IL FARO DEI SOGNI

Piemonte

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view post Posted on 17/1/2020, 21:42     Top   Dislike
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Sulla piovosità ha molta influenza la direzione di provenienza delle masse d'aria.

Se esse sono umide e provengono da sud, sud-est o est, la catena alpina sbarra loro la strada (si tratta del fenomeno detto stau): in tal caso le precipitazioni possono anche essere molto abbondanti, specialmente sui primi versanti montani, talvolta provocando alluvioni.

Nel caso invece le correnti d'aria provengano da nord, nord-ovest oppure ovest, l'umidità si scarica sul versante occidentale delle Alpi e pertanto l'aria che raggiunge la regione è asciutta, potendo provocare l'assenza di precipitazioni anche per settimane.

Inoltre, sulle zone montane e pedemontane, specialmente in provincia di Torino, diventano frequenti i fenomeni di favonio (vedi Ondata di caldo del gennaio 2007).

La neve d'inverno è una meteora relativamente frequente, stante l'effetto catino delle Alpi e dell'Appennino, maggiore a sud-ovest, che rende difficile il ricambio d'aria e d'inverno favorisce l'accumulo di un cuscinetto di aria fredda al suolo.

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view post Posted on 22/1/2020, 11:59     Top   Dislike
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Sulle rive del Lago Maggiore è presente un microclima particolare, con inverni più miti che nel resto della regione ed estati più fresche e temporalesche.

Anche nelle valli e sulle colline esposte a sud si riscontrano climi più miti e soleggiati.

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view post Posted on 24/1/2020, 11:19     Top   Dislike
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Geologia



Dal punto di vista Geologico il Piemonte è una regione in cui sono presenti importanti catene montuose, estese aree collinari e un'ampia pianura.


Nel Triassico (256 milioni di anni fa), mentre ad occidente dell'Europa attuale si andava formando l'oceano Atlantico, alla latitudine dell'Italia era presente un grande golfo: era ciò che rimaneva dell'antico oceano, denominato Tetide: La Tetide nel tempo cominciò a prosciugarsi e la sua superficie cominciò ad inarcarsi e risalire a causa di un fenomeno di subduzione, la superficie si riscaldò anche a causa del calore prodotto dalla risalita del magma ed estese coltri rocciose che costituivano parte del mantello, della crosta oceanica e di quella continentale vennero spinte in superficie accavallandosi le une sulle altre.



Monviso_dalla_Testa_di_Garitta_Nuova_0



il Monviso, la montagna più alta
delle Alpi Cozie



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20 milioni di anni fa la catena alpina era oramai costituita; nell'area mediterranea si produsse una nuova risalita di calore dal mantello terrestre che determinò l'inarcamento e la rottura della crosta europea dalla quale si distaccò il blocco sardo - corso.

Questa micro-zolla fece perno sul golfo ligure eseguendo una rotazione antioraria di 50° e formando il mar ligure.

Il mare ricopriva la Collina di Torino, le Langhe, il Roero, il Monferrato e la Pianura Padana.



2007-10_Monte_Rosa



il Monte Rosa, il massiccio più esteso delle Alpi



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view post Posted on 30/1/2020, 14:23     Top   Dislike
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L'aumento della temperatura delle acque trasformò il mar Mediterraneo in un basso lago salato con molte zone prosciugate, condizione che durò diverse centinaia di migliaia di anni e fece depositare sedimenti di tipo salino: le evaporiti.

Successivamente il Mediterraneo ritornò in comunicazione con le acque oceaniche e l'acqua riprese a circolare, formando un golfo triangolare tra la catena alpina e quella appenninica; a seguito dei continui sollevamenti della catena alpina ed appenninica il mare si ritirò dal golfo e l'accumulo di sedimenti portati dai fiumi diede origine ad una pianura alluvionale che corrisponde all'attuale pianura Padana.



Ceresole_Reale__5829736123_



Scorcio di Ceresole Reale,
Parco nazionale del Gran Paradiso.



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I depositi marini di questo periodo sono visibili nell'attuale area astigiana del Piemonte, ma sono presenti anche nel Biellese ed allo sbocco della Valsesia e Valsessera a testimoniare che il mare arrivava fin quasi sotto alla catena alpina.

Alcune isole emergevano dal mare che ricopriva il Piemonte, l'attuale Collina torinese e del Basso Monferrato.

Dai resti fossili sappiamo che il clima di quel periodo era di tipo subtropicale, e quindi più caldo ed umido di quello attuale.

I corsi d'acqua portavano i loro detriti formando delle foci a delta[non chiaro] sui quali pascolavano branchi di rinoceronti, elefanti, cervi e cavalli.


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I corsi d'acqua con la loro forza erosiva asportarono i sedimenti del periodo precedente, spessi anche centinaia di metri, ricoprendo il bacino con depositi fluviali megaconoidi.

Un milione di anni fa il clima subì un ulteriore cambiamento: aumentarono le piogge e le temperature si fecero più fredde.

Questo portò alla nascita dei ghiacciai alpini.

Le lingue glaciali correvano lungo le valli, approfondendole ed allargandole talvolta arrivando fino alla pianura.

Il materiale dendritico che proveniva dai monti costruì imponenti anfiteatri morenici, ben evidenti allo sbocco delle valli della Dora Riparia e della Dora Baltea e nelle zone intorno ai Laghi Maggiore e d'Orta.

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view post Posted on 11/2/2020, 18:13     Top   Dislike
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Ambiente



Nella regione ci sono numerose aree protette, estese per più di 193.000 ettari, pari a circa il 10% della superficie regionale; tra queste troviamo due parchi nazionali, il Gran Paradiso e la Val Grande, 56 tra parchi e riserve regionali e numerose aree protette provinciali.

