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| Ci sia permesso citare, in una nostra traduzione, un'opera del gesuita Giuseppe Berteloot che fu, invano, un vero prudente iniziatore di un tentativo di «dialogo» con la Massoneria. Il deismo naturale si rifà al concetto di «religione» di Voltaire (1694-1778): «La religione di Voltaire si risolve in un vago deismo, senza rivelazione, senza credenze dogmatiche. Con il Dio che lui immagina, si pensa e si fà tutto quel che si vuole» 127. Sulla scia degli Enciclopedisti, Diderot (1713-1784), Jean d'Alembert (1717-1783), ecc..., «le Logge sognano di sostituire, alla civiltà cristiana, basata sulla fede, una civiltà puramente umana, basata sulla ragione. Nel loro pensiero, il cristianesimo che ha prevalso fino allora non è più ammissibile. I suoi tre dogmi fondamentali - il peccato originale, la redenzione, la vita eterna nell'al di là - sono insieme irrazionali e demoralizzanti, perché costituiscono un ostacolo al progresso» 128. Il massone Lorenzo Fusi, in un suo discorso sul tema «Supremazia della dottrina massonica» 129, pronunciato nella Loggia Roma di Roma, in seduta d'istruzione massonica, nel 1950, conferma quanto abbiamo citato dal Berteloot: parlando del peccato originale lo chiama, insieme agli altri dogmi della Chiesa «leggende mitologiche», «imposture», «piedistallo, sia pure d'argilla, sul quale poggia tutta la fede giudaicocristiana. Si tolga questo mito alla credenza cattolica e si vedrà crollare di colpo tutta l'impalcatura dogmatica del cattolicesimo [...] (perché) il dogma del peccato originale postula logicamente il dogma della redenzione; la redenzione postula la venuta di un messia redentore, proclamata e preannunciata da una serie di grandi profeti giudaici le cui profezie gli evangelisti trassero ad avvalorare il messianismo cristiano [...]. Ma queste verità assolute e immutabili di santa madre chiesa, non sono la Verità verso la quale ci incamminiamo noi. Ben altre verità ci rivelò e ci viene rivelando il progresso del pensiero svincolatosi dai ceppi della tradizione: basti mentovare, per limitarci al solo Evo Moderno, alcuni dei più famosi nomi quali Giordano Bruno, Campanella, Galilei, Keplero, Spinoza, Leibniz, Locke, Vico, Voltaire, per vedere in quali nuovi profeti si proiettò quell'altra non meno divina ispirazione e illuminazione, che fece crollare tutte le pretese verità bibliche» (pagg. 13-14). continua...
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