Cultura: arte. Il periodo precolombiano
Nelle fasi cronologiche più avanzate dell'era precolombiana, individuate dagli studiosi come preclassica (ca. 1500 a. C.-inizi era volgare), classica (sec. I-X) e postclassica (sec. X-1522), le regioni meridionali del Messico furono sede di un complesso di culture che si inseriscono nella più vasta area culturale della Mesoamerica caratterizzandola per l'importanza delle manifestazioni artistiche che a esse si riferiscono.
È problematico seguire comparativamente il succedersi di queste fasi cronologiche e stilistiche nelle diverse aree del Messico, sia per la lacunosità dei dati in alcune di esse sia per il sovrapporsi delle zone di influenza delle diverse culture e il loro avvicendarsi su una stessa area; l'impossibilità di adottare una metodologia uniforme impone il ricorso a classificazioni ora geografiche, ora etniche, ora stilistiche, reciprocamente integrantisi, e induce forse a preferire queste ultime le cui ragioni, interne alla stessa opera d'arte, potranno essere confermate o corrette dal procedere dell'indagine scientifica. Le culture classiche trovano un comune supporto nel grande stile arcaico della Mesoamerica, presente negli stanziamenti dell'ultima fase del formativo (ca. 5000-1500 a. C.); nella valle di Messico, tra i più antichi (VIII millennio a. C.), quello di Chalco.
Nel preclassico inferiore (1500-1000 a. C.) i reperti da Zacatenco e Tlatilco, sedi di culture che raggiungeranno l'apice nel preclassico medio (1000-500 a. C.), e quelli da Ecatepec, Ticomán, Cerro de Tepolcate, Cuicuilco, siti delle pendici montane che circondano la valle di Messico, segnano importanti tappe nell'evoluzione delle strutture formali, oltre che ideologiche, che caratterizzeranno le culture classiche; in questa fase il tipo della piramide a gradoni compare a Cuicuilco, La Venta (civiltà olmeca) e Uaxactún (piramide E VII inferiore, in area maya) e si configurano alcune tipologie della plastica monumentale; abbondante la produzione fittile caratterizzata dalle figurine femminili dette pretty ladies.
I centri di La Venta, Cerro de Las Mesas, Tres Zapotes, San Lorenzo nel Veracruz e il territorio lungo il fiume Chiquito costituiscono il cuore della cultura olmeca, le cui funzioni stimolatrici sulle culture classiche dell'intera area messicana sono documentate da reperti isolati ma diffusi su gran parte del territorio: essa si sviluppa dal preclassico inferiore per raggiungere le sue realizzazioni più alte, soprattutto nella scultura monumentale in pietra, nel preclassico superiore (500 a. C.-inizio era volgare).
Le regioni occidentali del Messico sono dotate di una fisionomia archeologica particolare e relativamente costante nei suoi motivi dal preclassico alla conquista spagnola: gli odierni Stati di Colima, Nayarit, Jalisco, Guerrero e la parte meridionale del Guanajuato sono infatti caratterizzati da una produzione prevalentemente fittile nell'ambito della quale domina la ceramica figurata e dipinta, ora vivace fino al grottesco (da Ixtlán del Rio), ora più raffinata (da Chupicuaro), ma che rivela l'assenza dei riferimenti simbolici o religiosi che animano le altre culture messicane. Vigorosa la scultura di stile Mezcala (Guerrero). La cultura postclassica dei Taraschi ha lasciato forme architettoniche particolari nelle yacatas del Michoacán (Tzintzuntzan).
All'inizio dell'epoca classica il Messico offre un panorama di culture molteplici e coesistenti, prima fra tutte nella valle di Messico, dove le succederanno le culture postclassiche dei Toltechi e degli Aztechi, quella che prende il nome dal complesso monumentale di Teotihuacán caratterizzata da un'imponente architettura religiosa (piramidi del Sole e della Luna), dalla diffusione della pittura parietale (Tepantitlan) e della scultura monumentale in pietra (Quetzalcoatl, Tlaloc, dio della pioggia), da reperti di un'arte fittile raffinata con decorazione a fresco da maschere rituali o funerarie in pietra dura.
