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| Una particolare resistenza opposero gli elleni alla distruzione del Serapeo, il tempio più antico e prestigioso della città, «così adorno di atri con amplissimi colonnati, di statue che sembrano vive e d'opere d'arte di ogni genere, che nulla vi è sulla terra di più fastoso all'infuori del Campidoglio».
Oltre al culto di Giove Serapide, vi erano celebrati i culti di Iside e delle divinità egizie e vi erano custoditi i loro «misteri».
Teofilo «fece tutto quello che era in suo potere per recare offesa ai misteri degli elleni», esponendo pubblicamente per dileggio gli oggetti di culto dei templi distrutti.
Il gesto provocò l'ultima resistenza degli elleni: «sconvolti dall'insolito e insospettato evento, non poterono starsene tranquilli e tramarono tra loro una cospirazione ai danni dei cristiani; dopo aver ucciso e ferito molti di loro, occuparono il tempio di Serapide».
L'imperatore stesso, da Costantinopoli, appoggiò la comunità cristiana, sollecitando gli elleni a convertirsi: questi abbandonarono il tempio, che fu occupato dai cristiani.
Il giorno prima della sua distruzione Olimpio, l'ultimo sacerdote del Serapeo, fuggì in Italia. Il vescovo Teofilo Segue Edited by *Cristal* - 20/12/2019, 19:14
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