazione.

Va comunque rimarcato che in tempi recenti, grazie soprattutto a molte case discografiche "minori", sono state commercializzate varie incisioni di opere mascagnane piuttosto rare, come i Rantzau, Silvano, Zanetto, Lodoletta, Amica, per non parlare dell'interessante incisione (1999) di Parisina, con protagonista Denia Mazzola Gavazzeni.

In quest'edizione, va detto, la partitura è assai mutilata rispetto all'originale (prassi peraltro già avviata da Mascagni stesso, subito dopo la prima assoluta del 1913), ma l'operazione può sostanzialmente definirsi riuscita, quantomeno nell'intento di divulgare un'opera che - assieme a Cavalleria - è il capolavoro di Mascagni, nonché una delle maggiori espressioni del decadentismo italiano d'inizio 900, al pari della Butterfly pucciniana, o della Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai.

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La vita privata



La vita sentimentale di Mascagni fu a tratti burrascosa. Sposatosi in giovane età con la parmigiana Lina Carbognani, si infatuò poi, nel 1910, di una sua corista, Anna Lolli.

La relazione rimase clandestina, ma fu vissuta intensamente dal maestro livornese, che scrisse più di quattromila lettere alla sua amata.

Mascagni fu un artista molto famoso non soltanto per le opere da lui scritte, o per la sua attività di direttore d'orchestra, ma anche perché fu un personaggio alla moda.

Strinse amicizia con pittori come Giovanni Fattori, Gaetano Previati, Plinio Nomellini, ed ebbe un rapporto molto stretto con D'Annunzio, che prima lo criticò duramente (nel 1892 lo definì "un capobanda"), poi lo esaltò, e infine collaborò con lui (per la già citata Parisina).

L'iconografia classica immortala Mascagni con il consueto sigaro toscano tra le labbra e la folta capigliatura che lo ha fatto diventare famoso: il cosiddetto taglio alla Mascagni.

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view post Posted on 30/7/2020, 15:54     Top   Dislike
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Onorificenze




Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
— Roma

Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia
— Roma


Pietro Mascagni venne anche nominato cittadino onorario della città di Pisa, per l'entusiasmo popolare che scatenavano le sue performance al Teatro Nuovo (poi Verdi), nonché per l'impegno profuso nella diffusione della cultura musicale.

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view post Posted on 2/8/2020, 13:24     Top   Dislike
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Opere scelte




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Pagina interna del libretto dell'opera Isabeau, dove si vede che riporta una data di copyright (1910) anteriore di un anno a quella della prima dell'opera stessa.


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view post Posted on 5/8/2020, 17:47     Top   Dislike
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Operette


Il re a Napoli (21 marzo 1885 Teatro Ponchielli, Cremona)
Si (13 dicembre 1919 Teatro Quirino, Roma)