La cultura degli Zapotechi, nella regione dell'Oaxaca, ebbe radici nel preclassico ma raggiunse l'apice nei sec. V-IX nei centri monumentali di Monte Albán e di Mitla; caratteristiche le ornatissime urne fittili figurate; le sue fasi postclassiche furono largamente influenzate dalla cultura dei Mixtechi che faranno di Mitla la loro capitale (sec. XV); tra i reperti dell'arte mixteca dominano i gioielli, le pietre dure e semipreziose lavorate, un tipo di ceramica raffinata (da Cholula), i codici miniati (Borgia, Vaticano B). Nell'area settentrionale della costa del golfo (SE del Tamaulipas, E del San Luis Potosí, N del Veracruz), dove i più antichi stanziamenti risalgono all'VIII millennio, fiorì la cultura uasteca (vedi Huaxtecos); mentre le fasi iniziali di questa cultura, studiate nel sito di Pánuco, si sviluppano in epoca preclassica, la fase classica si affianca e rivela contatti con le culture di Teotihuacán e Monte Albán, pur nell'elaborazione di numerose e originali tipologie architettoniche. Importante la scultura monumentale (adolescente di Tamuín, Città del Messico, Museo Nazionale), con caratteri di ieratico geometrismo.
La città di Tajin, sede della cultura omonima (sec. IV-X) o totonaca nel Veracruz e lungo la costa del golfo (vedi Totonachi), non diversamente da Monte Albán, da Uxmale Copán in area maya (da Xochicalco o dalla stessa seconda capitale totonaca di Cempoala), e più genericamente da tutti i grandi centri cerimoniali messicani, sorge su un impianto urbanistico regolare e organizzato, all'interno del quale la piramide delle nicchie segna il fulcro compositivo; forme caratteristiche dell'arte totonaca sono le “asce”, i “gioghi”, le “palme” di pietra scolpita, le cui funzioni sono ancora incerte, le teste fittili “sorridenti” della regione di Mistequillas e la plastica fittile di Las Remojadas.
Resti della cultura totonaca ancora parzialmente inesplorati si trovano a Misantla e Paxilila. La cultura maya, forse la più complessa e la più ricca tra le culture messicane, si sviluppò dal preclassico negli Stati di Yucatán, Campeche, Quintana Roo, Tabasco, Chiapas, raggiungendo l'Honduras, El Salvador, il Guatemala; negli strati preclassici si individuano due stili ceramici: il Mamon, più antico, di rudimentale fattura, e lo Chicanel, raffinato e decorativo. L'apice della cultura maya, a Uxmal, a Cobá, a Kabah, Piedras Negras, Tikal, Yaxchilán, Bonampak, Palenque e negli altri complessi architettonici cerimoniali, si dispone tra il sec. IV e il X, data dell'invasione tolteca.
Tra le innovazioni strutturali dell'architettura maya, che si articola in una fioritura di stili architettonico-decorativi (puuc, chenes), sono l'ampio impiego del rilievo in stucco, argilla dipinta, pietra, e della pittura (Bonampak), e la falsa volta. La cultura dei Toltechi che in epoca postclassica si sovrappose a quella dei Maya, il cui territorio occuparono dal sec. X, dando origine allo stile maya-tolteco di Chichen-Itzá (Castillo, Tempio dei Giaguari, Caracol) e Mayapán, ebbe in Tollán (Tula) la sua prima capitale e occupò originariamente l'area degli Stati di Morelos, Hidalgo e Puebla. Frequente nell'architettura il pilastro figurato e nella scultura il tipo del Chacmool, figura semisdraiata portaofferte.
Ultima cultura nella valle di Messico fu quella degli Aztechi, fondatori dell'impero distrutto da Cortés, che si sviluppò in epoca postclassica (sec. XIII-X); i reperti da Tenayuca e Tenochtitlán (odierna Città del Messico), la capitale fondata sul lago da Malinalco, sono espressione di una cultura artistica che, legata per le tipologie architettoniche alla cultura tolteca (Colhuacan, Texcoco) e per la decorazione a quella mixteca, raggiunge nella scultura monumentale sintesi formali d'astratto rigore e simbolica suggestione (Coatlicue, Messico, Museo Nazionale).
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