In base ai risultati scaturiti dalla XXI edizione di Ecosistema urbano di Legambiente (2014) e (2015), il Piemonte riesce a piazzare al primo posto della graduatoria virtuosa in campo ambientale e dell'ecosistema la città di Verbania.

In buona posizione sono anche Novara (18º posto), Cuneo (13°), Asti (40º), Biella (17º).

Più distanti Vercelli (64º), Alessandria (77º) e Torino (84º).

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Storia



Abitato fin dal paleolitico, dopo lo scioglimento dei ghiacci in alta val Padana, nel I millennio a.C. fu occupato da popolazioni celtiche e liguri, tra cui i Taurini e i Salassi, successivamente sottomesse dai Romani, che fondarono colonie come Augusta Taurinorum (l'odierna Torino) ed Eporedia (Ivrea).

Dopo la crisi della parte occidentale dell'impero la regione divenne sede di incursioni, scontri e conquiste da parte di Odoacre, dei burgundi, dei goti (V secolo d.C.), dei bizantini, dei longobardi (VI secolo), dei franchi (773), conservando però una certa autonomia.



260px-TannerMapKingdomSardinia1839



Carta del
Regno di Sardegna del 1839



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Nel IX e X secolo subì le nuove incursioni dei saraceni che distrussero, fra l'altro, l'Abbazia di Novalesa in Val di Susa.

Amministrativamente divisa in contee e marche, fu in parte unificata nell'XI secolo da Olderico Manfredi II, che ottenne le due importanti marche di Torino e Ivrea e le lasciò in eredità al genero Oddone di Savoia, figlio di Umberto I Biancamano.

Il processo di unificazione del Piemonte sotto i Savoia richiese diversi secoli, dapprima per la formazione di comuni autonomi, come Asti, Alessandria e Savigliano (XII secolo), e forti marchesati, come quelli di Saluzzo (XI secolo) e del Monferrato (XII secolo); poi per l'intervento di potenti signori esterni, come i Visconti (XIV secolo); infine per il coinvolgimento della regione nelle lotte fra gli Asburgo e i Valois per l'egemonia in Italia e in Europa (XVI secolo).

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Solo dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559) Emanuele Filiberto e i suoi successori poterono avviare il processo di definitiva unificazione, ultimato nel 1748 con il trattato di Aquisgrana.


Dopo la parentesi della dominazione napoleonica (1798-1814), il Piemonte seguì i destini del Regno di Sardegna ed ebbe un ruolo centrale nel Risorgimento italiano e nella costruzione del nuovo Stato unitario (1861), che ne derivò la struttura giuridica e politica (Statuto Albertino del 1848) e il personale amministrativo, in quel processo che fu definito di "piemontesizzazione" dello Stato.



170px-Cavour-Vercelli



Statua
di Camillo Benso, conte
di Cavour a Vercelli



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Nei momenti più critici o di transizione della storia nazionale, il Piemonte diede importanti contributi come "laboratorio" politico e sociale, con gli scioperi operai nelle guerre mondiali (nel 1917 e nel 1943), le esperienze torinesi di Gramsci e Piero Gobetti (anni venti), l'intensa partecipazione alla Resistenza (1943-1945), l'industrialismo innovativo di Adriano Olivetti (anni cinquanta), la stagione di lotte dell'autunno caldo (1969).

Imponente fu l'industrializzazione della regione, che dalla struttura agraria tradizionale del regno sabaudo, fondata sull'egemonia dei ceti burocratici e militari e dell'aristocrazia fondiaria, seppe avviare, a partire dall'età cavouriana (1852-1861), un rapido processo di modernizzazione fino a diventare, all'inizio del Novecento, un'area rilevante del triangolo industriale che trainò il decollo economico italiano.

Non mancarono, nel rapido sviluppo, gli squilibri soprattutto territoriali tra l'area del Torinese, sede principale dell'industrializzazione, e l'economia ancora prevalentemente rurale del resto della Patria Cita (così come l'autore torinese Armando Mottura definì il Piemonte nella celebre e omonima poesia del 1959).

Il tessuto economico, in cui ebbe un posto preponderante la FIAT, attrasse negli anni cinquanta e sessanta un grande flusso migratorio dal Veneto a dal meridione, che provocò profonde trasformazioni sociali e culturali.


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view post Posted on 27/2/2020, 13:06     Top   Dislike
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Società



Evoluzione demografica




Il Piemonte ha registrato dagli anni settanta una perdita di popolazione dovuta ad un calo della natalità non più compensato, come negli anni cinquanta-sessanta, da immigrazioni dal resto d'Italia ed in particolare dal Sud e dal Veneto.

Tuttavia negli ultimi anni si è registrata una ripresa demografica, dovuta soprattutto alla nuova immigrazione dall'Europa centro-orientale.

Le densità di insediamento più elevate si registrano nelle aree urbane industrializzate dell'alta pianura, specialmente nella provincia di Torino (52% della popolazione regionale, con una densità doppia rispetto a quella media).

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Nel 2008 i nati sono stati 39.551, i morti 49.310, con un incremento naturale di -9.759 unità rispetto al 2007.

Le famiglie contano in media 2,2 componenti.

Il 70,4% è cattolico, il 12,1% è agnostico, il 9,8% è ateo, il 7,7% appartiene ad altre religioni.

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view post Posted on 4/3/2020, 13:54     Top   Dislike
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Comuni principali



Di seguito sono riportati i primi dieci comuni piemontesi ordinati per numero di abitanti (in grassetto i capoluoghi di provincia o città metropolitana):



Torino TO
2º Novara NO
3º Alessandria AL
4º Asti AT
5º Moncalieri TO
6º Cuneo CN
7º Collegno TO
8º Rivoli TO
9º Nichelino TO
10º Settimo TO
Torinese

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