Opere liriche


Cavalleria rusticana (17 maggio 1890 Teatro Costanzi, Roma)
L'amico Fritz (31 ottobre 1891 Teatro Costanzi, Roma)
I Rantzau (10 novembre 1892 Teatro La Pergola, Firenze)
Guglielmo Ratcliff (16 febbraio 1895 Teatro alla Scala, Milano)
Silvano (25 marzo 1895 Teatro alla Scala, Milano)
Zanetto (2 marzo 1896 Liceo Musicale, Pesaro)
Iris (22 novembre 1898 Teatro Costanzi, Roma)
Le maschere (17 gennaio 1901 Teatro Carlo Felice, Genova - Teatro Regio, Torino - Teatro alla Scala, Milano - Teatro La Fenice, Venezia - Teatro Filarmonico, Verona - Teatro Costanzi, Roma)
Amica (16 marzo 1905, Monte Carlo)
Isabeau (2 giugno 1911 Teatro Coliseo, Buenos Aires)
Parisina (15 dicembre 1913 Teatro alla Scala, Milano)
Lodoletta (30 aprile 1917 Teatro Costanzi, Roma)
Il piccolo Marat (2 maggio 1921 Teatro Costanzi, Roma)
Pinotta (23 marzo 1932 Casinò, Sanremo) adattata dalla cantata In filanda (1881)[18]
Nerone (16 gennaio 1935 Teatro alla Scala, Milano) con musica scritta tra il 1890 e il 1930
Musica sacra Modifica
Kyrie per tenori primi, tenori secondi, bassi e organo (1880).
Christe per tenore, baritono e organo (1880).
Messa per tenore, baritono, basso e orchestra, in collaborazione con S. Barbini (1880).
Kyrie, larghetto in fa maggiore per tenori primi, tenori secondi, bassi, organo e orchestra (1880).
Ave Maria per canto e pianoforte, parole di D. Capellina (1880).
In nativitate Domini (1881).
Salve Regina per soprano, tenore e baritono (1881).
In epiphania Domini per canto e organo (1882).
Sinfonia religiosa (1883).
Introibo, Alleluja, Sanctus (1883).
Messa di Requiem (1887).
Messa di Gloria in fa maggiore per soli, coro e orchestra (1888).
Invocazione alla Madonna, parole di G. Targioni-Tozzetti (1932).
Musica sinfonica Modifica
Duolo eterno!, romanza (1878).
Elegia per soprano, violino e pianoforte (1879).
Sinfonia in do minore (1879).
Melodia per violino (1880).
Minuetto in do per quintetto a corda (1880).
Leggenda per tenore (1880).
Sinfonia in fa maggiore, per pianoforte a quattro mani e trascrizione orchestrale (1880).
In filanda, cantata per soli, coro e orchestra, parole di A. Soflredini (1881).
Romanza per tenore, violino, armonium e pianoforte, parole di F. Romani (1881).
Strofe a coro (1881).
Novellina per pianoforte (1881).
La pensosa, coro (1882).
Alla gioja, cantata per soli, coro e orchestra sull'ode di SchiIler, trad. di A. Maffei (1882).
Mottetto in modo dorio per voce e organo (1882).
Il canto dell'agricoltore per pianoforte (1882).
Canzone militare per flauto, violino, pianoforte e violoncello (1882).
Canzone popolare (1882).
Canzone amorosa per flauto, violino, violoncello e pianoforte (1882).
Melodia per violoncello (1882).
Coro nuziale a due voci con «a solo» (1882).
La tua stella, melodia per canto, parole di E. Fiorentino (1882).
La stella di Garibaldi, stornello per canto in chiave di sol e pianoforte, parole di Porfirio (E. Cappelli) (1882).
Alla luna, romanza, parole di A. CipoIlini (1882).
Pena d'amore, romanza, parole di A Ghislanzoni (1883).
Serenata, parole di Porfirio (E. Cappelli) (1883).
Sulla riva, romanza per canto e pianoforte (1883).
Sulle rive di Chiaia, per pianoforte (1883).
Canzonetta per coro (1883).
Elegia per orchestra in morte di R Wagner (1883).
Leggenda (1883).
M'ama...non m'ama, scherzo per canto e pianoforte (1884).
Ballata per canto con accompagnamento di orchestra piena (1884).
Il re a Napoli, romanza per tenore e orchestra, parole di A Maffei (1884).
Motivo di danza popolare (1885).
Romanzina francese (1886).
Sulle gioie d'amor, romanza (1886).
Va' mio povero sospir, romanza (1886).
Una croce in camposanto, romanza (1886).
Valzer per quartetto (1887).
Polka di Titania, scherzo musicale (1888).
Sorriso di fanciulla, romanza (1889).
Marcia militare (1889).
Danza boema (1889).
Messaggio d'amore, romanza, parole di Ildovaldo (AG. Petri) (1890).
Rosa, romanza, parole di RE. Pagliara (1890).
Risveglio, abbozzo, parole di G.E. Ducati (1890).
Inno per l'esposizione di Palermo, per tenore, coro a sette voci e orchestra; testo di anonimo (1890).
Scherzo, per canto e pianoforte (1890).
Pifferata di Natale (1890).
Allora ed ora, romanza, parole di V. Valle (1891).
Sintomi d'amore, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Ferrozzi (1891).
Danza esotica per orchestra (1891).
Savoia, inno (1891).
L'addio di Palamidone, strofette satiriche su testo di Mascagni indirizzate a G. Giolitti (1894).
Serenata per canto e pianoforte, parole di L. Stecchetti (1894).
Sera d'ottobre, lirica, da Myricae di G. Pascoli (1894).
A Giacomo Leopardi, poema per orchestra e voce di soprano su testi leopardiani (1898).
Inno ad Adelaide Cairoli per coro con soli (1899).
Tema di andante (1899).
Gavotta delle bambole, per orchestra (1900).
Corda fratres, inno goliardico, parole di G. Pascoli (1900).
Incidental music from «The Eternal City», by Hall Caine (1902).
New World processional, marcia trionfale (1904).
Pastorale (1905).
Ascoltiamo, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
Spes ultima, romanza per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
Stornelli marini per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1906).
La prima bagnante, frammento (1908).
La luna, ballata per canto e pianoforte, parole di G. Menasci (1913).
Il coro dei fanti per sole voci (1915-18).
La ballata di maggio, per voce e strumenti (1917).
Guardando la Santa Teresa del Bernini, nota anche come «visione lirica» (1923).
Il canto del lavoro, per coro e orchestra, testo di Edmondo Rossoni e Libero Bovio (1928 al Teatro San Carlo di Napoli).
Danza dei Gianduiotti e Giacomette per l'azione coreografica Fiori del Brabante di Giovacchino Forzano, con musiche di autori vari (1930).
O Roma felix, per voce e organo (1943)
Serenatella per mandolino e pianoforte


Musica per film


Rapsodia satanica (1915) - Mascagni fu uno dei primi compositori italiani di professione a scrivere una colonna sonora per un film.
La canzone del sole, regia di Max Neufeld (1934)


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view post Posted on 8/8/2020, 18:40     Top   Dislike
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Curiosità



La canzone Mascagni di Andrea Bocelli riprende il tema dell'Intermezzo di Cavalleria rusticana
Subito dopo la prima dell'Iris, Verdi scrisse a Mascagni: «Lei è l'unico che può tenere ancora alta la bandiera della nostra arte».
[senza fonte]


Dopo aver ascoltato per la prima volta la Cavalleria, Verdi commentò: «Non è mica vero che la tradizione della melodia italiana sia finita!» [senza fonte]
Nel napoletano era di moda, almeno fino agli anni 70 del XX secolo, una pettinatura maschile detta "Mascagna", in quanto imitava quella dell'artista.

Il taglio consisteva nel pettinare i capelli all'indietro, fissandoli all'occorrenza con della brillantina.


Nel film Il padrino - Parte III, la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni fa da musica di sottofondo nella scena finale.


L'Alitalia gli dedicò un suo McDonnel Douglas MD-11, di marche I-DUPB, consegnato alla compagnia il 30 Marzo del 1993.

 
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